mercoledì 28 febbraio 2018

Gli alimenti ultra trasformati favoriscono il cancro?

Il rapporto tra alimentazione e cancro è un argomento molto discusso, alcuni su questo ci hanno creato un vero e proprio business tra ricette di cucina e alimenti miracolosi, dove tutti hanno hanno un libro e una ricetta anticancro da vendere.

Questa generale disinformazione o cacofonia alimentare è stata favorita dalla mancanza di una corretta comunicazione da parte degli Istituti di Ricerca e di una mancanza di un’eziologia condivisa tra i ricercatori, che ha dato luogo a più interpretazioni "originali". 

In questo momento tutti i membri della comunità scientifica più autorevoli sono d'accordo nel ritenere che nella formazione del cancro i fattori ambientali possano incidere in misura del 90% e il fattore genetico del 10%.

Tra i fattori ambientali ci sono: l'inquinamento, il fumo, l'alimentazione (20-22%), le infezioni, lo stress, le radiazioni ionizzanti, uno stile di vita sedentario.

Bisognerebbe inoltre precisare che tutti questi fattori di rischio non hanno tutti lo stesso peso per tutti i tipi di tumore, un solo fattore a rischio non è sufficiente per lo sviluppo del cancro, ma una combinazione di questi. 


Recentemente è stato pubblicato uno studio sul British Medical Journal il quale rileva che il consumo d'alimenti ultra trasformati possa essere un maggiore fattore di rischio per il cancro.

Il problema è che gli alimenti ultra trasformati sono tra il 25 e il 50% della nostra normale alimentazione, se si osservano i trend del settore alimentare, vediamo che proprio gli alimenti ultra trasformati sono quelli più richiesti dal mercato, perché comodi e già pronti.

È sufficiente guardare al supermercato i carrelli della spesa, sempre meno chi acquista la materia prima e sempre di più chi acquista alimenti trasformati, perfino le preparazioni di base come il purè si vende surgelato e già pronto, i mix per preparare le torte, le polpette o hamburger vegani e non, questo per indicare solo che il consumatore è abituato all'acquisto d'alimenti ultra trasformati senza nemmeno pensarci più di tanto.

Nella catena professionale anche della ristorazione si acquistano prodotti già pronti sia surgelati, che freschi che sottovuoto da offrire ai clienti.


Cosa sono gli alimenti ultra trasformati?

Precisiamo che cosa s’intende per alimento ultra trasformato, secondo la classificazione internazionale Nova creata da un gruppo di studiosi e ricercatori della nutrizione, s’intende per alimenti ultra trasformati per fare qualche esempio: le barrette al cioccolato, alternative al pane confezionato, le bevande zuccherate, le carni trasformate o ricostituite, le preparazioni disidratate come le zuppe, piatti surgelati e piatti già pronti. 
In sintesi tutte quei prodotti che richiedono procedimenti industriali elaborati che necessitano d'emulsionanti e additivi per offrire il prodotto che si conservi a lungo, che abbia un buon aspetto e un gusto accattivante.

Bisogna ricordare che le autorità europee hanno autorizzato 400 additivi differenti, su alcuni di questi esistono delle quantità giornaliere raccomandate perché sono classificati potenzialmente cancerogeni ma che nel complesso degli alimenti giornalieri nessuno tiene considerazione.

Alcuni ricercatori si sono soffermati sul potenziale pericolo per la salute di tutte quelle sostanze per l' imballaggio che sono in contatto con gli alimenti durante la produzione, la lavorazione e lo stoccaggio


I prodotti ultra trasformati sono più ricchi di sale, zucchero e grassi e poveri di fibre e micronutrienti e hanno generalmente una bassa qualità nutrizionale, sono preparazioni che per le loro caratteristiche e frequenza d'acquisto possono facilmente favorire, secondo più ricerche medico scientifiche, l'aumento del peso, l'obesità, l'ipertensione, le dislipidemie.

Ritengo che non sia casuale il fatto che dagli anni '80 alcune patologie incluse il cancro ha avuto un incremento in concomitanza con la presenza e l'aumento nella distribuzione moderna degli alimenti ultra trasformati.
La ricerca pubblicata su BMJ suggerisce che per il futuro le patologie tra cui il cancro legate al consumo degli alimenti ultra trasformati potrebbero aumentare visto anche l'aumento sia dell'offerta che della domanda da parte dei consumatori verso questo tipo d'alimenti .


Sintesi

Sicuramente gli alimenti ultra trasformati sono comodi e pratici, sono pronti in due minuti, quando si ha fame e si ha poco tempo possono essere una soluzione più che accettabile, possono avere un gusto accattivante.

Tuttavia, anche se le cause del cancro sono multifattoriali invito a diminuire la frequenza d'acquisto, perché una volta che si consolida un'abitudine, è più difficile modificarla.

Imparate a preparare a casa gli alimenti partendo dalla materia prima come fanno la maggior parte dei blogger che io conosco, non solo per la salute ma anche per il gusto e il piacere della buona tavola da condividere con tutta la famiglia.

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Riferimenti:
AAVV "Consumption of ultra-processed foods and cancer risk: results from NutriNet-Santé prospective cohort" BMJ 2018; 360 doi: https://doi.org/10.1136/bmj.k322 (Published 14 February 2018)

8 commenti:

  1. sono d'accordo con te, purtroppo le aziende propongono prodotti nuovi ogni giorno e chi ha poco tempo si lascia tentare...

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  2. Questo post è molto utile se in tanti lo leggessero. Non dico che non può capitare di mangiare qualche volta anche qualche schifezzuola come dicono i miei ragazzi, però mangiare frequentemente sicuramente non va bene. Si può mangiare bene e sano anche in modo veloce, basta avere un pò di buona volontà e si può fare. Bravo, un buon segnale d'allarme per tanti !

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  3. per chi interessato: questo ottimo articolo (in inglese), sul guardian sugli effetti cancerogeni del bacon (e immagino anche di molti altri salumi prodotti allo stesso modo/ma il prosciutto di parma è ok):
    https://www.theguardian.com/news/2018/mar/01/bacon-cancer-processed-meats-nitrates-nitrites-sausages
    stefano (www.qbbq.wordpress.co,)

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  4. Bisogna fare davvero tanta attenzione a quello che mettiamo nel carrello e non farci tentare da quello che è già pronto e facile all'uso; perché basta davvero poco per portare in tavola un piatto sano e nutriente. Più che il tempo dobbiamo ritrovare la volontà di fare.

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  5. Concordo con Claudia, un buon segnale d'allarme per tutti! Putroppo si è bombardati e molto difficile quando non c'è una educazione alimentare su linee comuni e indiscusse che non si basano sui profitti dell'industria alimentare.

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  6. Ormai non ci si può più permettere di andare a fare la spesa senza leggere con attenzione tutte le etichette. Io ho imparato a farlo per le mie restrizioni alimentari e adesso è diventato irrinunciabile, anche se porta via molto tempo. Ma è tutto tempo ben speso: scopri che tante diciture sono fuorvianti, che più la lista degli ingredienti è lunga meno è sano il prodotto. E pensi con tristezza a quanto l industria alimentare si sia evoluta in negativo.
    Grazie degli spunti di riflessione, buona giornata Gunther!

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  7. cerco sempre di non farmi tentare...

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  8. vero, sono d'accordo. Bisognerebbe essere più informati e sacrificare un pò di tempo dedicato alle cose più svariate per dedicarlo a preparare da mangiare in modo sano. Sarebbe il tempo speso meglio. Grazie per il post, spero lo leggeranno in tantissimi ! :) Ciao, a presto

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