mercoledì 30 aprile 2014

Pubblicità suonate: Pasta sfoglia Buitoni Bastianich e Patatina San Carlo Cracco


Eccoci ad altre due spot molto discussi in quanto i due testimonial sono parte del cast di un programma di gara di cucina Masterchef molto pretenzioso che non si risparmiano critiche sulla cucina dei poveri malcapitati aspiranti chef.

Io quella trasmissione l’ho vista solo qualche volta per curiosità, mi ha sempre dato delle sensazioni negative, non mi piace questa sovra esposizione di chef e del cibo, la trovo fuori luogo abbiamo nel mondo un problema di scarsità del cibo e noi con il cibo ci giochiamo.

Ma tu non sei un blogger di cucina? Si, certo ma io fotografo quello che metto in tavola a casa mia siamo in otto fate voi..

Tutti a parlare di spreco, a dire che in casa non dobbiamo sprecare il mangiare ma nessuno pensa a tutto il cibo che viene sprecato per fare spettacolo e che viene buttato via, come se ci fosse uno spreco di serie A e uno spreco di serie B, uno spreco ingiustificato e uno spreco giustificato e giustificabile.

Audacia o faccia di tolla?

I due spot pero lasciano sbigottiti gli utenti perché sono incentrati troppo sui due personaggi e poco sul prodotto una pasta sfoglia senza burro con olio vegetale e una patatina fritta che sono la negazione dell’alta cucina.

Protagonista delle sport non è il prodotto, non sono nemmeno i due testimonial, ma l' eccessiva naturalezza con cui passano dalla rigorosa alta cucina alla pubblicità di due prodotti industriali di pasta sfoglia senza burro e della patatina fritta, questo paradosso di comportamento diventa protagonista dello spot.

Potevano essere girati con più attenzione per esempio Bastianich sorpreso a casa sua ad adoperare una sfoglia già pronta, oppue Cracco che in una pausa di lavoro veniva sorpreso e sorrideva mentre gustava delle patatine avrebbero generato una maggiore empatia.

Quando Rocco Siffredi dice che di patatine se ne intende, nessuno lo mette in dubbio, ma Bastianich di pasta sfoglia senza burro e Cracco di patatine fritte, qualche perplessità ti viene...

Ma è solo un caso o è un modo di fare? Siamo veramente una società priva di valori, sappiamo esprimere solo questo?

Purtroppo è solo un episodio di un certo modo di fare che sta dilagando da quando è iniziato il gioco dell'Expo 2015 a Milano.

Cosi si è passati allo yogurt zero grassi, slogan qualche anno fa fatto ritirare, al consumo di cioccolato che favorisce il premio Nobel, tutto è giustificato e giustificabile

In questo momento mentre scrivo c'è Antonella Clerici che parla in TV, dice "dobbiamo parlare bene dell'Expo, non bisogna parlarne male, presenterò il concerto di Bocelli anticipo dell'Expo 2015 nella più bella piazza di Milano, Piazza Gae Aulenti, ma perchè Clerici piazza Duomo non è abbastanza bella? Ti fanno  schifo Piazza Mercanti o Piazza La Scala?

Permetterci di dire che definire Piazza Gae Aulenti la più bella piazza di Milano è soggettivo, certo dopo che ti hanno ingaggiato è tutto bello, se non ti ingaggiavano, cosa avresti detto? La stessa filosofia la si può trasportare ai due spot dove le patatine fritte e pasta sfoglia senza burro diventano virtù?

Questo modo di fare non mi piace e un modo di ragionare che l'Expo 2015 sembra avere portato a Milano dove tutto è diventato giustificato e giustificabile, mi fa molta paura non perché le persone cambiano idea ma come e per che cosa la cambiano.


Immagini della Milano verde a zero impatto ambientale dell' Expo 2015



giovedì 24 aprile 2014

Cosa mangiano le galline delle uova bio?


Catena, da Salerno: Vorrei sapere cosa mangiano le galline delle uova Bio?

Devo avere la faccia di quello che ha il pollaio, ebbene si, ho il pollaio, piccolo di quelli di casa di campagna, con il terreno intorno, fanno uova normali oggi verrebbe da dire naturali, una decina di galline e un gallo per lo struscio.

