giovedì 30 aprile 2015

Qual'è la differenza tra formaggio a latte crudo e formaggio a latte pastorizzato?

Emma R., Fiesole: Volevo sapere qual'è la differenza tra formaggio a latte crudo e formaggio a latte pastorizzato?

Qui in questa risposta mi sento a mio agio, nipote di contadini che avevano la stalla con le mucche, ho anche munto le mucche, quando una volta si mungeva a mano.

Il latte prima d'essere adoperato può subire un trattamento termico, pertanto si differenziano in formaggi a latte pastorizzato o formaggi a latte crudo. 

La scelta dipende dalla grandezza del caseifici o della stalla, le grandi aziende tendono tutte ad usare latte pastorizzato, ma dipende anche dalla tipologia di formaggio che si vuole ottenere, dal disciplinare di produzione per quel tipo di formaggio, dalle tradizioni locali e dalle caratteristiche organolettiche che si vogliono ottenere. 

Da una parte abbiamo i grandi caseifici con i prodotti industriali dall'altra abbiamo sempre di più negli ultimi anni la riscoperta dei formaggi di malga, dove nella maggior parte dei casi abbiamo dei formaggi a latte crudo, che hanno un maggiore profumo, una maggiore cremosità un sapore più spiccato, che i consumatori hanno dimostrato di gradire.


I formaggi a latte crudo, il latte non viene sottoposto a pastorizzazione, in questo caso la microflora batterica positiva del latte è mantenuta inalterata con effetti specifici sulle caratteristiche organolettiche del formaggio. Tra i formaggi a latte crudo per esempio Puzzone di Moena, Morlacco, alcune produzioni di formaggi pecorini e il Parmigiano-Reggiano, il latte crudo spesso è adoperato quando bisogna preparare dei formaggi a stagionatura lenta anche se nell'immaginario comune i formaggio a latte crudo sono più le formagelle, robiole, tome d'alpeggio.

I formaggi da latte pastorizzato invece si è proceduto al trattamento termico di pastorizzazione. L'effetto è quello di eliminare eventuali batteri patogeni e di ridurre la microflora  La pastorizzazione è impiegata tipicamente nei formaggi freschi e molli. Un formaggio a latte pastorizzato per esempio è il Gorgonzola anche se è erborinato.

Dal punto di vista nutrizionale, la differenza è che i formaggi a latte crudo rispetto ai formaggio a latte pastorizzato, contengono più proteine, più vitamine, più calcio, proprio perchè non hanno subito il trattamenti di calore della pastorizzazione, anche se dal mio punto di vista la vera differenza sta nel sapore, in assoluto sono più buoni i formaggi a latte crudo.


In genere viene consigliato alle donne in gravidanza e ai lattanti di non consumare formaggi a latte crudo molli  e freschi ( Listeriosi), mentre invece per i formaggi a latte crudo duri come grana e parmigiano è molto difficile se non rara la proliferazione di batteri, pertanto basta leggere in etichette se formaggi che arrivano da una lavorazione a latte crudo o a latte pastorizzato.

Ci sono anche altri gruppi di popolazione in cui si potrebbe consigliare per precauzione di non consumare formaggi a latte crudo, persone che hanno il sistema immunitario molto compromesso a seguito di alcune patologie gravi.


Vorrei spezzare una lancia a favore dei produttori di formaggio a latte crudo, i produttori di formaggi a latte crudo praticano molti controlli per garantire al consumatore un formaggio di qualità, anche sotto il profilo sanitario, si attengono a delle norme della comunità europea che ha fissato dei criteri microbiologici molto restrittivi, i controlli sono più frequenti e rigorosi rispetto all'uso del latte pastorizzato, perchè formaggio a latte crudo non vuole dire privo di controlli sanitari è bene affermarlo.

Al fine di preservare la diversità microbica diverse aziende si stanno organizzando per controllare tutti i passaggi al fine di garantire un prodotto da latte crudo più sicuro grazie anche alla collaborazione con diverse Università.

Il consumatore è impressionato dai possibili rischi che tuttavia sono contenuti anche nei processi di lavorazione del formaggio a latte pastorizzato, il rischio zero non esiste, tuttavia andrebbero valutati anche tutti i benefici dei formaggi a latte crudo, il legame con il territorio che costituisce un rapporto fondamentale per i formaggi di qualità.

mercoledì 29 aprile 2015

La chemio prevenzione verde, gli estratti di broccolo e cavolo contro il cancro

Non passa giorno che non arrivi la notizia di un frutto e di una verdura che aiuta nella terapia del cancro, prima di creare facili illusioni, bisognerebbe specificare che non è il consumo di quello o di quell'altro frutto che proteggerà dal cancro ma un estratto da quella pianta ad alta concentrazione, un po' difficile da capire, ma su questo equivoco si gioca molto marketing dei prodotti alimentari in particolare frutta e verdura.

