giovedì 29 novembre 2007

Pastiglie o Caramelle di latte d'asina

Nel cuore dei pirenei francesi, un agricoltore produce delle caramelle dal gusto ...... un po come dire... insolito?

Chi possiede una cultura generale di un livello normale, sa che il latte d'asina deriva dalle mammelle della femmina dell'asino. Chi ha invece ha una cultura di un livello superiore (cosmetica direi), sa che il latte d'asina è utilizzato da più di duemila anni come prodotto di bellezza: chi non ricorda l'episodio di Asterix dove Cleopatra faceva il bagno in una piscina di latte d'asina, che le donava una pelle giovane e vellutata. Torniamo alle cose serie, se voi avete una cultura gastronomica non potete non sapere che con il latte d'asina si fanno delle pastiglie anzi ancora meglio sarebbe dire delle caramelle.
Qui l'eccezione medicinale di pastiglia è solo ironica, indica che si deve avvicinare alla bocca. L'invenzione di questo nuova caramella la si deve a Olivier Campardou, allevatore d'asini che ha una quarantina di asine d'allattamento, che produce dal latte d'asina diversi prodotti sia cosmetici che alimentari.

Ha realizzato una dolcezza gourmand da una materia prima eccezionale (il latte d'asina), ma ci tiene a precisare che non lo ha inventato lui, ne parlavano già i suoi nonni, si racconta che erano in vendita in Spagna negli anni venti, ma dopo la guerra civile se ne sono perse le tracce, ha provato a farle in casa per i suoi bambini e piacevano molto per la dolcezza e la cremosità nonostante siano senza zucchero aggiunto.

Olivier Camapardu è uno dei pochi allevatori d'asini in Francia e posso permettermi di dire anche in Europa, un allevamento iniziato nel 1994, un po' per caso un po' per necessità, un po perchè a lui gli asini erano sempre stati simpatici. Partito con solo otto capi, oggi ne possiede una sessantina e vende latte d'asina, realizza prodotti cosmetici naturali. Nel 2003 ha ricevuto il premio d'agricoltore dell'anno e la sua azienda è visitata da turisti e scolaresche. Un esempio di nuova agricoltura che integra tradizione e innovazione. Sempre nel 2004 ha avviato con il latte d'asina la produzione di latte in polvere e creato il marchio "asinus" per tutti i suoi prodotti. Le vendite per corrispondenza o su internet oppure la mercato di Saint Girons tutti i sabato mattina


Da qualche anno anche in Italia, il latte d'asina ha una sua riabilitazione in virtù delle sue proprietà nutrizionali, presso la coldiretti è stato istituito il primo consorzio dei produttori di latte d'asina a breve ci auguriamo delle nuove iniziative.

domenica 25 novembre 2007

Ultimo trend: la dermonutrizione, la bellezza viene mangiando

Nella tradizione della cultura orientale, il cibo, la salute e la bellezza sono un tutt'uno. Nei paesi Occidentali il concetto di dermonutrizione inizia ad acquisire terreno da qualche anno. Il più noto, degli alimenti che rivendicano virtù cosmetiche è Essensis Danone, arricchito con olio di borragine, tè verde, vitamina E , fermenti lattici "il primo yogurt, che nutre la pelle dal di dentro" come dice lo spot!
Altri esempi: - Acqua bronzante Sun water, una bevanda ricca di licopene del pomodoro e carotene, che promuove l'abbronzatura. Acqua minerale Vichy celestins che associa le virtù dell'acqua minerale Celestins a dei principi attivi naturali (cocktail di antiossidanti da estratti di mela e succo d'uva ) per combattere i radicali liberi principale causa dell'invecchiamento della pelle e della comparsa dei segni del tempo. Il Succo di frutta Tropicana al mirtillo nero e cranberries. Anche il cioccolato diventa antiage" Young" della New-tree ai frutti rossi.
Oltre alle aziende alimentari sono arrivate anche le aziende di cosmetica come Daniele De Winter con la linea "Inside out", dei smoothie al mirtillo, ribes, melograno, sorsi di bellezza da bere! Altre aziende del settore cosmetico come invece Dr. Nicholas V. Perricone , Dr. Brandt, Elixir Fushi hanno invece creato dei prodotti della cosmafarmaceutica una specie di complementi per cosmetologia orale.
La bellezza buona come caramelle è questa la filosofia di due case cosmetiche come la Oenobiol e Borba anche con drinks anti rughe che si consumano come sorbetti. L'azienda belga Need produce invece delle caramelle e delle gomme da masticare alla curcuma antiossidante o acacia che apportano piacere alle papille gustative e cura del propria bellezza anche se il parlerei più di salute che di bellezza.
Credo che siamo solo all'inizio di questo trend ne vedremo delle belle di qui a qualche anno, rimane sempre il fatto che non sappiamo se questi prodotti dalle tante proprietà se fanno diventare belli chi li acquista o chi li vende!

