venerdì 8 aprile 2016

Pesce azzurro in crisi per troppe raccomandazioni nutrizionali?

Rita A, Pavia.: Si parla sempre sui giornali e in televisione molto delle raccomandazioni di mangiare pesce azzurro, quello che però ho notato che negli ultimi anni il prezzo è quasi raddoppiato se prima compravo alici a 4 euro al chilo al mercato ora se va bene le trovo a 7 euro al chilo ma spesso ad 8 euro al chilo, non solo ho anche notato che sono sempre più piccole e magre, a cosa è dovuto? Provengono dall'estero? Ho il dubbio che tutto questo parlare di pesce azzurro faccia aumentare la domanda e diminuire le risorse ittiche del mare mediterraneo, i consigli nutrizionali non dovrebbero anche tenere conto dell'impatto ambientale?

Che bella domanda, grazia Rita. L'altro giorno in televisione ho sentito un esperto di nutrizione dire che la mattina per colazione la stessa quantità di calcio di una tazza di latte la si può trovare in sei ostriche.

Mangiare sei ostriche a colazione è un consiglio originale, io personalmente non mi potrei permettere di consumare 6 ostriche tutte le mattine, in casa mia siamo in otto. Non ce la potrei mai fare pucciare una brioche nell'acqua di mare appena mattina!

Figli miei rassegnatevi questo passa il convento, caffè, tè, latte, torta e biscotti fatti in casa, pane ai cereali, frutta, questo papà è stato buono a fare.

Se dobbiamo guardare i media, vediamo anche gli esperti di nutrizione che consigliano di mangiare solo frutti tropicali e scartano a priori mele, pere e arance, e decantano le proprietà di mango, papaia e acerola, tutti frutti che arrivano da altri continenti con un costo in termini d'impatto ambientale non indifferente.

Dal mio punto di vista è solo una questione di superficialità, più che mancanza di sensibilità e di cultura, chi va in televisione o scrive sui quotidiani è solo interessato a promuovere se stesso e la propria vanità, diciamo che dell'impatto ambientale dell'alimentazione e delle risorse del pianeta se ne strafottono!


Il caso del Pesce Azzurro

Anche io nel mio piccolo, ho fornito un piccolo contributo nel consigliare il consumo di pesce azzurro, non sono per nulla pentito, certo per quando mi è possibile cerco d'evitare di consigliare tutte quelle varietà di pesce che in qualche modo sono a rischio ma non sono pesce azzurro come il tonno rosso, la rana pescatrice,  il pesce spada.

Il prezzo del pesce azzurro è di gran lunga inferiore del tonno rosso e del pesce spada che superano i 30 euro al kg, ricordate che il consumatore tende a preferire i pesci come salmone, tonno, nasello, merluzzo, gamberi, orate e branzino, spesso si tratta di pesce importato o di pesce d'allevamento.

Nel caso invece del pesce azzurro, in termini di volumi non è aumentata la domanda di pesce azzurro, ma piuttosto è diminuita la quantità di pesce pescato, se ne pesca meno ed è più piccolo e più magro (secondo Unione Europea non può essere venduto se meno di 9 cm).

Prendiamo esempio dell'Italia, le alici e le sarde sono tra i pesci più pescati da soli fanno il 28,5% del volume del mercato del pesce, se aggiungiamo anche lo sgombro e altre varietà di pesce azzurro si può raggiungere o andare molto vicini al 50%, una quota di pescato molto elevato ma anche molto simile agli altri paesi del mare mediterraneo come Spagna, Grecia e Croazia (ricordate il pesce azzurro è il più pescato ma non il più consumato).

Le aree di maggiore pesca di alici e sarde in Italia è il Mar Adriatico (più del 70% della pesca) ricco di placton, il Mare Ligure e il Canale di Sicilia, tuttavia l'alice e la sarda non ci sono solo nel Mare Mediterraneo ma sono pescate anche nell'Oceano Atlantico lungo le coste del Portogallo, della Spagna e della Francia.

Il problema non è solo la quantità di pesce pescato ma anche un problema occupazionale tanto che molte capitanerie di Porto hanno segnalato che i pescherecci rimangono sempre più fermi, una carenza dei volumi di pesce che si riflette anche sull'occupazione.




Quali sono le ragioni?

