giovedì 27 febbraio 2014

Gluten Free Bakery a Milano, pane, pasticceria e snacks per gli intolleranti al glutine

Qualte tempo avevo parlato della prima panetteria pasticceria gluten free a Parigi Helmut Newcake e adesso parlo della Prima Bakery e Pasticceria Gluten Free a Milano in via Curtatone n.6, nella zona di Porta Romana.

Un 'idea che mi piace, ragazzi giovani, hanno il laboratorio all'interno, prodotti freschi, pane di vario tipo con utilizzo a secondo del pane di farina di riso, amido di mais, amido di tapioca, ci sono anche snacks come pizze, focacce, arancini, quando sono passato avevano perfino le chiacchiere, un bell'assortimento di dolci al quale può essere aggiunto anche della farina di grano saraceno, interessante la pasticceria mignon a 36 euro al kg, un prezzo abbastanza in linea con le pasticceria di Milano anche non gluten free.


Tutto fatto con farine gluten free con una leggera predilezione verso le specialità siciliane. Offre inoltre spazi per accomandarsi per un caffè e una tartina, finalmente non ci si sente in un posto per sfigati (così dice mio figlio), come sembrano alcuni luoghi pubblici per allergici o intolleranti, un ambiente accogliente e simpatico e cui non bisogna dare spiegazioni su che cosa mangiare.

Gluten Free Bakery Milano, Via Curtatone 5, Milano Tel. 0254019723

mercoledì 26 febbraio 2014

Come si misura la glicemia? Chi deve misurare la glicemia? Come modifare un alimentazione troppo ricca di zuccheri

Donata F. Nel post sulla candida  post hai parlato di riduzione dei zuccheri e allora una cosa mangia?
Marco E. Nell'ultimo post sulla candida hai parlato di glicemia, come faccio sapere se ho la glicemia alta, come si misura, ci sono categorie a rischio?

Personalmente ho invitato a rivolgervi ai professionisti della salute per la gestione della candida, tra le indicazioni dei ricercatori raccolte c'era quella della riduzione dei carboidrati, in quanto è noto che la candida si nutre di zucchero è il fine è quello di creare un ambiente ostile alle recidive.

Non ho detto di rinunciare ai carboidrati e allo zucchero, ma di limitare il suo consumo, gli alimenti da ridurre sono quelli che contengono farina raffinata ( pane bianco, pasta bianca  ), ma anche alimenti liquidi come i succhi di frutta, le bibite gasate, i cibi amidacei (patate, riso).

Sovrappeso e Obesità sono delle patologie molte comuni dovute al fatto che la nostra alimentazione in generale è  troppo ricca di zuccheri e povera di vitamine e sali minerali unita a poco movimento fisico.

Le 5 porzioni di frutta e verdura giornaliera sono sempre un ottimo consiglio

Variare l'alimentazione è importante i Carboidrati o Glucidi non ci sono solo nei prodotti dolci, ma nella pasta e nel riso, l'invito a consumare pasta e riso integrali abbinate a legumi e verdure sono anche ricchi di fibre che contribuiscono ad un rilascio graduale del glucosio nel sangue ed evitano quei picchi di glicemia che richiano altri zuccheri e stimolano la fame e la voglia di dolce.

Inoltre sono delle ottime alternative anche i cereali come la quinoa e l'avena che hanno un basso indice glicemico.


Per misurare la glicemia parlatene con il vostro medico di base che vi prescriverà se riterrà il caso gli esami che si fanno in laboratorio.

Valori di glicemia nella norma a digiuno
nel soggetto non diabetico viene ritenuto normale un valore della glicemia a digiuno da 0,80 g/dl a 1,00 g/l (100 mg/dl) ed un valore della emoglobina glicata da 4,4 a  5,9  mmol/l

Valori di glicemia a digiuno compresi tra 1,00 e 1,25 g/dl (100-125 mg/dl) ed una emoglobina glicata tra 6 e 6,49 mmol/l pur non individuando uno stato di diabete , rappresentano comunque una condizione di rischio (cosiddetta alterata glicemia a digiuno) da monitorare nel corso del tempo.

Oltre i 1,25 g/dl, un dato per una possibile diagnosi di diabete.

Valori di glicemia nella norma dopo il pasto.
inferiore a 1,40g/l nella norma, tra 1,40 e 1,80g/l  rappresenta una condizione a rischio, valori superiori o uguali a 2,00 g/l fanno supporre una possibile diagnosi di diabete.