mercoledì 21 novembre 2007

Dimenticate l’energia nucleare sarà l’energia solare l’energia del futuro

Questa notizia non ha trovato spazio nei media italiani, ma un gruppo di ingegneri tedeschi, ha prima convinto il Governo di Berlino e ora l’Unione Europea che il prossimo 28 Novembre si appresta ad organizzare un convegno su uno dei progetti tecnologici e energetici più ambiziosi e innovativi.

L'idea è forte e semplice: l'illuminazione solare del Sahara è abbondante, si prevede di trasformarla in energia per soddisfare i bisogni energetici dei paesi del Mediterraneo, ma anche dell’Europa. Negli ultimi anni le tecnologie solari hanno fatto progressi, in questo modo è facile che il progetto diventi una prospettiva realistica.

Sulla carta, il ragionamento è semplice : "I deserti coprono circa 36 milioni di kmq sui 149 milioni di kmq di terra del pianeta", dice il fisico Gerhard Knies, ispiratore del progetto TREC . Energia solare colpisce ogni anno 1 kmq di deserto in media di 2,2 (TWh), o 80 milioni di TWh all'anno. Ciò rappresenta una quantità di energia così grande che l'1% della superficie di deserti sarebbe sufficiente a generare l'energia elettrica necessaria per l'intera umanità. Di conseguenza, dovrebbe essere possibile per aumentare il numero di impianti di energia solare nel deserto.

L'idea comincia ad essere formalizzata nel 2002, da Gerhard Knies. Un incontro d' esperti si è svolto nei primi mesi del 2003 e lo studio di fattibilità è stato svolto nel 2004 e nel 2005 dal centro aerospaziale tedesco (DLR) diretto da Ing. Franz Trieb.

Tra l'altro aspetto economico è rilevante, poiché il prezzo per la produzione dell’energia potrebbe essere compreso tra 0,08 e 0,12 euro, al kWh, e tra 0,04 e 0,06 euro / kWh ", dice Franz Trieb che rapporto al costo del petrolio è un inezia.

Il crescente interesse per il progetto TREC , ha portato a fornire la piena disponibilità delle società elettriche d' Egitto, Marocco e Algeria. In particolare quest’ultima ha un potenziale solare tra i più importanti di tutto il bacino mediterraneo, il paese ha annunciato nel mese di giugno, un piano di sviluppo con un programma, che sarà attuato dalla società NEAL (Nuova Energia Algeria). Il 3 Novembre, con atto ufficiale il ministro dell’energia ha avviato il progetto che dovrebbe culminare nell’apertura di una centrale nel 2010.

Il 13 novembre, è stato raggiunto un altro obiettivo: il CEO - NEAL, cioè l'avviamento di un progetto di uno collegamento elettrico 3000 km tra Adrar, Algeria, e Aachen, Germania. Questo è l'inizio della rete tra l'Europa e il Maghreb. Si vuole portare l'elettricità, che sarà solare al 80%".
L'Europa ha fissato un obiettivo del 20% di elettricità da fonti rinnovabili entro l'anno 2020, questa progetto arriva al momento giusto. I finanziamenti per la connessione Adrar /Aachen - devono essere stanziati per affrontare le conseguenze negative che potrebbe avere sul paesaggio, la creazione di una rete ad alta tensione tra i paesi del Maghreb e l’ Europa.

