lunedì 6 febbraio 2017

Influenza, picco d'influenza e diritto alla malattia

Carla C, Varese. quest'anno sento parlare moltissimo d'influenza, come mai?

Perché da sempre l'influenza è l'argomento principale di discussione di questa stagione, io l'ho appena presa, io quest'anno 3 volte me la sono presa, mio marito non la prende mai.

Un po' meno normale che questo sia l'argomento principale dei media, forse più che attenzione alla salute è dare visibilità al Ministro della Salute e ai Vaccini, una strategia non so se politica o commerciale!

Magari c'è alla base solo un sistema sanitario debole che basta un picco d'influenza per fare emergere lacune organizzative.

Raffreddiamo gli animi, tutto normale in inverno capita di prendere l'influenza, certi virus si replicano di più, non a caso i picchi ci sono in genere durante le feste di Natale e nel periodo di febbraio dove aumentano le occasioni di socialità.

La prevenzione è un sistema immunitario in efficienza, lavarsi spesso le mani, e per chi lo desidera il vaccino anti influenzale.


Il vaccino influenzale non è simpatico

Stando alle statistiche diffuse sulle coperture vaccinali, dalla percentuale del 19% della popolazione generale del 2009 si è scesi al 13,9% del 2015, se guardiamo il target dei ultra 65enni , il gruppo più a rischio, solo il 49,9% si è vaccinato ultimo anno mentre l'obiettivo minimo previsto era il 75% (Fonti Ministero della Salute).

Come ho già detto nel post sulla meningite, ci si trova di fronte all'esigenza per le aziende farmaceutiche di creare un clima di fiducia nei confronti dei vaccini, dopo il fallimento della campagna vaccinale del 2009.

Più che generare un clima di fiducia, sembra di stare di fronte a un clima di coercizione con anche l'anagrafe delle vaccinazioni, ci manca solo che si vada in giro con le stelle su un cappotto che indicano le vaccinazioni eseguite.

L'altro giorno ero sull'autobus ad una signora è scappato uno starnuto, sono tutti scappati, neanche fosse stato un colpo di pistola, che sarà mai è un raffreddore, un sintomo di raffreddamento, questo per dire che c'è un clima d'isteria creato dai media.


Il vaccino contro l'influenza è rivisto annualmente sulla base del virus in circolazione, protegge contro tre ceppi del Virus a RNA: i due Tipo A e il Tipo B. Ma la sua efficacia e l'immunità indotta è breve, il tempo della stagione invernale, per questo ogni anno è necessario vaccinarsi di nuovo.

Secondo OMS, l'efficacia del vaccino è del 70-90% degli adulti sani, dal 50 al 60% sulle persone anziane, ma può garantire una diminuzione del rischio di ricovero per le persone anziane che varia dal 21% al 27% e una diminuzione del rischio di decesso che va dal 12% al 48%,.

Non è una vaccinazione obbligatoria, anche se molti spingono in questo senso, è consigliata per " i gruppi a rischio" le persone oltre i 65 anni, donne incinte, bambini, soggetti a rischio per patologie, persone che vivono in casa di cura e gli operatori sanitari.


Claudia G. Milano : Perché è meno efficace nei pazienti anziani?

Non è che non sia efficace tutt'altro, ma gli anziani potrebbero avere una minore protezione rispetto agli adulti a causa dell'immunosenescenza, cioè invecchiamento del sistema immunitario, che può o meglio potrebbe in alcuni casi limitare la qualità della risposta al vaccino.

La vaccinazione quindi può non impedire di prendere l'influenza ma d'evitare complicanze severe in tutte quelle persone anziane che in particolare hanno patologie croniche di tipo respiratorio, cardiovascolare, renale, diabete.


Giovanni B, Teramo : Quale futuro per il vaccino influenzale ?

Il vaccino attuale protegge contro i due virus A e B , ma ci sono sicuramente altri fattori coinvolti nella immunità contro l'influenza, la ricerca mira a nuovi antigeni che sono in fase di sperimentazione. Il futuro si pensa a vaccini più efficienti e completi che durano più a lungo.