Chi è consigliato controllare la glicemia?

Donne dopo i 25 anni che prendono la pillola
In alcuni gruppi di donne la pillola contraccettiva fa aumentare i livelli di colesterolo trigliceridi e zucchero nel sangue, che possono dare origine a complicazioni del sistema vascolare, parlarne con il proprio medico di fiducia, se il caso prescriverà gli esami oppure se sarà il caso si troverà un metodo contraccetivo migliore.

Donne in gravidanza
Il glucosio in eccesso nella futura mamma è trasmissibile al feto e può essere fonte di complicazioni sia per la mamma che per il bambino, ma non bisogna allarmarsi perché il disturbo è relativamente noto e conosciuto (10-15% delle gravidanze) importante è controllarlo e gestirlo.

Nei primi mesi di gestazione il glucosio nel sangue della mamma è assorbito dal costituirsi delle riserve energetiche necessarie per lo sviluppo del bambino; in seguito l’assetto ormonale si modifica e crea nell’organismo una situazione di “insulino-resistenza” che rende meno efficace l’azione di questo ormone. 

Se anche la produzione di insulina è scarsa, la quantità di glucosio nel sangue aumenta. Per questo a partire dal terzo mese di gravidanza ci sono maggiori probabilità che si manifesti il diabete gestazionale.

Ad essere più a rischio sono le donne in sovrappeso o obeso, con più di 35 anni,  precedente familiare di diabete di tipo 2, precedente gravidanza con problemi di diabete gestionale.


Uomini o donne con più di 45 anni
Sappiamo bene che il diabete ha una forte componente familiare, quindi monitorare la glicemia diventa importante se oltre a una possibile componente familiare si sommano il sovrappeso, l'obesità, problemi cardiaci, anche la menopausa può essere una condizione a rischio. Parlatene con il vostro medico di base che si prescriverà gli esami in laboratorio che a seconda del quadro clinico e dei risultati prevederà la frequenza con cui ripeterli.

Diabete di tipo 1 e il Diabete di tipo 2
Un discorso a parte lo meritano coloro a cui è stato diagnosticato il Diabete di tipo 1 e il Diabete di tipo 2, dove già gli ospedali  e i centri di cura hanno dato le indicazioni, ma  queste ultimi gruppi di popolazione sono in un certo senso obbligati a misurare la glicemia, che in genere eseguono utilizzando dei glucometri, con una goccia di sangue prelevata dai polpastrelli, permette in pochi secondi di avere il valore di glucosio. Sono utili a questi due gruppi per avere un miglior gestione della patologia ed evitare complicanze.

NB: in questo blog si parla sempre molto d'alimentazione e una dieta alimentare equilibrata è importante per evitare la prevenzione dell'iperglicemia però voglio ribadire l'importanza dell’attività fisica (camminare almeno un ora al giorno) che diminuisce il bisogno di insulina da parte dell’organismo riducendo i livelli ematici di glucosio e migliorando la sensibilità dei tessuti all’insulina.




venerdì 21 febbraio 2014

Dove sono le proteine vegetali?

Lucia F.: Ci parli spesso delle proteine vegetali ma in quali alimenti le possiamo trovare?

Iniziamo nel dire che che tutto questo trend della valorizzazione delle proteine nella dieta nella pubblicità non è giustificato da nessuna carenza, abbiamo già un alimentazione iper proteica, il problema è che quest'ultima è troppo ricca di proteine d'origine animale che vegetale in un rapporto 80% e 20%, sarebbe già un passo avanti arrivare a 50%  e 50%.

Ma perchè le principali raccomandazioni della salute invitano a mangiare meno proteine animali ma più proteine vegetali?

a) Un alimentazione con meno carne, meno salumi, meno grassi saturi è associata a un minore livello di trigliceridi e colesterolo cattivo, uno dei strumenti di prevenzione della malattie cardiovascolari (le patologie cardiovascolari sono la prima causa di decesso nei paesi occidentali).

b) Un alimentazione con eccesso di proteine animali secondo alcuni ricercatori favorisce le patologie legate alla salute delle ossa come l' osteoporosi, tra le cause l’alterazione dell’equilibrio dell’acido base dell'organismo favorendo una maggiore acidità, questo influenza negativamente il sistema della perdita e recupero del calcio nelle ossa. Le proteine d'origine vegetale aiutano a controbilanciare questa acidità  secondo i ricercatori.