Più in generale, lo sviluppo di energia solare, potrebbe diventare una credibile alternativa al nucleare. Peccato che uno dei paese affacciati sul mediterraneo come l'Italia, non abbia partecipato al progetto e tutt'ora formalemente ne ignora l'esistenza sia a livello istituzionale che politico.

lunedì 12 novembre 2007

Le mucche sotto accusa per le emissioni di "gas"

Gli ambientalisti dopo avere inveito contro automobili, aerei, riscaldamento, frigoriferi, nella loro battaglia per salvare il pianeta, ora sostengono dati alla mano che il gas metano prodotto dalle mucche potrebbe essere la minaccia più potente del clima. Non sto scherzando giuro, ne hanno parlato il Times, Guardian, e in Regno Unito infiamma una polemica.

Nel tentativo di avvicinarsi a un ecomonia verde, c’è chi ha smesso l'auto, chi ha annullato la vacanza all'estero, chi separa la spazzatura, chi si riscalda con energia solare. Ma tutti questi cambiamenti non sono sufficienti. E 'il consumo di carne bovina e del latte, secondo la ricerca, che sta facendo più danni al pianeta. Questa dichiarazione provoca uno scontro tra ambientalisti e agricoltori senza precedenti. Dovremo rinunciare alla carne e al latte?

Le mucche producono metano, un gas a effetto serra molto nocivo. Pare che una tonnellata di metano provoca 23 volte di più del riscaldamento di una tonnellata di biossido di carbonio, secondo il Protocollo di Kyoto. Gli animali d'allevamento producono 18% delle emissioni di gas serra, che superano il 13,5% cifra di quello prodotto dai sistemi di trasporto.

"Un mangiatore di carne, che guida un auto fa più danni di un vegetariano che guida un auto,” dice Caryn Hartglass, direttore esecutivo del ambientale gruppo Earth Save. "Se tutti rinunciano a carne e al latte, domani, ci sarà un miglioramento del pianeta e del clima entro una generazione"

Dopo queste affermazioni gli agricoltori britannici sono in rivolta “Siamo sempre stati una nazione che ha mangiato carne ed è irresponsabile consigliare di eliminarla dalla propria dieta il pascolo del bestiame è anche essenziale per la vita rurale, che ne sarà dell’agricoltura britannica?”

Oggi, le persone sono molto consapevoli di come , uno stile di vita può fare la differenza per l'ambiente. Gli agricoltori, non ci stanno, e dopo afta epizootica, BSE, maltempo, l'aumento delle spese di carburante e la pressione sociale per mantenere al minimo i costi sono in agitazione!

"Allevamento di bovini è già in calo " spiega il portavoce degli agricoltori Vicye Rogers. "Io non sto sottovalutando l'impatto del metano per l'ambiente, sto solo dicendo che abbiamo bisogno di più ricerca e soprattutto non si può come e quando si vuole, sparare slogan ai media verso una categoria".

La National Farmers' Union, cerca di buttare acqua su fuoco, ritiene che il nocciolo della questione non è il consumo o l’allevamento della carne bovina, ma il controllo dei livelli di metano, ad esempio, facilmente raggiungibile attraverso il cambiamento della dieta delle mucche.

Il Dipartimento per l'Ambiente, Food and Rural Affairs ha commissionato uno studio per determinare le cause. La preoccupazione è che le mucche abbiano dei problemi intestinali nati dalla difficoltà di digerire l’erba.

Un analogo studio in Nuova Zelanda ha già dimostrato che la modifica della composizione del mangimi può ridurre la produzione di metano fino al 50%.

Alcuni di coloro che traggono profitto dalla settore stando dando molta importanza al finanziamento della ricerca. Ben & Jerry's, che si basa sul latte per la fabbricazione dei suoi gelati, è intenzione di diventare "clima neutrale" - tenendo conto di altri gas a effetto serra di CO2. Ed è £ 1,63 milioni la somma da investire nei prossimi cinque anni per raggiungere questo obiettivo, per fare ridurre le emissioni di gas metano.

Anniek Mauser, un portavoce della società, dice: "Noi non possiamo smettere di fare ciò che proviene dalle mucche, naturalmente, ma si può lavorare sulla riduzione delle emissioni di metano - cambiando l'alimentazione degli animali."