Francesca M, Bardonecchia , Perché si legge troppo sui media il costo economico dell'influenza?

Il pericolo è che oggi si valuta l'influenza in termini di costo economico, i costi delle medicine, i giorni lavorativi persi, secondo molti l'influenza interrompe la vita economica e sociale e crea un danno.

Tenendo conto che l'influenza dura in media dai 5 ai 7 giorni, quindi una settimana di “inattività", un costo di che va dai 30 a 240 euro per ogni persona non ospedalizzata, se invece bisogna ricorrere all'ospedale, il costo può salire fino a 3-6 mila euro. 

Ci sono poi i costi indiretti, come l'assenza dal lavoro. Si stima che l'influenza potrebbe avere un costo sociale di circa 1.000 euro per ogni persona che si ammala, se l'influenza tocca 3 milioni d'italiani il costo sociale potrebbe essere di 3 milioni d'euro.

I governi spingono al vaccino, invece che pensare a ridurre i costi di quei meccanismi sanitari che hanno messo in piedi e che fanno acqua da tutte le parti, vogliono risolvere i problemi di bilancio eliminando l'influenza, meno malati, meno spesa, bilanci più corretti, ma l'influenza non è la causa dei cattivi bilanci dei Ministeri della Salute.



Il diritto all'influenza, il diritto alla malattia

L'altro giorno parlando con una persona assistita che prendeva un farmaco importante per tutta la vita, mi dice piangendo

"Quando guardo il prezzo di questo farmaco, mi sento in colpa, mi sento un peso per questa società , un complesso di colpa che tutti i giorni mi fa morire dentro"

Ho dovuto fare molto per convincerlo del contrario. Però vedo che il settore della salute, sta prendendo questa direzione, ci sono più strategie volte a rendere le persone non responsabili della propria salute ma a farle sentire in colpa.

Ammalarsi non è mai una colpa, ma te lo fanno pensare, sopratutto te lo fanno pesare, chi si ammala non ruba danaro alla società, i ladri sono ben altri. 

Perché mettere il costo delle medicine su un farmaco che non verrà mai venduto in farmacia ma distribuito  in un ospedale?

Si è passati nel giro di neanche un secolo dal diritto al riconoscimento della malattia e della cura, alla valutazione di un costo di bilancio in negativo.

Con un lavoro sempre più precario il diritto alla malattia è una chimera, lo stato rende tutto a pagamento quale futuro ci attende per la tutela della salute?

14 commenti:

  1. Già, bella domanda ... io conosco alcune persone, anziane, che hanno smesso di fare esami e controlli perchè non se lo possono permettere. Il nostro governo e sopratutto il nostro ministro della salute lo sa?

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    1. Temo che lo sappia ma non credo sia interessato il Ministro.
      Come fai a fare prevenzione delle patologie senza fare degli esami!

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  2. Noi tutti e 5 saranno almeno 10 anni che non ci facciamo un'influenza come si deve, magari un po di raffreddore o di mal di ossa ma che comunque ci permettono di andare al lavoro e a scuola. Non so se questo sia dovuto all'alimentazione, al fatto che ci si muove a piedi e qualche passeggiata in montagna o se siamo solo fortunati, ma davvero sembra che d'inverno si parli solo di malanni e neve, siano in inverno e questo è normale da quello che mi raccontano i "vecchi" in famiglia. Dovessi ammalarmi? Me lo auguro qualche volta, per poter stare a letto e riposare un pochino, al lavoro ci penserà qualcun'altro :-)

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    1. Però ogni tanto un po d'attenzione degli altri ce la meritiamo anche noi :-)

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  3. Non so in Svizzera (cioè ... si lo so ma lo lascio dire a te...) ma qui in Italia molto si mettono in mutua per due linee DUE di febbre, poi li vedi in giro a fare la spesa... per il vaccino antinfluenzale mia madre, 76 enne, con la bronchite facile, da quando lo fa va molto meglio. Molto chiamano influenza quella che non lo è. Comunque. Figo comunque.. se c'è un fuggi-fuggi d'ora in poi in posti pubblici tipo la posta dove c'è sempre una coda folle e zero posti a sedere momento a starnutire o tossire! Buon escamotage si! Soprattutto d'estate quando molta gente non si lava ...