c) Migliora il transito intestinale, in quanto garantisce un alimentazione più ricca di fibre grazie all'abbinamento degli alimenti come cereali e legumi esempio cous coue e ceci, ma anche verdure come i carciofi e frutta secca, ricordiamo inoltre che abbinamento cereali e legumi oppure legumi e semi oliginosi permettono di garantire tutti gli amminoacidi essenziali dalle proteine vegetali


Alcune tra le fonti di proteine vegetali,(ovviamente nell'elenco solo alcune tra più note ma anche tra le più trend e tra le più semplici da trovare, sono solo degli esempi) :

1) Legumi secchi
Sono un ottimo fonte di proteine vegetali, come ceci, lenticchie, fagioli, fave,  sono inoltre ricchi di vitamina B, un indice glicemico basso danno una sensazione di sazietà ottimale. Ricordatevi sempre che per la cottura i legumi vanno tenuti a bagno l'intera notte. Hanno inoltre un ottimo rapporto qualità / prezzo

2) Tofu
Realizzato a partire dal succo si soia, non sembra avere un gran sapore ma è un ottimo jolly in cucina si abbina bene con gli altri ingredienti e condimenti, si può aggiungere facilmente a zuppe, insalata, preparazione di cucina spadellate come le verdure, buono anche marinato con un po' di olio  d'oliva extravergine e spezie ed erbe aromatiche come timo e rosmarino.
Mixato con olio e aceto può trasformarsi in una salsa per condire le verdure in sintesi è un alimento molto facile da usare in cucina
Da evidenziare che il tofu contiene un percentuale di manganese che aiuta a metabolizzare gli amminoacidi delle proteine

3) Tempeh
Grani di soia cotti e fermentati, ha un sapore più deciso rispetto al tofu, può essere grigliato, spadellato, marinato e cotto al vapore. contiene circa 20g di proteine per 100g

4) Quinoa
ricordiamo che non è un cereale, ne ho parlato molto qui lo scorso anno, ma contiene tutti gli amminoacidi essenziali, può sostituire la pasta e il riso a tavola

5) Miglio
fa parte di uno di quei cereali definiti minori contiene circa 10g di proteine per 100g, ricco di vitamina A, vitamine del gruppo B e sali minerali quali ferro e zinco e conosciuto a torto soprattutto come becchime per i piccoli uccelli


6) Semi oliginosi
Noci, mandorle, pistacchi sono ricchi di proteine ma anche di sali minerali, fibre, danno ricchezza ai piatti ne basta poco per dare un sapore diverso ai cibi dagli antipasti, insalate fino ai dessert.

7) Seitan
Ha un apporto proteico elevato in media circa 18g per 100g, e un apporto calorico basso, viene ricavato dal glutine del grano, manca di lisina pertanto è consigliabile associarlo con i legumi.

8) Carciofi bolliti
I carciofi bolliti in acqua distillata senza sale apporto 10g di proteine per 100g, (fonte INRAN forse il dato però fa più riferimento alla ripartizione dell'apporto energetico che del carciofo è 2% lipidi, 79% carboidrati, 19% proteine, fonte Anses), hanno poche calorie, un buon sapore e hanno un discreto contenuto di fibre, la loro stagionalità negli ultimi anni si è ampliata grazie alle coltivazioni in Sudamerica e in Egitto e sono disponibili sul mercato da Novembre a Maggio, personalmente preferisco prodotti che fanno meno strada possibile e stagionali.


9) Cavolo Broccolo verde (romanesco) bollito
Bollito in acqua distillata senza sale apporta una discreta quantità di proteine 15g/100g, ricco di fibre (fonte Inran), magari il dato dell'Inran non è proprio correttissimo come spiegato nel carciofo, ma è uno dei prodotti agricoli tipici più noti di Roma, sappiamo inoltre che il cavolo insieme a tutte le altre crucifere è spesso ricordato per la presenza di glucosinolati che secondo alcuni studi limitano la diffusione delle cellule tumorali. Lo si trovo sui mercati da Ottobre ad Aprile. La cucina tradizionale romana utilizza il cavolo lessato, saltato e in abbinamento con pasta o cereali. oppure in zuppe e minestre.