Questa volta la notizia arriva dagli Usa, è stata presentato uno studio cinese al Congresso dell'American Association for Cancer Research Annual  a  Philadelphia, che riguarda un estratto delle florescenze di broccolo e cavolo, i sulforafani che ad alta concentrazione sembrano ridurre l'incidenza dei tumori in particolare delle recidive dei tumori alla testa, al collo e alla bocca.

Fino ad ora abbiamo parlato di cavolo e broccolo per quanto riguarda la prevenzione del cancro, dove il consumo di più frutta e verdura sembra avere un ruolo protettore nella formazione dei tumori, in particolare i sulforafani che sono contenuti in broccoli e cavoli, sembrano avere un effetto protettivo sopratutto nei confronti dell'esposizione ai fattori ambientali inquinanti.

Ora dopo avere avuto un effetto positivo sulla cavie, con una minore incidenza di tumori, i concentrati di sulforafani saranno testati sull'uomo per vedere se un suo consumo regolare può diminuire l'incidenza delle recidive di tumore della testa e al collo, sono tutti tumori che hanno un alta probabilità di recidiva spesso con epilogo non positivo.

Questi trattamenti hanno un nuovo nome che è chemio prevenzione verde.

Questo non deve stupire perche le piante medicinali continuano ad offrire più della metà dei farmaci in commercio, ad esempio, la Erythoxylum coca , il cui uso è documentato in Sud America da millenni, è la base per la sintesi di anestetici locali. La differenza è che la medicina convenzionale isola le molecole terapeutiche per trasformarle in farmaci.

Tuttavia a volte non basta isolare la molecola ma anche concentrarla, quanto tutto questo sia naturale è molto difficile da definire, pur tuttavia resta il fatto che parlare di chemio prevenzione verde è molto più gradevole ed accettato che parlare di farmaci, a volte anche le parole hanno la loro importanza

lunedì 27 aprile 2015

Un ristorante a casa, un trend sotto il segno dell'autenticità?

Qualche anno fa mi era stata segnalata l'iniziativa a Roma delle cene romane, in poco tempo l'iniziativa ha coinvolto anche altre città, tanto che si sono costruite delle vere e proprio reti di ristoranti a casa, per mangiare una cucina locale fuori dagli schemi della ristorazione classica.

L'unica iniziativa che io ricordo in passato, era quella dell'isola di Cuba, dove in mancanza di ristoranti e per favorire il nascere di una piccola imprenditoria, veniva dato alle signore la possibilità d'aprire un ristorante in casa.

Oggi però siamo di fronte a un fenomeno diverso, sembra che aprire un ristorante a casa sia diventato un trend. Quello che io mi chiedo è cosa porta ad aprire un ristorante a casa e che cosa spinge delle persone con la grande offerta di ristorazione, a cercare un esperienza cosi originale? Una rivincita delle brave cuoche di casa rispetto alla cucina dello chef?

Per capirne un po' di più, ho lanciato su facebook una sorta di messaggio per parlare con chi aveva aperto la sua casa per l'ospitalità, dove vari passaparola sono capitato a casa della Signora Anita per una piacevole conversazione, molto ma molto vicino a Piazza Navona a Roma.


La Signora Anita è una donna con un bel sorriso, ex insegnante, poi moglie e mamma, non c'è bisogno di fare domande la signora si racconta da sola

Io non sono romana, arrivo dalla provincia Frosinone, mio marito ero invece di Roma, la mia suocera aveva un banchetto di frutta e verdura al mercato Campo dei Fiori.

Prima di sposarmi facevo l'insegnante in una scuola superiore, una volta sposata dopo un po' di anni mio marito mi ha chiesto di rimanere a casa e facevo la moglie e la mamma, i pranzi della domenica e del Natale, i pranzi di lavoro per mio marito che nel frattanto era diventato un dirigente d'azienda.

Poi in due anni la mia vita è cambiata, mio marito e venuto meno  e l'anno dopo anche mio figlio, cosi mi sono impegnata a fare corsi, ho fatto corsi di ceramica, corsi lingua cinese, corsi di pittura.

Un giorno mi chiama la moglie di un collega di mio marito mi chiede aiuto per preparare una cena di lavoro, cosi ho iniziato a fare da mangiare per altri, all'inizio non volevo nemmeno essere pagata mi sembrava brutto.

Poi ho trovato più comodo che venissero da me, perché ho in cucina tutto quello che mi serve, cucinare in casa d'altri è molto faticoso, non sono attrezzati per delle grandi cene.