Alle galline diamo da mangiare dei preparati bio che vendono nei negozi specializzati fatti di cereali mais, granturco, girasole, grano, in più avanzi  di pane secco tenuto a bagno, scarti sopratutto delle pulizia di frutta e verdura, le mie vanno matte per le foglie del broccolo e di quanto altro trovano sul terreno.

Diciamo subito che non è conveniente avere un pollaio, costa in termini di tempo, accudimento, veterinario, igiene e pulizia , diciamo che è più conveniente comprarle al super, ogni anno diciamo basta ma poi le teniamo sempre, perché tutto sommato ci piace averle intorno, ci sentiamo più country.

In realtà mi piace quando gli ospiti adulti e vaccinati dicono: 
Ma avete le galline e fanno anche le uova? 
Certo che fanno anche le uova, cos'altro dovrebbero fare?
Ma le fanno proprio da ?
Certo tesoro e da dove altro?
E' doloroso?
Che ne so io se è doloroso? Presumo di no se lo fa tutti i giorni l'uovo, io ho aperto un pollaio non un club sado maso!


Ma delle uova che compriamo, cosa mangiano le galline?

Ricordo che per l'acquisto uovo bio è contraddistinto dal codice 0 per le galline allevate all’aperto in maniera estensiva e con mangime biologico.
Il codice lo trovate sul guscio delle uova esempio 0 IT 169 BS 150 appunto zero il tipo di allevamento, IT la nazione, 169 il codice comune, BS la provincia, 150 il numero del pollaio, ovviamente non lo fa la gallina direttamente cosi ma viene inciso dopo la raccolta sul guscio.

Categoria A sono le uova che soddisfano i criteri di standard per alimentazione, uova fresche e intatte.

codice 0 uova d'allevamento biologico
codice 1 uova d'allevamento all'aperto
codice 2 uova d'allevamento a terra
codice 3 uova d'allevamento in gabbia

Dal mio punto di vista sono da preferire quello d'allevamento biologico o all'aperto, a terra potrebbe dire anche a terra ma nei capannoni, in gabbia invece le scarterei per principio.

Per quanto riguarda le uova biologiche la certificazione mette insieme due aspetti quello relativo all'allevamento e quello relativo all'alimentazione.


L'allevamento biologico, per certi versi è simile all'allevamento all'aperto ma segue un proprio disciplinare di produzione più completo che prevede l'utilizzo di razze di galline autoctone, dei standards in merito allo spazio per mq, disponibile sia per il ricovero che per l'aria aperta che deve essere di almeno 4 mq per capo, gli spazi esterni devono avere zone d'ombra e ripari da eventuali predatori. Inoltre i standard prevedono anche un rapporto ottimale tra gallo e galline, un gallo ogni dieci galline.

Ci sono dei standard relative alle condizioni di luce perché le galline producono più uova quando hanno almeno 14 ore di luce che d'estate non è un problema ma in altre stagioni lo può diventare.

L'alimentazione deve provenire da mangime biologico per il 95%  (cereali e mais senza additivi chimici, amminoacidi sintetici, OGM e farine di pesce);


Mondo globale rischio più ampio

Però, bisogna fare notare che c'è qualche problema nel senso che le uova bio sono tra i prodotti bio più venduti, l'incremento della richiesta di uova bio non trova lo stesso incremento di produzione di cereali e mais bio per nutrire gli animali, per cui molti produttori fanno ricorso per alimentare gli animali con cereali e mais che arriva dal Sud America e dall'Europa dell'est in particolare dall' Ucraina.

Proprio lo scorso anno è arrivato lo scandalo delle false certificazioni bio, in realtà si trattava di cereali e mais OGM, le cose si complicano.

Oggi purtroppo viviamo in un mondo globalizzato dove è lecito acquistare dappertutto, non tutti sono seri e sappiamo per certo che la truffa è dietro l'angolo.

Proprio per questo l'Unione Europea si sta attrezzando per avere un maggiore controllo sulla filiera su ciò che gli animali mangiano anche se si potrebbero coinvolgere più operatori della stessa zona dell'allevamento per produrre il mangime bio delle galline.

Scegliendo uovo bio si corrono meno rischi, delle galline che vivono in un ambiente pulito sono più sane e mangiando bene fanno uova più buone, tuttavia il rischio zero non esiste.