Ci sono più interpretazioni di questo fenomeno e facciamo riferimento a due studi il primo in Grecia pubblicato qualche anno indietro dell’Hellenic Centre of Marine Research e il secondo fatto in Francia da EcoPelGol da Marbec un misto d'operatori come Università di Montpellier, l'Università di Aix-Marsiglia, Università di Tolosa).

Lo studio greco mette in rilievo la diminuzione costate delle risorse ittiche nel mare mediterraneo, anche grazie ad sempre più sofisticate per individuare i branchi di pesce, tanto che  molte zone di pesca sono sovrasfruttate, cioè il pesce cioè viene pescato a un ritmo più rapido di quelli che sono i tempi necessari per rinnovarsi, però tra le meno colpite da questo fenomeno sono proprio le sardine.

Lo studio francese mette lo stesso in rilievo la diminuzione del pesce pescato e riferisce che diverse capitanerie di porto in merito al pesce azzurro parlano di quantitativo che vanno dal 30% al 60% in meno rispetto al 1996, l'anno di maggiore pesca nel mediterraneo in termini di volume.

Più che prendersela con la pesca di frodo e con la maggiore frequenza di pesca lo studio francese ipotizza che anche se non sono stati trovati virus o batteri nei campioni esaminati, stanno lavorando alla possibilità che ci sia un parassita nel fegato del pesce che impedisce al pesce di crescere.

Altri ricercatori nello stesso studio sostengono che invece tra le possibili cause ci sia il plancton di cui i pesce si nutrono, a seguito dell'inquinamento il plancton si sarebbe modificato è più povero di sostanze nutritive e non fornisce più energia per la crescita.


Sintesi

L'aumento del prezzo del pesce azzurro e della diminuzione della taglia del pesce si spiega con la diminuzione della quantità del pescato più che per l'aumento della domanda a causa dei consigli nutrizionali (che nessuno ascolta).

Nonostante questo consumare pesce azzurro come i due studi dicono è il modo migliore di consumare pesce per i paesi che si affacciano sul Mare Mediterraneo, una pesca sostenibile e un pesce locale, il cui rischio dagli esperti dello stato di conservazione in merito alle risorse del pianeta è considerato minimo

Sappiamo che la situazione dei mari è monitorata sia da Istituzioni Nazionali che Internazionali, in tutti i paesi viene praticato il fermo biologico per favorire il ripopolamento del pesce e vengono attuate politiche volte a inquinare meno le acque del mare.

Al momento ci sono segnali di perdita di stock di pesce ma anche grazie alla ricerca scientifica che sta individuando cause e rimedi, si possono attuare se si vuole politiche che favoriscono il ripopolamento e il miglioramento delle acque del mare o per lo meno ridurre al minimo gli effetti negativi.

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25 commenti:

  1. beh... ti sei fregato: tu pucci la brioche al mattino, nel latte o caffè ma la mangi, hai ammesso.. non fette biscottate o pane abbrustolito (:-)) senti.. sono d'accordo totalmente con te. Ovviamente. E' vero i prezzi sono folli per il pesce azzurro che io non posso più consumare da quando sono stata operata alla colecisti, se mangio due acciughe poi mi vengono dei dolori folli alla pancia, se per sbaglio lo cucino una volta all'anno poi mi lascio tentare e lo assaggio e passo la notte a ballare... (ma perchè mio Guru?)

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    1. peggio caffe in primis, poi faccio colazione con una buona fetta di torta o le frolle con la marmellata

      Dai per il pesce azzurro non ti perdi niente, ahimè hanno tolto la colecisti?

      Sono i cibi grassi che danno fastidio e purtroppo anche se sono grassi buoni quelli dell'acciuga, sono sempre grassi

      Se hai tolto la cistifellea, si fa più fatica a digerire i grassi

      Ci sono purtroppo persone che sono più predisposte indipendentemente dall'alimentazione dipende da più fattori come la salute del fegato, i valori di colesterolo, la produzione di birilubina, ecc ecc

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    2. forse non dovevo dire con cosa faccio prima colazione

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    3. ahhahah ormai è fatta caro mio! e poi dici di quelli che nascondono i cannoncini nelle tasche eh?
      Si infatti ho sempre colesterolo molto alto (fisiologico pare, a prescindere da ciò che mangio, ri-collegandomi col post precedente mi verrà un colpo,prima o poi) e dopo aver tolto la cistifellea mi fanno male anche: arance, cozze, castagne, funghi, gamberi. MA il pesce azzurro sopra ogni cosa (sarò mica l'unica... o sì?)
      tanti baci e ..mi passi un pezzetto di brioche così ci dividiamo piacere e ciccia?