Chi sono i clienti?
Un buon 80% sono stranieri sopratutto americani e canadesi, inglesi, francesi ogni tanto, sono iscritta a un sito inglese di vacanze su Roma, prenotano on line il menù, il prezzo e pagano in anticipo direttamente sul sito.
Non c'è passaggio di danaro, questo aspetto è importante, crea un clima di convivialità a tavola, tra padrona di casa e ospiti.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare gli ospiti sono persone colte, dai professori universitari ai manager d'azienda, ma anche famiglie curiose delle tradizioni e della cucina.

Quante persone può ospitare?
Al massimo 10 persone, non di più altrimenti diventerei un ristorante!

Cucina romana dove l'ha imparata?
Da mia suocera, i primi anni di matrimonio vivevamo sullo stesso pianerottolo, guardavo quello che faceva e imparavo, tornassi indietro mi sarei fatta insegnare molte più cose.

Perché vengono a mangiare da lei?
C'è una grande curiosità nella cucina tipica, molti vengono in cucina a vedere, una grande curiosità anche culturale, storica, è una fame di cultura più che di cucina, la cucina è solo un mezzo per imparare a conoscere.
La creazione di una storia intorno a un piatto un ristorante non lo può fare, può fare un piatto perfetto, ma non da informazioni e raccontare aneddoti sia pubblici che privati legati a quel piatto.

Ha clienti tutti le sere?
Assolutamente no, è già buono 2 al massimo 3 sere a settimana.

Quali piatti apprezzano di più?
La pasta fresca in assoluto, esercita un fascino sui stranieri incredibile, non credono ai loro occhi quando vedono il tavolo con dei tagliolini freschi o dei ravioli, apprezzatissime anche le alici fritte e ripiene, alici con i carciofi, il baccalà, i carciofi e la coratella sono i piatti più apprezzati, sono anche piatti che richiedono tempo per la preparazione, forse per queste ragioni sono spariti dai menù di molti ristoranti.

Ha qualcuno che l'aiuta?
Si posso contare su un ex cameriere in pensione che ha lavorato all'Hassler, che ho conosciuto al Centro Anziani, è un napoletano, molto abile, parla 4 lingue è un grande intrattenitore.
Spesso sono gli ospiti che si offrono d'aiutare chi apre la bottiglia di vino, chi dalla cucina porta a tavola, chi sparecchia, chi si offre di lavare i piatti, c'è una bella partecipazione.


Qual'è la cosa più difficile?
Fare la spesa, perché scegliere le materie prime non è facile ho dovuto selezionare i fornitori, per esempio non ci sono più i macellai di una volta, per avere alcuni tagli particolari devo cercare a lungo come per le verdure, in genere la spesa la faccio la mattina poi il pomeriggio cucino preparo le basi, la sera curo solo i dettagli.

Si guadagna?
Assolutamente no, vorrei anche fare diverse precisazioni, è un piccolo contributo che integra la mia pensione, perfettamente dichiarato, se uno vuole guadagnare deve aprire una pizzeria o un ristorante, questo è più fare la guida turistica, c' è molto impegno ma dire fare i soldi direi di no, richiede meno impegno il Bed and Breakfast, tuttavia è un attività che mi piace che mi ha rigenerato, mi tiene attiva mi piace raccontare a modo mio la cucina romana.

Qualcuno ritorna da lei?
Si tanti, un signore di New York ma d'origine ungherese, viene tutti gli anni, mi ho portato a conoscere sua moglie e i suoi figli, ora anche le nuore e i nipoti, ogni volta che vengono a Roma vengono sempre a trovarmi. Qualcuno da l'indirizzo ai parenti o ad amici e questo è molto piacevole e rassicurante.
Ricevo molti regali, tante persone mi ringraziano mandandomi fiori, piante o libri il giorno dopo sono una testimonianza d'affetto.

Dopo avere incontrato la signora Anita sono passato a Milano, sono stato invitato nel nuovo ristorante di Filippo La Mantia, dove con mia sorpresa ci sono piccole sale per colazioni di lavoro, pasticceria a vista e fatta al momento, quasi a garantire il fatto delle qualità e della freschezza delle proposte.

Forse non c'entra nulla ma sembra che ci sia una voglia d'autenticità e una voglia d'intimità nel settore della ristorazione, posti piccoli e curati, se una volta c'era l'intenzione d'andare fuori al ristorante per vedere ed essere visti, ora si tende quasi più a nascondersi, a vivere il momento della tavola come un momento di raccolta con gli altri commensali, un cambiamento di direzione oppure sia nel caso del ristorante a casa che nei nuovi ristoranti, c'è solo la ricerca di vivere delle esperienze autentiche ed esclusive?

venerdì 24 aprile 2015

Olio di soia OGM sano?

Mentre una piccola parte del mondo dichiara d'essere impegnata per un alimentazione green, dall'altra parte dell'oceano si tessono le reti per gli alimenti del futuro.