10) Spinaci cotti o spinaci crudi le foglioline tenere
Anche i spinaci contengono una piccola percentuale di proteine, hanno un contenuto di vitamina C molto interessante, carotenoidi, acido folico, clorofilla e luteina. Ridordate che oltre i spinaci da preparare cotti ci sono anche i spinaci novelli da adoperare per insalata, la stagionalità dei spinaci dipende dalla varietà in genere troviamo i spinaci dall'autunno fino a tutto l'inverno.


Ci sono molti altri alimenti ricchi di proteine vegetali come le Alghe, Latte e Yogurt di soia, Cavolfiore, Cavolini di Bruxelles, Peperoni, Germogli di soia, Pinoli, questo per fare notare che ci sono alimenti di uso comune che magari non riconosciamo come fonte di proteine vegetali. Ricordate  che abbiamo già un alimentazione iper proteica, non abbiamo bisogno di mangiare più proteine ma invece più proteine d'origine vegetale, inoltre un alimentazione deve essere varia cioè la fonte di proteine da alimenti diversi, quindi più fantasia e creatività in cucina.

Buon weekend


lunedì 17 febbraio 2014

Ci sono vitamine nelle confetture?

Wanda B: Perchè bisogna mangiare nelle prima colazione la confettura? Ci sono vitamine nella confettura? Puoi fare un analisi del contenuto di Vitamina nelle varie marche di confettura?

Cara Wanda grazie delle domande, c'è la tendenza da parte della pubblicità di equiparare i prodotti alimentari derivati dalla lavorazione della frutta con la frutta fresca, non è lo stesso, yogurt alla frutta o gelati alla frutta, in cui spesso la frutta rappresenta una piccola percentuale, è accompagnata da zuccheri e grassi in quantità non indifferente.

Le confetture sono fatte con frutta ben matura, selezionata e cotta lentamente al fine di cercare di preservare il contenuto di vitamine, cosi dice la pubblicità e noi ci crediamo moltissimo.

Però nella frutta troviamo principalmente della Vitamina C e Provitamina A che durante la cottura parzialmente si perdono. Le aziende non specificano sull'etichetta, diciamo che per esperienza personale posso di che un frutto o una verdura, sbianchita conserva il 75% della vitamina C, cotto a vapore il 74%, cotta la micronde 57% cotta in acqua il 45%, è difficile sapere quante vitamina C contiene la confettura perchè dipende da troppi fattori variabili, l'origine del frutto se fresco o congelato (75%), il processo di lavorazione, caratteristiche che non vengono mai riportate in etichetta.


Un po' di tradizione, un po' di fibre, un po' di vitamine, un po' di zucchero, un po' di piacere

Perchè dobbiamo mangiare a colazione la confettura, tu mi chiederai? Per tradizione, la confettura accompagnata con un pane integrale, apporta un po' di fibre aiuta a fornire una graduale energia durante la prima mattina e velocizza il transito intestinale; un po' di vitamine quelle che rimangono dalla lavorazione, un po' di zuccheri come ottimo sprint per la giornata, un po' di piacere, si anche questo aspetto nella prima colazione conta per avere una buona giornata, se già cominci con uno yogurt scremato senza zucchero, sarà anche più salutare ma diciamo in persone come me d'umore blues appena mattina, un po' di confettura piace, magari di quella buona fatta in casa.

C'è da dire che da un po' di anni le vendite delle confetture sono in calo, perchè sempre meno persone fanno la prima colazione a casa, la colazione classica oramai la si fa al bar con cappuccino e brioche, spesso alla marmellata o alla crema, ci sono anche quelli che si fanno la brioche alla nutella, lo vedo la mattina al bar, voi pensate che nessuno vi vede invece c'è Günther in agguato, che vi conta tutte le brioches.
Diciamo che se seguite una dieta ipocalorica tutte le mattine fare colazione cosi non è la colazione migliore.

Non posso farti le analisi delle confetture sul mercato, spesso leggendo alcune etichette mi vengono dei forti dubbi preferisco non farlo, mi sembra di prendermi in giro e prendervi in giro. Nel caso delle confetture le marche non evidenziano il contenuto di vitamine, ci vorrebbe un laboratorio d'analisi, io sono solo un blogger, sarebbe più corretto che questa comparazione di confetture sia fatto dalle riviste tipo mensili che hanno più redattori, che devono scrivere un articolo al mese, hanno più tempo.