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    4. i dolci li mangio senza nemmeno il complesso di colpa :-))

      Non non sei unica ad altri causa lo stesso problema con il salmone, cetrioli, olive, peperoni

      ma anche lo strudel

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    5. E fai proprio bene caro mio, anzi benissimo! tanto col fisichetto che hai puoi permettertelo. strudel? che cosa strana.. ovvero anche a me da fastidio (ovviamente! cos'è che non mi da problemi?) ma per via delle mele e frutta secca che danno acidità e stimolano la gastrite pre-esistente, (così come i peperoni se non tolgo la pelle) ma se si parla di dolori simili alle coliche biliari e/o che poi ti tocca correre in bagno e sperare di riuscire a tirare giù jeans e mutande in tempo beh... è un'altra cosa (ho dimenticato la maionese of course) che razza di rottame che sono..

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  2. p.s. sto in questo momento cucinando pesce spada coi pomodorini pensa :-)

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  3. ho sempre amato e mangiato con piacere il pesce azzurro. Qui a Trieste siamo molto fortunati, abbiamo un tipo di alice nostrana di grande pezzatura, il sardone, lo cuciniamo in diversi modi e tutti ce lo invidiano: ormai è entrato anche nel gergo popolare, dire "buttare sardoni" equivale a "fare delle avances", come vedi lo amiamo e ne facciamo grandi scorpacciate !Buon we Günther

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    1. Lo conosco lo conosco il sardone, effettivamente è grosso e da soddisfazione in cucina :-)

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  4. A me il pesce piace tutto, indistintamente e lo consumo almeno una o due volte alla settimana. Verissimo che il pesce azzurro è aumentato, ingiustificatamente ... pare che siamo pieni di pesce azzurro e non me lo spiego. Boh! Certo non disdegno nemmeno salmone, pesce spada o sogliole ... insomma mi piace tutto il pesce e anche il mio nipotino (nove mesi) lo mangia molto volentieri. Buon fine settimana Gunther

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    1. Bravo il nipotino, lo sgombro arriva anche dall'estero e dall'oceano atlantico per esempio

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  5. Dalle mie parti il pesce azzurro è davvero caro. IO ho sempre pensato che il motivo base di questo rincaro fosse l'approfittarsi da parte dei commercianti del fatto che è decantato come pesce che fa bene alla salute. Non sapevo dei problemi sulla riduzione di volume del pescato.

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    1. sicuramente c'è anche un discorso di speculazione sul pesce azzurro ma anche di riduzione di pescato, grazie

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  6. come hai già scritto qui sopra anche tu la richiesta di pesce azzurro è aumentata, ma è diminuita anche la quantità di pesce che si trova nei mari, proprio per il troppo sfruttamento e la troppa pesca fatta nel tempo, per questo ricorrono agli allevamenti che però, in sostanza, poco sanno di "mare", credo che sarà sempre peggio purtroppo, un abbraccio SILVIA

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    1. Il pesce azzuro è uno dei pochi pesce che sfugge allìallevamento finora, mentre tutto l'altro è d'allevamento