Qualcuno ci dirà ma sempre uova sono, non c'è nessuna differenza. No carissimo prova a montare in cucina un uovo bio e un uovo di galline allevate in batteria e vedi la differenza, fatti una frittata di uova bio e una no e senti nel sapore la differenza, sono questi piccoli dettagli ma che aiutano a scegliere.



Le uova proveniente da allevamento biologico costano di più? 

Supermercato Pam
6 Uova medie con galline allevate a terra      1,68
6 Uova medie con galline allevate all'aperto 1,90
6 Uova medie bio le naturelle       2,55

Supermercato Esselunga
10 uova da galline in gabbia 1,29
6 uova Esselunga a terra   1,69
6 uova Esseluna all'aperto 1,79
6 uova Esselunga bio         2.05
6 uova Coccodì a terra      2,15

Supermercato Billa
6 uova Aia a terra      1,69
6 uova Maia a terra    1,89
6 uova bio le naturelle 1,99
6 uova si biologiche    2,29
6 uova Coccodi         2,62

Supermecato SMA
6 uova medie allevate a terra Sma 1,59
4 uova bio Sma 1,59
4 uova bio Coccodì 1,90

Sicuramente rispetto alla gran parte delle uova il biologico costa di più. Un 10% massimo 30%, ma non sempre dipende dal punto vendita  e se di marchio private label. Sembra che il fatto di avere in aggiunta il marchio come Le Naturelle o Coccodi abbia un costo superiore rispetto alle uova da allevamento biologico del marchio del supermercato, poi sono scelte personali, posso capire che 0.60 o 0,80 centesimi di euro per 6 uova in più per qualcuno può essere un problema mentre per altri no.


lunedì 21 aprile 2014

Pubblicità Suonate: Findus Surgelati zuppa di pesce e la Maionese Calvè

Ci sono queste due pubblicità che mi stanno proprio qui, nulla di male ma proprio mi danno fastidio una sensazione personale.

Lo spot Findus surgelati di pesce , zuppa di pesce merluzzo e branzino ha come protagonista la Fiducia.


La moglie torna a casa e trova la zuppa di pesce pronta e poi le seppie con i piselli, e lui che le dice è stato facile, la cucina pulita, quando mai un uomo lascia una cucita pulita dopo una zuppa di pesce neanche Mastrolindo negli anni migliori, alla fine lui gli confessa che era un prodotto surgelato! Grrrrr!

Io una volta ho utilizzato la padella preferita di mia moglie, mentre lei non c'era, per sciogliere il burro con la salvia per condire i ravioli, mia moglie per 5 anni me l'ha menata che la padella sapeva di burro finché non ne ho comprata una nuova, figurati se mia moglie non si accorge che ho adoperato un piatto pronto surgelato, solo io la moglie 007?

Insomma marito caro se a tua  moglie gli fai un piatto surgelato e ti dice "mmhh quanto è buono si vede che lo hai fatto proprio tu" con una cucina pulita  se ti va bene si deve fare perdonare qualcosa, okkio alle porte chi vuole capire capisce. :-) io sono uno che si fa i fatti suoi, ma come dice lo spot all'inizio è una questione di fiducia.

Ma cosa c'è dentro una zuppa di pesce findus merluzzo e branzino (poco branzino)?  Tutta questa roba qua?

Lista Ingredienti Zuppa di pesce Findus: Merluzzo sudafricano (Merluccius capensis e/o Merluccius paradoxus) 23%, brodo di pesce (ingredienti: acqua, Pesce, Crostacei, cipolle, carote, Sedano) 20%, Cozze cilene (Mytilus chilensis) 9,5%, pomodori 8%, passata di pomodoro 7,5%, olio extravergine d'oliva 6,4%, Totano gigante del Pacifico (Dosidicus gigas) 5,5%, Vongole del Pacifico con guscio (Tawera gayi) 5,5%, Branzino (Dicentrarchus labrax) 4,3%, code di Mazzancolle tropicali (Penaeus vannamei) (contengono Metabisolfito di sodio) e/o code di Gamberoni indopacifici (Metapenaeus affinis e/o Metapenaeus monoceros) (contengono metabisolfito di sodio) 3%, pasta d'acciughe (ingredienti: acciughe, sale, olio di semi di girasole), aglio, sale, amido di patata, Polpo Indopacifico, cipolle, carote, Sedano, prezzemolo, vino bianco, zucchero, brandy, peperoncino, alloro.