Quali confetture?
Quello che posso dirti è che è preferibile farle a casa, in particolare se si ha un orto e un giardino con frutta fresca e ben matura, oppure in molte città ci sono mercati dei contadini e il sabato mattina sono aperti i mercati all'ingrosso per fare acquisti di frutta con un migliore rapporto qualità/prezzo. Ricette on line di confetture buone e ricche di sapore e gusto non mancano di certo

Scegliere al supermercato quelle più ricche di frutta le confettura extra, ma guardate sempre etichetta perchè ci sono delle non extra che hanno più contenuto di frutta, diciamo che almeno un buon 60% di frutta per 100g, è un ottima scelta.
Scegliere quello che che hanno meno contenuto di zucchero, al massimo il 40% per 100g attenzione alla lettura degli zuccheri personalmente io non acquisto quelle che hanno tra gli ingredienti sciroppo di glucosio-fruttosio, sciroppo di mais, sciroppo di zucchero invertito ecc ecc, come dire a me non piacciono, chi vuole capire, capisce :-)

Rimando a un mio post del 2010, accipicchia sono passati 4 anni, se qualcuno trova qualcosa d'interessante sulle confetture alle albicocche light.

NB: Comunque se la mattina si vuole fare un pieno di vitamine, ci sono anche delle belle spremute d'agrumi, arancia, mandarini, limoni, centrifughe alla frutta fresca, macedonia, ecc ecc.

martedì 11 febbraio 2014

Una dieta per la candida?

Domanda di Emanuela R.D.: è vero che per il trattamento della candida e delle micosi è utile seguire una dieta?

È sempre molto difficile generalizzare e dipende da caso a caso, una dieta equilibrata unita ad attività fisica regolare nel tempo è sempre di grande utilità per la nostra salute, tuttavia bisogna guardare il quadro clinico generale del soggetto ed individuare le cause della candida.

Sento la necessità di premettere che non ci sono assolutamente certezze scientifiche relative all'utilità del regime alimentare per il trattamento della candida e delle micosi in generale.

Più ricercatori e medici hanno fatto notare però che accanto ad una terapia di tipo farmacologico sia ti tipo orale che locale, in alcuni soggetti una modifica dell'alimentazione ha portato a dei vantaggi, nonostante questo il collegamento tra alimentazione e candida rimane un dibattito aperto.

Si può solo notare che che ci sono persone che sono più sensibili a sviluppare la candida ed è forse queste che devono prestare un maggiore livello d'attenzione.

Per dare un informazione più corretta per tutti i studenti di Medicina e Nutrizionisti, segnalo come informazione, un libro che è appena uscito del Dr. Renaud, "Fatigue, surpoids, maux de ventre, migraine, mycose... : Et si le responsable était le Candida Albicans ?"che mette in relazione le infezioni da candida con l'alimentazione e i sintomi che in qualche modo possono essere correlati come male di testa, emicrania, spasmi addominali, gonfiore, intolleranze alimentari, un punto di vista interessante che mette insieme tutte quelle conoscenze sul rapporto tra alimentazione e candida.


Cos'è la Candida albicans?
La Candida albicans è un fungo saprofita appartenente alla famiglia dei Saccaromiceti, in genere si trova nel cavo orale, nel tratto gastrointestinale e nella vagina, svolge un ruolo rilevante nella digestione degli zuccheri mediante un processo di fermentazione.

È un microrganismo che accompagna naturalmente la vita dell'individuo sano senza arrecare danni. Ci sono alcune situazioni come per esempio un sistema immunitario debole, allora la Candida albicans si trasforma in candidosi e può essere fonte di problemi per la salute, può raggiungere diverse parti del corpo causando i ben noti sintomi legati alle infezione fungine e diventare una infezione localizzata o sistemica.

Faccio presente che le cause della candida sono molteplici e non sono solo legate esclusivamente a un sistema immunitario debole, oppure questo può essere una conseguenza, tra i fattori predisponenti ci sono anche malattie metaboliche come il diabete, condizioni piscologiche come lo stress e le malattie infettive virali come la mononucleosi.


Più che dieta parlerei di note alimentari
Esistono in letteratura scientifica alcune note relative all'alimentazione, chiamiamole così, che potrebbero fornire un aiuto nella prevenzione dell'infezione fungina in particolare modo quando questa si ripete con una certa frequenza o per lo meno fornire un aiuto indiretto durante il trattamento farmacologico.

Oltre al testo indicato appena uscito in francese un altro testo molto noto è del medico americano William G. Crook, uscito nel 1983 "The Yeast Connection: A Medical Breakthrough", che invita ad uno schema alimentare che prevede in parole semplici una forte riduzione di zuccheri perché un regime di iperglicemia (eccesso di zuccheri) secondo l'autore è un fattore predisponente per una candidosi.