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  7. dico la mia: nella mia esperienza di cuoco e ristoratore posso testimoniare che ciò che fa veramente la differenza è la provenienza, ma non in senso generico e quindi forse anche poco verificabile, ma quella specifica, quasi localistica: faccio un esempio: quando avevo il ristorante noi usavamo solamente alcuni pesci che avevano avuto Ok dalla Marine Conservation Society (UK) e che provenivano dalla baia del mio paesucolo sul mare: ad esempio mentre le quote di merluzzo sono in generale bassine (anche se si sta riprendendo), il merluzzo pescato nella baia di Lyme Regis, dove abitavo e lavoravo, era ok quanto a densità dei banchi; stessa cosa dicasi per le capesante PESCATE A MANO E NON A STRASCICO.... ovvero noi offrivamo quasi solamente pesce super locale quasi a km zero: ovviamente questo comportava un certo lavoro: chiedere al fish merchant locale che pesce fosse disponibile, chiamare la Marine conservation society e chiedere se fosse ok, ri-chiamare il pescivendolo e ordinare + alla fine si offriva quasi sempre lo stesso pesce ( merluzzo, sgombro, a volte sarde della cornovaglia, capesante) e alcuni clienti mi chiedevano: "ma altri pesci non???" e noi rispondevamo che " no, Im sorry.. se vuoi fare l'eco friendly, questo il "prezzo" da pagare"-
    ovviamente nella vita "reale", da consumatore "normale", questo discorso diventa molto difficile, dato che sono veramente pochi i pescivendoli (penso soprattutto ai mercati che sanno dirti la provenienza di un pesce (questa quanto meno la mia esperienza italiana, ormai vecchia però di alcuni anni). mi facevano ridere certi opuscoli di slowfood sulla pesca sostenibile: nel mio quartiere e nei miei mercati rionali, quando facevo vedere la lista proposta da slowfish...mi ridevano dietro: o erano pesci che loro stessi non vedevano da anni (e milano è forse il primo mercato ittico d'Italia, mi sembra) oppure proprio non li avevamo mai sentiti nominare.
    ovvio che poi il consumatore non sappia come comportarsi all'acquisto. argomento molto difficile ammetto: a naso, per non sapere né leggere né scrivere, io non compro mai pesci troppo piccoli, mai alcune specie che so essere nei guai (tonno, pesce spada in primis): se vedo (o meglio: vedevo, qui in uk discorso diverso) sarde di buone dimensioni e palamite le compravo. qui in uk ora soprattutto nei supermercati sono in vendita pesci con etichetta "da pesca sostenibile" certificata da alcuni organi ufficiali... e questo facilita.
    stefano

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    1. Ne avevo parlato del 2009

      Pesca sostenibile e consumo responsabile


      inutile negare che il post non ebbe un grande successo.

      Nel canale della ristorazione forse è possibile scegliere ma al mercato i consumatori è già tanto se trovano scritta la provenienza, ho trovato in qualche prodotto surgelato le certificazioni.

      Al momento da noi le istituzioni non sono sensibili a questo argomento mettiamola cosi

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  8. Anche dalle mie parti il pesce azzurro è decisamente caro.... ma una volta alla settimana lo metto in tavola!

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  9. Un post veramente molto interessante. Personalemnte amo il pesce azzurro perchè è uno dei pochi pesce che sicuraemnte non è d'allevamento, certo il suo prezzo negli anni è aumentato ma è la legge della domanda e dell'offerta. Per quanto riguarda le ostriche a colazione....preferisco una bella fetta di crostata o di un classico ciambellone!
    Buona serata
    Alice

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    1. caro Gunther, sei sempre molto dettagliato nelle tue spiegazioni! ma, stando così le cose, ovvero se anche i nutrienti derivanti dal pesce sono diminuiti (causa inquinamento, ecc) se ne deduce che anche i famosi consigli nutrizionali sarebbero da aggiornare. anche se, come ben dici tu, tutti cercano pesci più nobili e scartano il pesce azzurro...Comunque, io penso che una sana, sanissima riduzione delle porzioni di tutto quello che mangiamo quotidianamente, sarebbe molto utile! sia alla nostra salute, che al ripopolamento del mare, alla lotta all'inquinamento, al nostro portafoglio...Un rimedio semplice, a costo zero, anzi redditizio!
      LA LUNA NERA

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    2. he he no è diminuita la grandezza del pesce, il pesce è di taglia più piccola, dovremmo forse mangiare tutti un po' meno forse si

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  10. Qualche problemino di colesterolo LDL mi "costringe" a consumare pesce azzurro almeno due/tre volte a settimana. Un bel problema quando non è stagione di alici. Ora, siamo entrati nel periodo di maggiore pesca e mi sbizzarrirò nelle varie preparazioni :)
    Grazie di cuore, caro Günther. Sei sempre preziosissimo.
    Un caro saluto,
    MG

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  11. ma come caro, non fai colazione anche tu con ostriche e champagne? o magari vodka e caviale direttamente, ahahhah!
    Come Batù, anch'io non digerisco le alici, aimè, e neanche le sarde (anche se i la cistifellea è al suo posto. Tutto il resto del pesce è gradito, da tutto il mio corpo, per fortuna. Peccato, adoro le ricette tradizionali liguri come il tortino di alici...

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    1. la vita è cosi le cose che ci piacciono in qualche modo ci fanno male, accidenti

      he he ostriche e champagne a colazione :-)))) ci rintroniamo anche con il tè, un abbraccio

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