C'è un acceso dibattito su questo argomento, uno dei contributi più interessanti è quello del pediatra e endocrinologo americano Robert Lustig, nel libro "the Hunting of the American Mind", non solo considera che le persone possono diventare dipendenti dallo zucchero, ma aggiunge che la società Occidentale è in ostaggio del piacere, in particolare della dopamina.
Vi starete chiedendo cosa c'entra la Dopamina con gli alimenti ricchi di zucchero?
Comunemente si è leciti pensare che la felicità sia data dall'accumulazione del numero delle sensazioni di piacere, che possono derivare da più comportamenti, qualcuno ricercato qualcun'altro indotto dalla società senza una reale consapevolezza.
Robert Lustig avverte della difficoltà sul piano medico scientifico della dimostrazione che i cibi o comunque gli alimenti ricchi di zucchero possono sviluppare una dipendenza.
Tuttavia è innegabile che per molti soggetti la ricerca del piacere è precursore del raggiungimento della felicità in sintesi si è portati a pensare che più si accumula sensazioni di piacere più si potrà essere felici.
Il piacere e la felicità sono la stessa cosa?
Secondo il mio modesto parere sono due cose differenti il piacere è un appagamento fisico, un appagamento viscerale, un appagamento individuale, può essere anche intellettuale a volte estetico mentre la felicità è una condizione di gioia e soddisfazione, qualcosa di più spirituale.
Sarà capitato a tutti guardare qualche tempo fa lo spot dove la Felicità era portata a tavola dalla mamma con la bottiglia di Coca Cola, tramite le comunicazione le aziende ci hanno confuso facendoci pensare che la felicità passa attraverso il consumo di un prodotto o l'acquisto di un servizio.
Non c'è solo Coca cola, un altro esempio e Happy Meal di Mcdonald, una consuetudine associare il cibo alla felicità, talmente banale che tutti bar non fanno l'aperitivo ma propongono l'Happy Hour (le ore felici, che a quelli della mia generazione fa pensare ad altro).
La ricerca del piacere può diventare un comportamento ossessivo e si arriva facilmente in quello che noi possiamo chiamare dipendenza come alcol, cocaina, nicotina negli ultimi anni il concetto di dipendenza si è ampliato e ha inglobato altri comportamenti che possono fornire del piacere immediato ed ossessivo come il gioco d'azzardo, videogiochi, il sesso, shopping, i social.
L'aspetto più interessante è che le sensazioni di piacere e buon umore sono in realtà nel nostro cervello dipendenti da due neurotrasmettitori : la dopamina e la serotonina, la prima per il piacere immediato la seconda per il buon umore.
Entrambi hanno collegamenti con la sfera dell'appetito ma la dopomina secondo i ricercatori con il tempo si è evoluta (forse troppo sollecitata) e ha avuto il sopravvento rispetto alla serotonina, cosi l'insorgere di un desiderio continuo di piacere, ci ha reso incapaci di provare contentezza (buon umore o felicità) e dipendenti dal piacere.
Lo zucchero come agisce ? Come crea dipendenza?
Il gusto è uno dei cinque sensi, il gusto dolce è il gusto che per primo viene riconosciuto da un bambino, una stimolazione sensoriale che viene avvertita prima ancora dell'indigestione, grazie ai ricettori presenti nella lingua che si connettono con i neuroni dopaminergici, attivando il circuito della ricompensa (il bisogno di ripetere l'esperienza).
C'è poi un altro livello quando lo zucchero entra nel sangue, si attiva una seconda volta il circuito dei neuroni dopaminergici della ricompensa tramite l'ipotalamo.
Si innesca cosi un meccanismo di richiesta di gusto dolce continua, tutto questo non basta per definirlo una dipendenza.
Secondo i criteri dell'Associazione Americana di Psichiatria si può parlare di dipendenza quando c'è un intenzione, un forte desiderio associato a una volontà di limitare un consumo di un qualcosa senza poterci riuscire.
Nel caso dello zucchero è molto difficile dimostrare la dipendenza, perchè alla base non c'è il desiderio di limitarlo, non c'è consapevolezza dell'introduzione della quantità giornaliera e della frequenza.
Più facilmente si preferisce parlare di disturbo del comportamento alimentare piuttosto che di dipendenza da una sostanza o da un alimento.
C'è da parte dei ricercatori la consapevolezza fornita anche dai dati epidemiologici dell'eccessivo consumo di zucchero legato al possibile sviluppo di patologie come l'obesità, il diabete, il tumore.
In effetti il problema sono i consumi nel 1850 il consumo di zucchero era di 5 kg a persona in un anno, negli Usa oggi sono 60 kg ,in Europa non si raggiungono questi livelli ma siamo in alcuni paesi come Germania, Regno Unito e Francia sui 40-35 kg a persona all'anno.
Lo scorso anno OMS ha invitato a limitare il consumo di zucchero a meno del 10% della quantità d'energia giornaliera che assumiamo dai cibi durante il giorno, questo poco si coniuga con l'apertura di gelaterie e pasticcerie in ogni angolo della città.