Una lista ingredienti che sembra il foglio illustrativo di un farmaco quanto è lunga. Certo che non devono avere mai sentito parlare di km zero, il merluzzo dal Sudafrica, la cozze dal Cile, totano dal Pacifico, mezzancole dai Tropici, una zuppa da giro del mondo, neanche Gianni Agnelli quando ha fatto il giro del mondo in barca è riuscito a farsene una così, figurati io. Chissà che sapore avrà verrebbe da dire? (preciso che anche altre marche fanno uguale).

Hanno fatto come me quando faccio le polpette di pesce azzurro ai miei figli per renderle più saporite metto dentro la pasta d'acciughe, non sembra ma aiuta, ma con tutti questi ingredienti da ogni dove serviva anche la pasta da acciughe per dare sapore? Facevate prima a prendere del pesce del mare mediterraneo senza girare tutto il mondo!

Comunque al momento la zuppa di pesce surgelata Findus nei supermercati non l'ho trovata (Esselunga, Coop, Sma), sarà andata a ruba? Tutta questa pubblicità e il prodotto? Ho messo la tabella nutrizionale delle zuppe di pesce che ho trovato, per quella Findus l'ho trovato sul sito Internet dell'azienda.

Aggiornamento 24/04/2014 ho trovato la zuppa di pesce Findus Merluzzo e Branzino al Supermercato Esselunga, come immaginavo il costo al kg è superiore ai concorrenti 13,62 euro. La confezione è più piccola è di 440g e rispetto ai concorrenti non si nota che per esempio rispetto alla zuppa di pesce Coop la zuppa di pesce Findus con Merluzzo e branzino costa  + 49% decisamente molto di più, cioè da 9.10 a 13,62 euro/kg, certo in più c'è il branzino ma è solo il 4,3% dell'intera zuppa, si sà che il branzino costa caro!

Tabella Nutrizionale Zuppa di Pesce surgelate Findus, Coop, Esca





Spot Calvè Maionese


Nel secondo spot lei rientra a casa e trova il maritino caro che ha preparato tutta la cena condita con la maionese Calve!

Guarda se c'è una cosa che ho imparato in tanti anni di matrimonio non condire a tua moglie mai niente neanche l'insalata, tanto meno con la maionese già pronta, che sia anche leggera, con un po' olio d'oliva, conosco gente che ha divorziato per molto meno.

Caro hai fatto la salsa tonnata, si! Avrei mica utilizzato la maionese? No assolutamente no, ho fatto come hai detto tu, pane imbevuto nel latte strizzato, tonno e uova, umido della cottura dell carne, senza maionese cosi non ingrassi, amore!

Caro hai fatto le fragole con la panna montata? Avrai mica messo la panna? No assolutamente no, come hai detto tu panna vegetale cosi non ingrassi amore!

Cosa non si deve fare per non mentire

Ingredienti Calvè maionese :
Olio di semi di girasole (70%), acqua, tuorlo d'uovo pastorizzato (6,8%), aceto di vino, amido modificato di mais, sale, succo di limone, aromi.

Ingredienti Esselunga maionese:
Olio di semi di girasole (79%), uova fresche pastorizzate (8%), aceto di vino, tuorlo di uova fresche pastorizzate (3%), succo di limone, sale, aromi naturali, correttore di acidità: acido lattico. SENZA GLUTINE

Tabella nutrizionale maionese Calvè e maionese Esselunga



lunedì 14 aprile 2014

Le Uova di Pasqua 2014 più originali

Le notizie che in questi giorni circolano sui consumi della prossima Pasqua non sono per nulla rassicuranti, secondo la Confesercenti 1 italiano su 4 non comprerà né uova al cioccolato e nemmeno colombe, la maggior parte di coloro che invece acquisteranno uova di Pasqua si rivolgeranno ai prodotti industriali, sembra che meno del 20 per cento si rivolgerà al prodotto artigianale, di questi solo meno del 1,7% si concederà un uovo al cioccolato per intenditori.

Possiamo parlare di qualità del cioccolato quanto vogliamo ma se poi come vedremo parliamo di uova al cioccolato a 180 euro al kg, viene naturale e logico pensare che non sono prezzi accessibili a tutti, anche se ritengo che la qualità di un buon cioccolato non sempre è collegata al prezzo.