Ben & Jerry's si aspetta che gli altri a seguire il suo esempio.

statistiche : Climate Care (http://www.climatecare.org/) e
Energy Saving Trust (http://www.energysavingtrust.org.uk/).

domenica 11 novembre 2007

Alixir e il mercato degli alimenti funzionali

Cresce in modo rapido il mercato degli alimenti funzionali, sembra che stia conoscendo un vero e proprio successo. Nell'ultima edizione della Anuga07 erano presenti 1.200 espositori in totale, le aziende presenti nel settore alimenti funzionali, rispetto all'edizione precedente Anuga 2005, hanno avuto un incremento del 70 %. Istituto del mercato agroalimentare tedesco sostiene che il segmento agroalimentare dei alimenti funzionali rappresenta oggi un valore intorno ai 20 miliardi di euro e la previsione per il 2010 e che questa cifra potrebbe moltiplicarsi per cinque.

L'Italia in questo settore è in ritardo, per la mancanza d'innovazione di prodotto, più impegnati a "scoprire la tradizione" e la mancanza di individuare trend del mercato. Dopo che tutte le aziende agroalimentari straniere avevavo creato una propria linea, è uscita da una specie di letargo si muove la prima azienda italiana del settore agroalimentare : Barilla. Ha presentato un nuovo marchio ALIXIR associato ad una linea di prodotti per uno stile di vita sano e attivo.

Il direttore marketing Eugenio Perrier dice in una intervita “Ci siamo accorti che la vita della popolazione dal 800 a oggi è raddoppiata”. Incredibile ma vero si sono fatti realizzare una ricerca di mercato da Astra demoskopea, che dimostra la consapevolezza che esiste tra le persone una forte sensibilità al rapporto tra l'alimentazione e salute . Bastava recarsi in un edicola e comprare una qualsiasi rivista, non dico di alimentazione, ma anche di moda , bastava andare in un qualsiasi supermercato, bastava essere presenti in una qualsiasi fiera dell'agroalimentare per accorgersi di tale tendenza, non è scientifico, per amore del cielo, mentre le ricerca di Astra lo sono, ma comprendo la necessità di avvalersi di una ricerca di mercato.

Sono quattro le linee "alixir cor" per il cuore, linea "alixir immunitas" per le difese immunitarie, "elisir regularis" per la regolarità intestinale "alixir juvenis" per l’antivecchiamento Il direttore marketing aggiunge “abbiamo prodotti unici, non esistono prodotti simili”. Non sappiamo se questo è vero e non lo mettiamo in dubbio, però esistono molti alimenti funzionali oggi.

Alixir , questa linea di prodotti, è caratterizzato da un packaging nero, i prodotti Alixir si differenziano in 4 linee ciascuna delle quali è rappresentata da un simbolo grafico che richiama le relative aree funzionali.

Dal momento che questi prodotti servono a cibo e cura insieme, perché la comunicazione usa il nero il colore, da sempre associato alla morte, se deve dare la vita ? Risposta nell'intervista “Perchè il nero da autorevolezza al prodotto, perché il nero in Giappone è il colore del benessere” “si ma tu lo stai proponendo in Italia non in Giappone, l'autorevolezza di un alimento funzionale lo deve dare il contenuto forse più che il colore o per lo meno un consumatore particolarmente attento alla sua alimentazione e al rapporto tra alimentazione e salute, presterà più attenzione al contenuto, alla spiegazione del suo contenuto che al colore del packaging.
Fonte: Ufficio Stampa Anuga, Agranews editrice, Italia Oggi

mercoledì 7 novembre 2007

Il muro del pianto: Museo del tartufo a Borgofranco sul Po'

Ho deciso di aprire una nuova sezione dei post chiamandola "muro del pianto", sono quelle iniziative che per diverse ragioni trovo personalmente discutibili.

Da alcuni tempi in Italia si parla molto di Tartufo, sembra che non vi sia località dove non si trovino tartufi (!) ed ecco arrivare il Museo del Tartufo in provincia di Mantova nato grazie ad un finanziamento di 851.000 euro di cui 613.000 dall'Unione Europea (di cui il 60% a fondo perso) e 238.000 dalla provincia di Mantova . Un area espositiva di 300mq di un parco di 5.000 metri quadrati e un parcheggio di 2.800 metri quadrati. Il museo fa parte di un progetto che vuole valorizzare il tartufo locale.