Negli Stati Uniti due grandi multinazionali stanno lanciando sul mercato olio di soia, dov'è la novità vi starete chiedendo è un prodotto che è già in commercio!

Questo olio di soia è più originale e fa parte di una nuova politica che tende a restituire un vantaggio per i consumatori in cambio della scelta di un prodotto che arriva da OGM.

Fino a ieri si era sempre puntato nella comunicazione dei prodotti OGM sui vantaggi dei coltivatori, un minore lavoro nei campi e un maggiore raccolto, ma quale vantaggio per i consumatori?

Abbiamo già visto il caso Muufri, il latte vegetale ricavato dalle biotecnologie (OGM), senza lattosio, che non aveva bisogno di conservazione, ora arriverà sul mercato l'olio di soia OGM sano, per la salute di chi vi chiederete? Questo obiettivamente è tutto da vedere.

Le due multinazionali coinvolte sono Monsanto e Dupont, il primo olio di soia OGM sul mercato sarà quello della Dupont con il suo marchio della agrochimica Pioneer mentre quello della Monsanto si chiamerà Vestive oro.

La Dupont punta molto con il paragone dell' olio d'oliva sostenendo che quest'olio di soia è ottenuto dalla soia modificata al fine d'ottenere un olio ricco d'acido oleico, privo d'acidi grassi trans e rispetto all' olio di soia classico non irracidisce.


Qualche mia osservazione personale gli OGM sono sempre stati presentati come la tecnologia che sfamerà il mondo, diciamo che l'olio di per sé è un condimento, se proprio bisogna iniziare da un alimento più corposo forse è preferibile puntare su altro, perché è come se io invito qualcuno a cena e metto in tavola solo la bottiglia d'aceto, capite non è proprio un idea entusiasmante.

Altra debolezza è il paragone con l'olio d'oliva, il cui uso è vero che è in qualche modo legato alla salute ma anche alle sue proprietà organolettiche che nell'olio di soia sono più difficile da ritrovare, ha un gusto diverso, a meno che non fate un olio di soia con il sapore dell'olio d'oliva (sono certo che ci stanno già pensando).

Inoltre c'è un altro problema se dobbiamo parlare d'olio vegetali, l'olio d'oliva non è il più utilizzato, i più utilizzati sono olio di colza, mais, palma, pertanto sono anni che l'olio d'oliva versa in una profonda crisi commerciale, il cui prezzo rimane molto basso, per la grande offerta sul mercato d'olio d'oliva di molto superiore rispetto alla domanda.

Immettere un nuovo prodotto deve rispondere a un bisogno o una domanda latente da andare a soddisfare, non comprendo che tipo di domanda vada a soddisfare l'olio di soia OGM, quando c'è già un offerta ricca d'olii vegetali..

Per questa ragione il paragone con l'olio d'oliva e l'olio di soia OGM rischia d'essere un fallimento, già il mercato non si riesce a consumare tutto l'olio d'oliva perché dovrebbe adoperare forse a parità di qualità nutrizionali quello di soia OGM?

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mercoledì 22 aprile 2015

Perchè tutti i lattanti hanno un peluche che non mollano mai?

Franca V, Brindisi: Volevo farti una domanda un po' stupida, ma sono curiosa, perchè tutti i lattanti hanno un pupazzo, un peluche o un giocattolo preferito che non mollano mai?

E consiglierei anche di non buttarlo mai via se si vuole dormire e vivere sereni nei prossimi mesi!

Le ragioni sono molto semplici, un po' come la coperta di linus, non sempre è un giocattolo ma spesso è un pupazzo morbido anche di Peluche, di stoffa, la sua funzione è quello di colmare il distacco dal grembo materno, i psicologi adoperano il termine di oggetto transizionale ma mi sembra un termine dispregiativo, non trovo corretto vederlo come qualcosa di negativo ma di positivo, come un momento di passaggio e di maturazione, qualcosa che rassicura e conforta.

Un bambino durante i primi mesi di vita pensa di essere un tutt'uno con la mamma, invece all'età di quattro circa sei mesi percepisce che non è cosi, per aiutare a superare questo senso di separazione entra in gioco un oggetto, spesso un giocattolo, morbido che da calore, che un po' gli ricorda la mamma al quale ricorre per addormentarsi, per superare i momenti d'ansia ma anche per stare più tranquilli sul seggiolino in auto quando si viaggia.

E' anche il momento per molti bambini in cui viene meno esclusivo allattamento materno, quel momento molto intimo di complicità tra mamma e bambino, in genere si inizia in quel periodo verso i cinque mesi lo svezzamento, in questo senso il peluche o il pupazzo aiuta a colmare anche questo tipo di distacco.