Alimentazione troppo ricca di zuccheri e cibi raffinati
Una dieta ricca di zucchero, caffè, alcool , bibite dolce gasate e non,  cioccolato causano delle oscillazioni del livello di zucchero nel sangue hanno un effetto non positivo sull'organismo. L'aumento dello zucchero nel sangue provoca una forte produzione di insulina dal pancreas, per ridurre la glicemia determinando un forte stress nell'organismo unito al fatto che una dieta ad alto contenuto di zucchero comporta spesso carenze di cibi ricchi di vitamine e sali minerali, questo tipo d'alimentazione rischia d' alterare il funzionamento del sistema immunitario .

In questo senso gli autori invitano a diminuire la quantità di zucchero, i prodotti ricchi di zucchero dai biscotti alle torte, prodotti di pasticceria, bevande zuccherate gasate e non, alcool, alimenti che contengono lieviti come il pane, le patate, la cioccolata, i formaggi fermentati, i salumi, gli alimenti affumicati, gli alimenti ricchi di conservanti, anche il latte e i prodotti derivati tranne lo yogurt.

Consigliano inoltre una moderazione nelle porzioni di pasta e al riso, invitano a scegliere pasta da farine integrali e riso integrale alimenti più ricchi di fibra sono più adatti poiché a differenza degli alimenti raffinati riescono molto di più a stabilizzare la glicemia nel sangue, ricordate che le variazioni di glicemia sono tra i maggiori responsabili delle voglie improvvise di zucchero e snacks.


Senza alcuna limitazione gli alimenti come il pesce, uova, le carni bianche, le verdure.

Vengono inoltre raccomandati tutta una serie di alimenti che stimolano il rinnovo della flora intestinale come lo yogurt meglio senza zucchero e ricco di probiotici o prebiotici, il carciofo (ricco di inulina), aglio, cipolla, anice, curcuma.

Norme e regole un po' difficili da seguire per un tempo lungo, gli autori consigliano per un tempo breve di almeno 15 giorni ed un graduale ritorno ad un alimentazione normale, pertanto dal mio punto di vista sconsiglio il fai da te ma consiglio di rivolgersi oltre che a un bravo dermatologo a un professionista della salute un nutrizionista o anche un medico specializzato in scienze dell'alimentazione che potranno consigliarvi al meglio.


Fattore scantenante non è causa
Personalmente non penso che si possa risolvere la candida solo attraverso una dieta, con molta probabilità chi si trova in questa condizione, si tratta di una persona assistita con una situazione organica particolarmente compromessa e necessita di un percorso di diagnosi e terapia personalizzato, in questo percorso anche l'alimentazione può trovare qualche indicazione utile, soprattutto nel sottrarre nutrimento alla candida e potenziare le difese immunitarie ma dipende da caso a caso meglio non generalizzare.

Probabile che un errata alimentazione può agire in alcuni casi come fattore scatenante di un problema latente in particolare nelle recidive di candida, allo stesso modo di altri fattori come lo stress o l'uso prolungato di antibiotici. Ricordate fattore scatenante va gestito,  ma non è una causa, è su quest'ultima che bisognerebbe intervenire in primo luogo.

giovedì 6 febbraio 2014

Chiacchiere a 45 euro al chilo!

Qualche anno fa ho scritto un post sul costo delle chiacchiere, le avevo viste in vendita in un negozio di Bologna a 37 € al Kg.
Mi scrisse una lettrice sostenendo che avevo lanciato un polverone senza un briciolo di prova.

Non avevo fotografato quelle chiacchiere a 37 € al kg, fino ad allora non mi ero mai posto questo problema, così ora vado in giro con una piccola macchina fotografica e scatto tutto quello che vedo, così ho la prova di quello che dico, giusto?

Questa volta l'occasione non me la sono fatta sfuggire, prima vedo delle chiacchiere a 40 € al kg ed ero già contento, ma poco distante qualche metro le ho viste a 45 € al kg, non ci volevo credere nemmeno io.

Ho fatto di peggio sono entrato in negozio, una panetteria da sottolineare negozio pieno di gente.

