sabato 1 novembre 2008

Expo 2015 in stallo

Dopo ben sette mesi di litigi e dopo ultimatum dell’organismo internazionale Bie, che minacciava di annullare l’evento con scadenza 30 Ottobre è stato firmato il decreto sul Expo 2015 . Il decreto ha comunque solo istituito la società che gestirà l’evento la SoGe, dove la maggioranza del 50% sarà del Ministero del Tesoro, 20% il Comune di Milano, 10% ciascuno Provincia, Regione, Camera di Commercio. La Moratti si dice contenta del suo 20%, anche noi, anche se non ci convince, tanto che per ripicca ha nominato nuovo Assessore alla Cultura, a dimostrazione di una debolezza, per cui un ridimensionamento sempre di più del suo ruolo, non può non essere letto come una mancanza di fiducia, un fallimento organizzativo e politico. Siamo certi che a breve convocherà Berlu a Milano per rinegoziare sia le percentuali che le nomine della Soge. Intanto dice che regalerà alla citta di Milano nuovi residenti, il doppio dei suo abitanti attuali, sembra sia il completamento dei progetto "verde"che vedrà a Milano scorrere fiumi di cioccolato e fontane da cui uscira direttamente Champagne!

Ma la vera sfida deve ancora partire, in un momento economico dove tutto il mondo è alla prese con una crisi finanziaria e economica senza precedenti che in dieci mesi ha bruciato i profitti di dieci anni, sarebbe stato logico pensare in un ridimensionamento del progetto, soprattutto economico e invece non si vuole rinunciare ai fiumi di cioccolato e le fontane da cui sgorga Champagne…… I primi 133 milioni di euro sono stati gia previsti ma il budget di 4,1 miliardi di euro, come verrà coperto? Inoltre bisogna reperire gli 11 miliardi per finanziare le opere connesse, delle opere essenziali poche sono al progetto preliminare. Ma gli altri paesi hanno mai speso cosi tanto per un Expo? Non mi risulta. Tutti questi progetti con paesi terzi chi li finanzia? Accordi con le città chi promette e che cosa in cambio di che? Può solo la comunicazione supplicare ad una carenza di contenuti? Io fossi nel comitato organizzatori andrei cauto nel parlare di trenta milioni di visitatori attesi, almeno che non si crei un percorso obbligatorio che faccio passare trenta milioni per forza a Milano.

Quello che manca al progetto è la modestia intelletuale e politica, ma sopratutto una “vision” del 2015, quando si programma un evento molto in là nel tempo, bisogna non affrontare problematiche attuali che fra sette anni rischiano di essere superate, bisogno proporre qualcosa che non c’è. Alimentazione ed energie i temi scelti, sono già usurati da diverso tempo, sono attuali oggi ma fra sette anni lo saranno ancora da attirare 30 milioni di visitatori? Da qui a sette anni altri paesi proporranno soluzione e idee, tali da rendere il tema superato, quello che degli eventi successo è l’esclusività dei contenuti non dei metro quadrati di cemento costruiti e degli stanziamenti del governo, che rischia di rimanere noto solo per quello.

5 commenti:

  1. effettivamente ci sarebbe bisogna di qualcosa di più

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  2. secondo me è un problema di metodo, lo stringere relazioni con altre città fa parte di una ricerca di consenso e dall'altra di approprirsi di lavoro e contenuti che milano non ha, la fine di giustificare lo stanziamento di budget. Dopo nessuno avra il coraggio di gridare allo scandalo o di denunciare perchè tutti in qualche maniera saranno coinvolti anche se a titolo gratuito, è multa furba come strategia ma non è della moratti non è cosi

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  3. Quanti soldi ho sentito parlare di 144 miliardi d'investimento, di occasione unica per l'Italia di immagine, credo che più di un episodio ci sia bisogna di un progetto continuativo e costante nel corso del tempo sia per attrarre turisti che per attrarre capitali, un volo di rondine non fa primavera

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  4. speriam che arrivi un po di gente anche a san colombano

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