Il consiglio è quello di non lavarlo nemmeno troppo spesso perchè anche il profumo nei lattanti ha la sua importanza, mia figlia a uno dei miei nipoti ha provato a sostituirlo con uno nuovo, era uguale ma non era lui, non abbiamo dormito per tre giorni, finchè non abbiamo recuperato quello vecchio.

Di conseguenza anche senza un occhio con qualche pezzo in meno il suo valore affettivo non cambia per il lattante.

Fino a quando dura questa fase? Non c'è età, perchè magari arrivano anche altri giocattoli ma ci sarà sempre quello più preferito, al quale il bambino da un valore simbolico, con il tempo se ne distaccherà.

Per noi adulti è più semplice se ragioniamo in termini di comfort food, del cibo che ci faceva la mamma e che ci faceva stare bene.

Si tratta di un comportamento del tutto normale

lunedì 20 aprile 2015

Zinco e terza età, una carenza di zinco potrebbe determinare un'infiammazione cronica?

Parliamo dei mio target preferito, le persone della terza età, ne parliamo perchè è stata pubblicata di recente una ricerca interessante che ha messo in relazione la carenza di zinco nelle persone anziane con alcune patologie che più di frequente si riscontrano nella terza età.

I ricercatori dell'Università dell'Oregon hanno dimostrato che nella carenza di zinco le cellule che controllano l'infiammazione sembrano attivare e rispondere in modo diverso, in particolare sembra suscitare l'attivazione di cellule immunitarie non positive per l'infiammazione e un' alterata metilazione del promotore della citochina IL-6. Quest' ultima la interleuchina IL 6 potrebbe avere secondo i ricercatori un ruolo molto importante come molecola anti infiammatoria nei casi di diabete, aterosclerosi, malattia di Alzheimer, tumore prostatico e artrite reumatoide.

I risultati dello studio sembrano indicare che una carenza di zinco potrebbe favorire nelle persone anziane un 'infiammazione cronica.

Per correttezza bisogna dire che queste patologie hanno tutte origine diversa, che la carenza di zinco non è la causa, tuttavia come sappiamo le persone anziane per diverse ragioni a volte non riescono a soddisfare il fabbisogno di Vitamine, Sali Minerali e oligoelementi, il che indica che in caso di queste patologie il loro organismo può trovarsi in difficoltà.


Come già sappiamo il nostro corpo non in grado di memorizzare lo zinco, pertanto bisogna assumerlo dagli alimenti tutti i giorni, quando si parla di zinco tutti fanno rifermento alle ostriche è vero le ostriche sono uno degli alimenti più ricchi di zinco ma mangiare ostriche tutti i giorni per i pensionati forse non è la cosa più semplice!

Si fa riferimento anche alla carne è vero, ma spesso la carne in particolare la carne di manzo non è molto consigliata alle persone anziane, vi lascio un elenco d'alimenti che è bene cercare d'includere nella dieta delle persone anziane in quanto hanno percentuali di zinco molto interessanti che contribuiscono a coprire il fabbisogno quotidiano, anche piccole percentuali possono essere importanti a voi decidere quali in base al vostro stile di vita.

Per gli adulti in genere viene raccomandato dai 9 agli 11 mg di zinco, come sempre dico diversificazione degli alimenti e delle fonti anche senza ricorrere alle ostriche, ci sono i cereali, legumi, cioccolato, frutta secca, alghe e perfino la carne di pollo (3mg/100g )e le lenticchie (4,48 mg/100g) e i fagioli (5,78 mg/100g), alimenti più facili per le persone anziane anche se non hanno delle percentuali di zinco molto elevate rispetto ad altri alimenti (tenete sempre presente per precisazione che il corpo riesce ad assimilare solo una parte dello zinco contenuto negli alimenti).

Non ho indicato al quantità di zinco perchè ogni fonte da valori diversi, in queste senso c'è una grande confusione, lungi da me d'entrare in polemica, non sono certo io quello che va a misurare i valori dello zinco, certo una certa uniformità dei dati sarebbe meglio per tutti, ritengo importante più che riempire il post d'ostriche d' indicare la facilità di reperibilità di un alimento anche in rapporto al costo e alla disponibilità di tutti, non contando che le ostriche crude possono piacere ma non sono l'ideale per una persona con più anni.

Alimenti con contenuto di zinco interessante: Germe di grano, Fegato di vitello, Formaggio grana, Lievito di birra fresco, Pane ai cereali, Carne di manzo, Semi di zucca, Sesamo, Muesli, Cioccolato fondente, Granchio, Scampi, Coregone, Pinoli, Carne d'agnello, Carne di Capretto, Alga agar, Fagioli in scatola, Lenticchie, Lupini, Noci pecan, Formaggio svizzero tipo Emmenthal.