Tutto questo sarebbe un iniziativa di indubbio interesse se si fosse realizzata a Alba o ad Acqualagna . Ritengo che non sia sufficiente avere un prodotto per istituire un progetto, deve rappresentare un eccellenza gastronomica. Lo stesso numero di licenze per la raccolta circa centinaio, rapportate alla sola provincia di Pavia che sono 1.800, non sono un indice positivo, non voglio nemmeno paragonarle a quelle di Alba . Non saranno un po troppi 2.800 mq di parcheggio per 300mq d' esposizione?

domenica 4 novembre 2007

Latte fresco e yogurt nel metrò

Tanto successo riscuote l'iniziativa delle distributrici automatiche di latte nelle stazioni della metropolitana a Milano (Duomo, Cadorna, Loreto, Stazione Centrale e Lambrate). Grazie ad una norma della Regione Lombardia che consente ai produttori di latte di poter vendere il proprio latte crudo non solo in prossimità della stalla, ma in altri luoghi tramite distributori automatici.

Cosicchè la Societa Agricola Saletti Alessandro di Remedello in provincia di Brescia, ha istallato nelle principali stazione del metrò a Milano dei distributori automatici per latte, latte crudo , yogurt. Si tratta di un prodotto di ottima qualità, di grande palabilità, ogni mattina dalla fattoria, un incaricato passa a rifornire i distributori automatici con il latte dell'ultima mungitura e bisogna velocizzarsi a prenderlo perchè va via in un baleno! Il successo è tale che a breve saranno istallati in tutte le Stazione ferroviarie di Milano e in altri fermate del metrò.

L'iniziativa è lodevole perchè consente quel passaggio diretto dal produttore al consumatore e il successo, al di la del prezzo, indica che il consumatore sa scegliere la qualità. Tutto questo in un paese come l'Italia che è al penultimo posto in Europa per il consumo di latte procapite. Non c'è avversione per il latte come le aziende sostengono (Granarolo, Parmalat, ecc) l'iniziativa che crea un nuovo canale distributivo, testimonia l'indice della distanza tra i gusti dei consumatori e le grandi aziende, che all'interno della grande distribuzione si perdono, si confondono e non convincono.

Quando una piccola fattoria riesce allo stesso prezzo (e anche più basso) a distribuire il latte prodotto, a creare un canale distributivo, diviene sempre meno giustificabile il prezzo del latte imposto dalle grandi aziende e i relativi costi che sostengono di avere.

venerdì 2 novembre 2007

Latteria di Vipiteno: yogurt pera e camomilla

Il settore dello yogurt negli ultimi anni è rivolto verso l'innovazione e la ricerca in particolare di molecole per arrichirne il contenuto in termini di super-salute; trasformando lo yogurt in un alimento più che funzionale. L'intenzione è di stimolare il consumo in un settore oramai maturo. Così abbiamo yogurt che aiutano ad assimilare il calcio, yogurt che inibiscono l’assimilazione dei grassi, yogurt che stimolano la memoria, yogurt che rinforzano le difese immunitarie dell’organismo, yougurt che rallentano i processi d'invecchiamento, yogurt che fanno diventare belli...

Personalmente preferisco mangiare uno yogurt buono e che riesce a soddisfare il mio senso del gusto e ho deciso di mettere in evidenza questo yogurt per il coraggio di andare contro corrente verso la ricerca di nuovi gusti e sapori, piuttosto che di benefici molto difficilmente dimostrabili. Una nuova linea quella dei "Sapori di vipiteno" che include anche altri sapori come lampone e rabarbaro, melaverde, miele. Una linea di yogurt che preferisce soddisfare il senso del gusto.


In particolare due gusti hanno catturato la mia attenzione : yogurt ai lamponi e rabarbaro, yogurt con pere e camomilla. Due abbinamenti che insieme si amalgamano bene il rabarbaro dona al sapore dolce del lampone maggiore carattere e forza, mentre il sapore di camomilla, da una nota di dolcezza e aroma al sapore della pera.
L'uso del rabarbaro ha una grande tradizione in montagna e nei paesi alpini, mentre è poco conosciuto al resto d’Italia, le torta al rabarbaro è una specialità della tradizione pasticcera del centro europa. Si abbina anche molto bene con la fragola.
La camomilla mi risveglia un ricordo bellissimo legato alla mia infanzia, di quanto la mia nonna per prepararmi la torta di crema usava aromatizzare il latte con i fiori di camomilla messi ad essiccare in estate.
L'innovazione di un prodotto alimentare non sta solo nella tecnologia ma anche nei suoi ingredienti
maggiori informazioni sul sito Sterzing-Vipiteno