Immaginate il colloquio io (G) in italiano ma con un leggero accento tedesco e la signora (V) in italiano ma con accento molto veneto

G: Buongiorno, Signora quanto costano le chiacchiere (galani)?
V: 4, 5 euro all'etto, quante ne vuole?
G. Sono quindi solo 45 € al kg?
V: Si, bravo
G: Come sono?
V: Buonissime, sa!.
G: (Ho pensato, ci credo a 45 € al kg vorrei vedere che non fossero buone)
G : Scusi volevo dire come sono fatte? Con quali ingredienti?
V: Sono tutte naturali (!) cioè fatte con farina e uova e fritte nell'olio buono
G. Grazie Buongiorno
V: Che gente strana che c'è in giro stamattina! Chi servo?

Prezzo molto alto ma è giustificato?
I prezzi sono liberi per amore del cielo, vero che le chiacchiere non si comprano a kg come le mele o le arance ma nemmeno a grammi come il tartufo! 

Non vedo una motivazione che giustifica il prezzo perché vengono fatte con ingredienti semplici di base come farina, uova e burro e poi fritte in pieno spirito del Carnevale, dove il ricco si travestiva da povero e il povero si travestiva da ricco e le chiacchiere rappresentavano con gli ingredienti poveri la possibilità di mangiare come un ricco.

Sembra che siamo arrivati a una sorta di legge del contrappasso, quelli che una volta erano considerati alimenti per persone ricche sono alla portata di tutte le tasche mentre invece quelli che erano considerati una volta alimenti per persone povere stanno diventano alimenti ricercati ed esclusivi.

Se facciamo un confronto con le altre specialità da ricorrenza come al panettone di Natale, una lavorazione piuttosto impegnativa che richiede tempo, un periodo di vendita limitato eppure raramente supera i 25 euro al chilo solo se è impreziosito da marron glacè.

L'unica caratteristica delle chiacchiere è l'acquisto del momento del carnevale, si mangiano solo in questo periodo per tradizione, comprendo che fare il fritto può essere a volte non piacevole, se è per questo nemmeno il fritto di pesce (29,90 €/kg,), che non troviamo a questo prezzo così alto come le chiacchiere

Va anche detto che a fronte di questo costo molto alto è sempre difficile trovare il cartello con gli ingredienti e in particolare in quale tipo di olio vengono fritti, dal momento che le pago 45 euro al chilo mi piacerebbe sapere con quali ingredienti e con quale olio vengono fritte.
Da notare che ci sono pasticcerie che nemmeno mettono il prezzo sul prodotto e le tengono nel bancone dietro in posizione visibile ma senza prezzo, diciamo il prezzo a sorpresa come uovo di Pasqua.

Comprendo che ci sono i costi di gestione di un attività commerciale che incidono sul prezzo finale, che devono pagare il personale, le tasse comunali, regionali e statali, ma solo le chiacchiere li devono pagare? 

Io penso che 45 € al kg andrebbero motivati in qualche modo, come chiacchiere con lavorazione a mano e mattarello da una Colombina del '600, oppure chiacchiere con farina macinata con il mulino a pietra degli imperatori romani con uova bio da galline padovane certificate allevate a terra nella tenuta dei Dogi di Venezia, con burro artigianale della Malga Panna sulle Dolomiti del Brenta montato a mano nelle notti di luna crescente oppure chiacchiere allo champagne Don Perignon.

Uno non ci crede ma le compra più volentieri, si fa per dire :-)

Cosa costa 45 € al kg?
Carne: fettine di filetto di bovino adulto 29,80 € al chilo
Pesce: Filetto di tonno a 31,90 € al chilo
Pesce: Tartare di pesce spada 29,52 € al chilo

Quanto costano a Milano?
Come molti hanno visto dal nome mi trovavo in Veneto, tornando in treno a Milano, nell'attesa della coincidenza del treno per tornare a casa ho fatto un giro nei negozi vicino alla Stazione Centrale, ho visto panetterie con chiacchiere a 18 euro al chilo e pasticcerie a 25 euro al chilo, dove non credo siano regalate.

Al supermercato invece abbiamo dalle bugie passate al forno a 9.90 € al Kg, alle chiacchiere fritte a 17,90 €   al Kg.

La pasticceria Giovanni Galli a Milano in via Hugo 25 €/kg,  da Eat's in Corso Vittorio Emanuele  a 36 €/kg, da Peck, via Spadari 9, anche qui le chiacchiere e i tortelli costano a 44 € / kg, certo è Peck negozio di gastronomia di lusso.