Riferimenti: Carmen P. Wong, Nicole A. Rinaldi, Emily Ho Zinc deficiency enhanced inflammatory response by increasing immune cell activation and inducing IL6 promoter demethylation Molecular Nutrition & Food service


domenica 19 aprile 2015

Farmaci anti obesità dopo Mysimba arriva Saxenda

Dopo un periodo apparentemente sereno dove non si sentiva parlare di farmaci contro l'Obesità, negli ultimi mesi si sono fatte registrare due novità farmaceutiche.

Alla fine del 2014 abbiamo parlando del farmaco Mysimba, che dopo essere passato dalla Fda ha avuto l'approvazione dell EMA (Agenzia europea per i medicinali), per cui presto potrebbe essere in commercio.
Mentre l'anno nuovo si è aperto con la richiesta d'autorizzazione per un farmaco contro l'obesità che si chiama Saxenda e viene prodotto dalla Novo Nordisk

Questo nuovo farmaco antiobesità nasce dall'esperienza farmaceutica del farmaco Victoza a base di liraglutide, è una sostanza da iniettare, utilizzato nelle terapia del diabete.

Saxenda contiene una dose maggiore di liraglutide rispetto al Vicotza, che lo reso indicato per il trattamento del sovrappeso, secondo i ricercatori le persone che assumono Saxenda hanno un maggior controllo dell'appetito e di conseguenza sul peso.

Come nel caso di Mysimba il farmaco Saxenda, si precisa che deve essere preso in aggiunta ad una dieta ipocalorica e una maggiore attività fisica. 
Inoltre per la prescrizione viene richiesto che bisogna soffrire di sindrome metabolica da almeno un anno e un BMI superiore a 30.

Molto lunga la lista dei limiti e degli effetti collaterali che mi limito a citare solo i più importanti, l'uso del farmaco non è consigliato a chi soffre di diabete di tipo 2, a coloro che praticano insulina, coloro che soffrono di pancreatite, per coloro che hanno patologie legate all'insufficienza renale ma in particolare in coloro che a rischio di tumore alla tiroide, una storia familiare di tumore alla tiroide ne sconsiglia l'uso.

Tutto questo per dimagrire in un anno del 5% del peso, cioè in un anno se pesate 100 kg in un anno avete la possibilità di perdere 5 kg, non voglio essere ingeneroso ma è un risultato molto modesto, comprendo anche che per alcuni soggetti è già un successo non aumentare di peso.

Da quello che si evince sembra che questo farmaco aiuti coloro che non riescono a seguire una dieta equilibrata e che non riescono a praticare un minimo d'attività fisica anche solo un ora di camminata al giorno, condizioni diciamo pure al limite.

Ricordo che l''Obesità, è una malattia multi fattoriale, non deve essere dimenticata la predisposizione genetica, la terapia deve essere personalizzata e affrontata non solo con farmaci ma con l'aiuto di un team multidisciplinare, il farmaco deve essere preso sotto controllo medico, ma il team deve rieducare la persona assistita ad avere sia un buon rapporto con il cibo per un'alimentazione più equilibrata che con il movimento fisico per favorire il dispendio energetico.

domenica 12 aprile 2015

Il caffè è anti tumore?

Enrica R., Siena : Ho letto in questi giorni su un quotidiano che il caffè è anti tumore e anti cancro, è vero?

C'era scritto anche la marca del caffè? Così chiedo per curiosità! No? Mah

Il caffè come per il passato è stato per il cioccolato, con scadenza regolare si pubblicano articoli sulle proprietà salutistiche del caffè. Si associa il consumo di caffè con la prevenzione di quelle patologie che nell'immaginario collettivo fanno più paura, alzheimer, cancro, parkinson, in quanto non è ancora nota l'eziologia ed il percorso terapeutico può essere senza soluzione.

Per i giornalisti che scrivono sulla pagine della salute dei quotidiani, che avranno anche una laurea in lettere e sapranno Dante, Virgilio e Pirandello a memoria ma scrivere di medicina, richiederebbe un minimo di sensibilità in più.

Per questi giornalisti sembra che la prevenzione dei tumori sia come un minestrone, ci va dentro di tutto e di più, olio d'oliva extra vergine, la cipolla, il cavolo e cavolini di bruxelles, carote, verza e secondo me, visto che ci siete, ci sta bene anche della cotica di maiale, vuoi con tutte quelle molecole che contiene la cotica del maiale non ne ha una che sia contro il tumore?

Questo è quello che i lettori percepiscono delle pagine della salute dei quotidiani.

