martedì 5 maggio 2015

Le patate coltivate con acqua di mare

Mentre è in scena lo show dell'economia alimentare sostenibile all'Expo 2015 di Milano, nel mondo si stanno sviluppando dei progetti concreti e reali, uno di questi è nei Paesi Bassi, precisamente nell'isola di Texel, le Isole Frisone meglio note come isole di Wedden distanti solo qualche ora da Amsterdam.

I Paesi Bassi hanno una lunga esperienza d'innovatori nel settore agricolo, da anni cercano di recuperare terreni coltivabili al mare e hanno dovuto familiarizzare con la salinità del mare. L'isola di Texel è un vero paradiso immerso nel mare del Nord, dove si coltivano asparagi, si produce birra e formaggio locale e perfino nei giardini ho visto coltivazioni di pomodori.

Dal 2006 è stato avviato un nuovo progetto innovativo, cioè la coltivazione della patata in terreni sul mare con acqua mista acqua dolce e acqua salina, questo progetto mira a dare una risposta concreta alla fame nel mondo.


La patata è originaria del Perù e della Bolivia, ancora adesso vicino al lago Titiaca ci sono più di 200 varietà selvatiche. In Europa è giunta nel 1570 portata dal conquistatori Spagnoli e dagli Inglesi, ora la patata nel mondo è il quarto prodotto più coltivato, dopo grano, riso e mais, ci sono più di 5.000 varietà.

Una delle emergenze ambientali del pianeta è la salenizzazione delle acque dolci e dei suoli, che anno dopo anno riducono la superficie di terre coltivabili ad essere interessati sono per esempio le aree intorno al bacino del fiume Giallo in Cina e del fiume Indo in Pakistan. 

Il progetto innovativo proprio perchè si cercano quelle varietà che possono resistere è più adatte a terreni più vicini al mare, le attuali teorie invitano a non mescolare le coltivazione con l'acqua salata, qui a Texel contando sull'esperienza dei contadini che hanno familiarità con l'acqua di mare, che sono abituati a coltivare piante in clima non favorevole, sono state piantate trenta varietà di patate diverse e vengono conservate le varietà che riescono a sopravvivere in un ambiente cosi difficile.

Mentre nel resto del mondo guarda alla coltivazione di piante da OGM, qui nei Paesi Bassi si selezionano varietà già presenti in natura, il progetto è costituito da un team di agricoltori e ricercatori dell' Università di Amsterdam, non riguarda solo la coltura delle patate ma anche di carote, fragole, cipolle, insalata.

Attualmente il progetto sta muovendo i primi successi, le patate prodotte non sono salate perchè il sale si accumula sulle foglie e non nei tuberi, attualmente unico problema è la resa per ettaro 30.000 chili la metà della resa media olandese, tuttavia il progetto è cosi interessante che diversi paesi come Egitto, Bangladesh e India, hanno avviato progetti di collaborazione, la resa è si più bassa ma trattandosi di terreni difficilmente coltivabili è un successo comunque.

Un' esperienza interessante che volevo farvi conoscere come dire c'è chi parla in Tv di futuro alimentare sostenibile con nella mano destra una fetta di salame e nella mano sinistra un bicchiere di vino e c'è chi invece lavora per costruire un futuro alimentare.

12 commenti:

  1. Effettivamente c'è molto più consumismo di quanto sembra dietro i discorsi su stili di vita e alimentazione sostenibile .... fa riflettere ....

    RispondiElimina
  2. E per fortuna che c'è chi lavora davvero per costruire un futuro alimentare... Questo è sicuramente un progetto interessante, quindi complimenti ai Paesi Bassi e naturalmente a te per avercelo presentato.
    V.

    RispondiElimina
  3. Concordo con il citato finale, del resto che dire, c'è di tutto in questo mondo !

    RispondiElimina
  4. eh si, proprio vero, questo Expò è già una contraddizione ed è poco credibile in quello che dichiara voglia essere lo scopo di questa manifestazione. Per fortuna come dici tu cè chi lavora concretamente per risolvere (o almeno tentare di trovare soluzioni) i problemi legati all'alimentazione. Grazie come sempre. A presto

    RispondiElimina
  5. Interessante...grazie delle info gunther

    RispondiElimina
  6. Non sapevo della coltura di queste patate... mi incuriosisce molto, le proverò, grazie!!!!

    RispondiElimina
  7. proprio interessante questo post, grazie!!

    RispondiElimina
  8. Toglieteci tutto...ma non le patatine fritte :-) Scherzo...progetto interessantissimo....
    Francesca

    RispondiElimina
  9. ma dai!!! bellissima questa!
    un salutone!

    RispondiElimina
  10. molto interessante, sono notizie che fa piacere leggere

    RispondiElimina
  11. Molto interessante. Non ne sapevo nulla.
    Grazie dell'info.

    RispondiElimina
  12. il progetto è molto interessante, speriamo che sia coronato dal successo ! Buona settimana

    RispondiElimina

Commenti anonimi e privi d'identità saranno rimossi.
Commenti con pubblicità e link commerciali saranno cancellati.