Panificio Davide Longoni, Via Tiraboschi 19, a 26 €/kg
Pasticceria Migliavacca in via Ajaccio 13, a 29 €/kg
Pasticceria San Gregorio, in Via San Gregorio 1,  a 29 €/kg
Pasticceria da Berti, via Aselli, a 30 €/kg
Pasticceria Martesana, via Cagliero 14, a 30 €/kg
Pasticceria Namura bio, via Madonnina 10, a 35 €/kg
Pasticceria Sissi, piazza Risorgimento 6, a 40 €/kg
Pasticceria Gattullo, piazzale Porta Lodovica 2, a 42 €/kg

La sensazione che si ha è che qualcuno fa le chiacchiere e poi le rivende ai grossisti, che poi le rivendono ai negozianti, ogni passaggio raddoppia il prezzo cosi arrivano da 10 a 45 € al kg, cosa dire? Che la differenza gustativa e qualitativa di quelle da 25 €/kg a quelle da 45 €/kg non l'ho avvertita non la si percepisce sembrano le stesse!
Possibile che nessuno si preoccupi nemmeno in tempo di crisi di giustificare il prezzo?
Una buona occasione per farsele da se!


PS: Galani in veneto solo le chiacchiere!

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lunedì 3 febbraio 2014

Barilla spaghetti, famiglia tradizionale cercasi


Dove c'è pasta c'è famiglia e c'è benessere, dopo la bufera di Barilla contro le altre famiglie, sia convivenze eterosessuali che non, Barilla è tornato a fare spot, devo dire che non ha cambiato molto la filosofia si vede sempre un ideale famiglia alla prese con la quotidianità, io non vedo un cambio di direzione in questa comunicazione di cui si è molto parlato in questi giorni.


Ci sono altre cose che non mi piacciono come la scritta a caratteri cubitali delle calorie del piatto di pasta, secondo me quelle 365 calorie spaventano più che rassicurare e il piatto di pasta che porta benessere, certo la pasta fa bene però bastasse solo un piatto di pasta a portare benessere in famiglia Amico di Barilla, a lei la pasta porta benessere perchè la produce ma a noi?

Uno spot che devo dire non mi fa molta simpatia, è una pubblicità come dire "diplomatica" dopo la polemica sulle famiglie di fatto, rimane li apparentemente senza prendere posizione ma ...

Cambiamenti sociali che non si comprendono cosi va in scena il revival
Sono deluso, posso dire che mi aspettavo uno spot alla Oliviero Toscani dirompente e rivoluzionario, invece si è scelta una strada senza carne e senza pesce, uno spot rassicurante il problema è capire lo spot è rassicurante per chi?

Amici di Barilla, secondo me bisogna stare attenti quando si cerca di comunicare dell'emozioni legate a un prodotto, perchè tutta questa pubblicità incentrata troppo sulla famiglia ideale può generare risentimento in persone più sensibili.

Magari uno non ha una famiglia, così non per sua scelta o perchè è gay, ma perche subisce una scelta altrui, perchè il destino è stato avverso, ci si ritrova magari solo o sola, oppure con un figlio senza il proprio compagno o la propria compagna, sono i casi della vita.

La sensazione che si avverte è che la pubblicità in generale sia rimasta indietro ad un concetto di famiglia che oggi non esiste più, così mettono in scena un revival, un show con i codici del passato. Non ci sono nella pubblicità, i nuovi cambiamenti sociali che attraversano la società, forse ne hanno paura o forse non li comprendono. 

Pensate che in una grande metropoli come per esempio Milano un adulto su tre è single, per la pubblicità il single è il gay spendaccione oppure il manager rampante, se invece andiamo a guardare le statistiche Istat sulla popolazione, possiamo scoprire la maggior parte dei single sono: le persone anziane con pensione al di sotto di mille euro, i giovani precari che non possono permettersi nemmeno una famiglia, uomini e donne separati o divorziati.

Questo dovrebbe farvi capire che ci sono persone che su questi argomenti possono essere molto suscettibili e di conseguenza possono interpretare in modo distolto il messaggio sentendosi esclusi e di conseguenza  escludendo i vostri prodotti dalle loro scelte.

Amici di Barilla e anche non di Barilla, dovete assicurarvi che gli argomenti proposti nella pubblicità siano condivisibili dal pubblico, da tutto il pubblico, in particolare modo se hai un prodotto diretto a tutti, un consiglio personale per una buona volta parlate di pasta!