Con molta probabilità magari avranno anche scoperto una nuova molecola anti tumore nel caffè che in vitro si è rilevata anti tumore, ma nella vita di tutti i giorni quanti caffè bisogna prendere per avere quest'effetto protettivo? Tre caffè al giorno? Cinque caffè al giorno' Dieci? Quindici? Venti? Credetemi anche solo arrivare a dieci è abbastanza difficile!

Dio magari non ci verrà il tumore, ma secondo me ci viene qualcos'altro di sicuro!


Se poi andiamo a guardare i paesi che sono i più grandi consumatori di caffè che sono i paesi nordici come la Svezia o anche il Regno unito, hanno più o meno lo stesso numero di malati di tumore di quelli che ne bevono poco, anzi ne hanno anche qualcuno in più.

Quello che mi chiedo è se ha senso parlare in generale di prevenzione per il solo caffè? Oggi ci sono più di un centinaio di tumori diversi, un conto se parliamo di tumore al polmone, un conto se parliamo di un tumore al seno o un tumore al colon, perchè a seconda del tipo di tumore cambia l'importanza dell'alimentazione, il caffè agisce su tutti?
L'unico tumore dove pare possa esistere una relazione, anche se molto debole con il caffè, è il tumore alla prostata.

Io credo che bisogna avere una maggiore responsabilità, trovo sia fuori luogo esagerare con i benefici del caffè, ma anche del cacao e perfino del cavolo (ricordatevi questa del cavolo perchè torneremo a parlarne a breve), un conto è dire tutti i giorni bere da tre a cinque tazze di caffè non ha effetti negativi sulla salute della popolazione in generale, un conto è dire che può avere effetti protettivi e fare intendere un possibile effetto sulla guarigione nei tumori.

Bisogna avere anche un minimo di rispetto di chi magari adesso sta facendo una chemioterapia, che non è fare una passeggiata al chiaro di luna in bella compagnia.

Il tumore è una malattia multifattoriale: ci sono diversi fattori che possono influenzare il suo sviluppo, alcuni sono genetici, altri possono essere fattori ambientali o comportamentali. In generale lo sviluppo del tumore non è legato ad un singolo fattore, ma una combinazione di diversi di loro.

Più volte ho specificato che la prevenzione dei tumori è un insieme d'azioni, non solo alimentazione ma attività fisica, regole d'igiene e stili di vita, non c'è mai una solo di queste, non c'è caffè, non c'è lampone, non c'è minestrone che tenga.

Per fare un esempio più facile da capire è la stessa differenza che passa tra un assolo di violino e il suono d'orchestra, la prevenzione è più come il suono d'orchestra dove ci devono essere tutti gli elementi di cui noi siamo i direttori.

PS: Chi desidera approfondire ho parlato spesso del legame tra alimentazione e tumore, quello che ho scritto ieri è valido anche oggi.

Un'alimentazione o una dieta può prevenire il cancro al seno?
Esistono alimenti anticancro?
Quando il cancro fa perdere il senso del gusto
Alimentazione e cancro

giovedì 9 aprile 2015

Paracetamolo nessun effetto per i dolori alla schiena?

I farmaci con paracetamolo sono tra i farmaci più prescritti in caso di dolore alla schiena associati osteoartrite, un nuovo studio recentemente pubblicato sul British Medical Journal, mette di discussione questa prescrizione sostenendo che sembrerebbe essere efficace quanto il trattamento di un placebo.

Lo studio in realtà su tratta di analisi di ben 13 studi sull'efficacia del paracetamolo per i dolori lombari e il dolore delle articolazioni, con la partecipazione di 3.541 pazienti. 

Nell'analisi sono state inclusi diversi parametri come la riduzione del dolore, riduzione dell'handicap, il miglioramento della qualità della vita, compliance all'adesione al trattamento prescritto. 
Sembrerebbe che gli unici miglioramenti previsti sia la diminuzione del dolore al ginocchio.

Il paracetamolo è da diverso tempo in discussione un altro studio britannico pubblicato su Annals of the Rheaumatic Diseases, metteva in guarda dagli effetti collaterali del principio attivo nel lungo periodo come il rischio di malattie cardiovascolari e ictus.

Tutti gli antidolorifici hanno degli effetti collaterali abbastanza importanti per questo vengono prescritti solo nel caso di bisogno, di momenti acuti di dolore.

Bisogna però dire che molti specialisti indicano che il migliore modo per trattare l'osteoartrite è un peso ragionevole con una dieta individuale unita al movimento fisico, in particolare l'attività fisica sembra la migliore terapia, che diminuisce gli episodi di forte dolore sia nel breve periodo che nel lungo periodo.

Per assurdo la migliore terapia è il movimento fisico.