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    1. a questo rivolto non ci avevo pensato, non è una brutta idea :-)

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  4. Ricordo che da bambina ero contenta quando avevo l'influenza, perchè rimanevo a casa da scuola.
    Per quanto riguarda la vaccinazione, credo serva per evitare complicazioni.
    Quest'anno, dopo parecchi anni, ho preso l'influenza anch'io :)
    Buon inizio di settimana

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  5. purtroppo è vero, ci sono categorie di lavoratori a cui non è permesso ammalarsi, io appartengo ad una di queste. Se mi viene la febbre ed ho uno spettacolo, ci devo andare lo stesso, non posso mandare a monte l'evento a meno di motivi gravi e un po' di influenza non è un motivo grave. Ebbene si, il diritto alla malattia è sempre più una chimera

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  6. Dopo anni che non prendevo l'influenza, questo inizio di 2017 mi ha vista vittima di ben tre virus influenzali, l'ultimo dei quali particolarmente debilitante. Non so se dipenda dalla stretta vicinanza con la nostra nipotina, che ha iniziato a frequentare il nido, ma anche mio marito, che si era vaccinato a ottobre, ha avuto due episodi influenzali. Credo dipenda anche dal terribile inquinamento atmosferico che, in questo periodo, pesa come una cappa su Milano e zone circostanti.

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  7. Io non mi vaccino e tranne un raffreddore o un mal di gola, che comunque non hanno mai fermato la vita normale lavoro compreso, erano dieci anni che non prendevo una influenza così forte come quest'anno, 39 di febbre per tre giorni, che il paracetamolo abbassava lievemente ed è stata anche molto contagiosa in casa!
    a presto
    Alice

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  8. Quest'anno l'influenza è stata molto contagiosa, io per fortuna ne sono uscita indenne, ma in casa l'hanno presa marito e figlio. In Giappone chi è raffreddato va in giro con la mascherina, per evitare di contagiare gli altri, in effetti non hanno tutti i torti, forse dovremmo adottare lo stesso modo di fare anche noi, per evitare picchi così alti di contagio...forse. Un saluto, buona serata!

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  9. "Quando guardo il prezzo di questo farmaco, mi sento in colpa, mi sento un peso per questa società , un complesso di colpa che tutti i giorni mi fa morire dentro"

    mi fa sentire in colpa che una persona possa pensare così. Mi fa pensare che questo mondo sia totalmente privo di autonomia di pensiero e rispetto per la dingità della persona se dodici commenti non fanno parola di una simile perversione della coscienza dei diritti umani, come quello alla salute e quindi alla possibilità di non ostacolare il recupero psicofisico curandosi e riposando. Come se fosse la stessa cosa andare a fare la spesa un quarto d'ora e magari in farmacia sotto casa o rimanere sul posto di lavoro, per sette o otto ore, andando e tornando da casa.
    Che poi parliamoci chiaro: i casi in cui si è davvero indispensabili sono proprio molto pochi, certo se il datore di lavoro taglia il personale all'osso per guadagnarci di più è ovvio che qualche problema si crei, però non certo perché qualcuno si permette di "mettersi i mutua", come se morire tacendo e andare diffondendo microbi fosse un titolo di merito.

    Mi sembra che il rincretinimento da economia liberista ci abbia veramente tolto non solo la comprensione, la compassione e la coscienza, ma proprio il buon senso.

    Abbastanza disgustoso.

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  10. Fortunatamente è da anni che non prendo l'influenza.... Faccio sempre tanta prevenzione con prodotti omeopatici e con una dieta sana. Incrociamo le dita che continui così...

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  11. non ho mai fatto il vaccino , se mi prenderò l'influenza pazienza, sono fatalista...

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