Da quali alimenti provengono gli zuccheri?
Più che dai dolci, la relazione più nota e studiata è quella con le bevande zuccherata, dalle bevande tipo cola, aranciate, succhi di frutta. Più che su un alimento particolare volevo sottolineare l'incremento della domanda dei prodotti con zucchero, un piacere del gusto che dalla frequenta settimanale è passato a una consumo frequente durante tutto il giorno.
Quello che mi fa riflettere non è la domanda individuale ma la domanda collettiva di ricerca di soddisfazione, più volte in questo blog abbiamo indagato su quelle che potevano essere le cause come lo stress, la solitudine o forse molto più semplicemente il bisogno di gratificarsi immediato, il piacere facile e disponibile da ottenere n qualsiasi momento della giornata.
Per contro bisognerebbe chiedersi perchè le persone sono cosi insoddisfatte? Cos'è che conduce a questo continuo bisogno di gratificazione? Se l'effetto è l'eccessivo consumo di zucchero, qual'è la causa?
Sintesi
Non si può parlare di vera e propria droga o di una vera e propria dipendenza, più facile parlare di un disturbo del comportamento alimentare.
Sviluppare una dipendenza da zucchero è molto più facile di quello che può sembrare, mi rivolgo ai bambini e adolescenti, sono molto importanti le abitudini alimentari in famiglia.
Sovente vedo utilizzare alimenti con zucchero per calmare pianti e capricci, credo sia importante non sollecitare troppo il sistema della ricompensa così precocemente.
Quello che mi lascia perplesso nella società odierna è il bisogno di gratificazione continua, che si rivolge prettamente al consumo del cibo e dagli alimenti ricchi di zucchero.
C'è un attenzione nei confronti del cibo sproporzionata, ci sono tanti piaceri nella vita è che bisogna coltivarli e richiedono più impegno dell'acquisto di un bignè o di un cioccolatino.
Ciao, è vero che lo zucchero da dipendenza, io sono sempre stata molto golosa e i dolci non mi stuccavano mai, ma da quando per fare i dolci uso meno zucchero non riesco più a mangiare gli alimenti troppo dolci, ciao e buona giornata.
RispondiEliminaBellissimo articolo! Ho molto riflettuto sul superamento della dopamina rispetto alla serotonina con conseguente aumento del piacere emmediato, fisico, rispetto a quello umorale.. questo tuo disxorso, per una materialista come me, é la riconferma del fatto che ciò che si tende a considerare psicologico, mentale..ha una base materiale e xhe le 2 sfere si influenzano sempre. Buona domenica Gunther!
RispondiEliminaDavvero c'è gente che pensa che piacere e felicità siano la stessa cosa? Poveri noi ... Diciamo che un dolcetto, di norma al mattino, me lo concedo e lo considero una coccola ma la felicità è di sicuro un altra cosa!
RispondiEliminaQuesto post mi interessa particolarmente. Io faccio molta attività sportiva, corro molto, e devo dire che in verità io sento molto la differenza tra una dieta con assunzione di zuccheri rispetto a una proteica. Come zuccheri non intendo i dolci, ma pane, pasta etc. Sinceramente a parità di calorie l'assunzione di carboidrati piuttosto che proteine o grassi produce una sensazione di benessere.
RispondiEliminaGrazie intervento sempre molto interessante
EliminaSicuramente troppo zucchero non fa bene,come tutto del resto :-)
RispondiEliminaCiao buon 1° maggio :-)
Credo che io sia un caso particolare, perché a me il troppo dolce o salato mi crea una sensazione di nausea e questa cosa mi spinge di diminuire spesso la quantità sia di zucchero che del sale.
RispondiEliminaUn dolcetto vicino ad un caffè, è certamente un attimo di piacere, ma la felicità è una cosa diversa..anche lo zucchero deve essere presente in una dieta, ma, come tutto,nella giusta misura, a presto!
RispondiEliminanon amo le cose troppo dolci...anzi amo poco i dolci nonostante adori prepararli. ^_^ sono per i carboidrati complessi che come Elenuccia confermo che danno una sensazione di benessere. ^_^ buon 1 maggio
RispondiEliminaCome sempre un post molto interessante.Io credo che come per tutto è l'eccesso che fa male, però io a volte un pochino dipendente mi sento ... a volte un pezzetto di cioccolata fondente la sento come una piccola necessità e non mi trattengo!
RispondiEliminabuona serata
Alice
Un bel post che ancora una volta ci porta all'importanza di una dieta varia ed equilibrata, senza eccessi continui su determinati alimenti.
RispondiEliminaQuando Si cerca in maniera spasmodica credo che sia per tristezza nel cuore. Credo che sia il cioccolato a dare maggiore dipendenza.
RispondiEliminaSono convinta anche io che gioia e felicità siano due condizioni diverse. La prima più viscerale, concreta e astratta, la seconda soggettiva, variabile e sensoriale. Ci goloso di breve durata