Gustavo C Machado, Chris G Maher, Paulo H Ferreira, Marina B Pinheiro, Chung-Wei Christine Lin, Richard O Day, Andrew J McLachlan, Manuela L Ferreira, "Efficacy and safety of paracetamol for spinal pain and osteoarthritis: systematic review and meta-analysis of randomised placebo controlled trials" British Medical Journal

sabato 4 aprile 2015

Le uova di Pasqua più originali del 2015

Appuntamento annuale dell'Uovo di Pasqua, anche se oramai mi sento come l'ultimo dei mohikani, sono uno dei pochi che ha la passione per le uova al cioccolato. Le vendite delle uova di Pasqua sono in grande flessione sia nelle vendite della grande distribuzione cioè supermercati e ipermercati  che nella piccola distribuzione bar e pasticcerie.

Le ragioni sono diverse non ultime il tempo metereologico, spesso la Pasqua arriva ad Aprile, c'è già caldo e si preferisce magari mangiare un gelato, più semplice e più economico.

L'offerta dell'uovo al cioccolato che si vende al supermercato è sempre meno gradevole, è presentato ed esposto spesso male, senza valorizzazione, viene assiepato tra le insalate e i salami in offerta speciale. Quando punta sul giocattolo per un bambino delude le aspettative.


Si dimentica che esistono altri target oltre al bambino per l'uovo di Pasqua, il rapporto qualità prezzo è poco conveniente, cosi i consumatori si rivolgono ad altri articoli per festeggiare la tradizione della Pasqua.

Prima di scrivere questo post ho parlato con alcuni pasticceri in Italia e mi ha detto che non c'è una richiesta anno dopo anno sempre più in flessione, si vendono i formati piccoli piccoli da 100g, 200g, al massimo 300g 350 g mentre i formati più grandi da 500g e superiori sono i meno richiesti. 

Non è cosi in Nord Europa, dove a Parigi la richiesta di uova di cioccolato e in aumento, cosi anche a Londra, ed è proprio da Parigi che arrivano le novità, le forme più creative e interessanti.



Indirizzo classico della nostra rubrica, uova dalla forma classica per prodotti di piccola misura, mentre per le dimensione superiori spicca quest'originale pulcino in versione pied-d-poule, molto simpatico 350g a 37 €. ( nel filmato vedete anche l'uovo a forma di papillon come un accessorio maschile).


L'idea che ho più gradito, si sono ispirati al monde del mare ed in particolare ai pesce che hanno decorato l'uovo, ma hanno anche un collezione di pesci al cioccolato, sia al cioccolato al latte che al cioccolato fondente  con il 70% di cacao, di varie forme e colori. Il pesce da 250g a 36 euro circa 144.00 € al kg!

In contro tendenza propone la torta a forma d'uovo ricoperta di ganasce al cioccolato a 27 €., più pasticcerie propongono torta a forma d'uovo oppure campana, una tendenza negli ultimi due anni molto diffusa. Nel filmato trovate anche l'uovo ricoperto di cammei di cioccolato  altezza 19,5 cm a 125 €

Uovo di pasqua So Pop da 17 cm al costo di 35 €, allegro e divertente si ispira alla pop art.

Uovo Goma, cioccolato, con  62% di cacao, cioccolato alla nocciola e semi di sesamo ispirato chiaramente ai sapori orientali 30 €, c'e anche la versione al Te' matcha e cioccolato al Wasabi.

Anche lori si sono ispirati al mare come l'uovo corallo e pesci di colore diverso, 48 €


Ci propone le sue uova galline belle tronfie di cinque grandezze diverse da 65 €


Maestri cioccolatieri in Italia
Ho selezionato anche 3 cioccolatieri italiani, vanno premiati per le proposte e il coraggio




Con quel nome sono un po' di parte, uno dei pochi ad avere avuto il coraggio di proporre delle forme diverse e molto divertenti, come lui stesso dice da gustare e amare, un offerta varia e ampia, una delle poche capace di stare a livello dei grandi cioccolatieri europei
Ernst Knam, via Anfossi 10, Milano


Hanno ripreso un tema a me molto caro i disegni di keith Hering, che ho conosciuto personalmente nel 1985 proprio a Milano, molto divertenti anche le altre collezioni d'uova della cacao lab.
MIlano Via Eustacchi, 47, Milano

Cioccolatiere torinese, che non ha bisogno di presentazioni, si è fatto anche lui ispirare dal mare con uovo blu con i pesciolini e l'uovo a forma di pinguino.

Sintesi : Uova di Pasqua che sanno stupire e divertire, il tema degli animali è quello più ricorrente, quest'anno il tema dei pesci del mare sembra quello più utilizzato dai maestri cioccolatieri, gusti più orientali cioccolati al sapore del wasabi, tè matcha, pistacchio.

A tutti tanti auguri di Buona Pasqua

Nel filmati più proposte di uova al cioccolato per Pasqua 2015 originali



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