Se pensate che la crisi sia soltanto per i dolci non è più cosi anche i piatti tradizionali della Pasqua come le carni d'agnello subiranno una forte calo della domanda, solo il 30% degli italiani terrà fede alle tradizione del proprio paese per la Pasqua, c'è da dire che invece il 70% cambierà abitudini!


Io la penso un po' diversamente dalle statistiche, è vero sono in atto dei cambiamenti nella tradizione di Pasqua che però va oltre la crisi economica perché la tradizione per le torte salate, consumo di asparagi, fave e uova non segnano alcuna crisi, possiamo dire che i consumi  si modificano nel corso del tempo da nuovi modalità di consumo che fanno prediligere alcuni alimenti rispetto ad altri.

Per quanto riguarda le uova al cioccolato negli anni si è banalizzato il prodotto, complice anche Ovetto Kinder che puoi acquistare tutti i giorni, perché attendere Pasqua per un uovo al cioccolato?
Io aspettavo l'uovo di Pasqua tutto l'anno era un attesa fervida e iniziavo mesi prima a guadagnarmi crediti nei confronti dei parenti.

Credo che sia un problema generazionale, per quelli della mia generazione l'uovo di Pasqua è un mito, per i miei figli un abitudine quotidiana a Pasqua l'uovo è solo più grande e le sorprese più piccole, più le generazioni avanzano minore è il legame con la tradizione dell'uovo di Pasqua.


Andrebbe dato all'uovo di Pasqua il suo significato originale, negli anni si è dimenticata l'importanza non c'è il bisogno di tornare al rito pagano dei druidi della festa della primavera, dove si sacrificano le uova per un buon raccolto ma dare l'importa simbolica dell'uovo come origine della vita e della conoscenza.

Penso di non sbagliare se dico che quest'anno la Pasqua arriva a fine Aprile a incidere nelle scelte di consumo sia anche il tempo atmosferico, fa già caldo e viene più voglia di un gelato che di una colomba o di un uovo di Pasqua, quando la Pasqua è a fine aprile fateci un uovo semifreddo o un uovo gelato sono certo sarà più apprezzato.

Ve beh io il post sulle uova di Pasqua lo faccio lo stesso! Pazienza oramai sono pieno di difetti uno più o uno meno, ma io l'uovo anche se piccolo al cioccolato me lo regalo anche quest'anno!

Uova di Pasqua al cioccolato 2014
Continua il trend dell'uovo che deve generare simpatia iniziato lo scorso anno come vi avevo fatto vedere, molti ripropongono le uova del 2013, arrivano sopratutto i personaggi dei fumetti, il circo, il pulcino, la gallina e il coniglio che fanno simpatia,  ho visto che alcune aziende hanno ridotto il peso e le dimensioni, tuttavia i prezzi al kg sono veramente molto alti e non trovo che siano sempre giustificati di una qualità del cioccolato.


Le Notre il mondo del circo
Le Notre propone per quest'anno uova al cioccolato sul tema del circo, una statua con il coniglietto di 260g a 59 €, mentre l'elefante giocoliere di 1100 g a 255 €.
Le Notre Bastille 10, rue Saint Antoine 75004 Paris Métro Bastille - Lignes 1,5 et 8


Dallayou uova al cioccolato alle carote, alla fragola e ai piselli
Sempre molto originale Dallayou molto ironicamento propone delle uova alla forma di fragola, carote e piselli, come si dice mangiate più frutta e verdura e Dallayou a suo modo ha risposto.
Uovo alla carote croccante al cioccolato al latte con 43% di cacao proveniente dal Madagascar decorato con cioccolato bianco con arancia e carota, quello alla fragola decorato con cioccolato bianco alla fragola, quello ai piselli cioccolato fondente al 72% al cioccolato bianco e piselli, alte 15 cm costano 50€.



JP Hevin  e gli animali da cortile
Idea semplice ma molto simpatica di JP Hevin che conferma l'attenzione al cioccolato di qualità ma lo veste semplicemente e con classe di un solo elemento che ricordano gli animali della fattoria: la gallina, il coniglio e il maiale. Il più piccolo da 850g costa 93 €
Jean Paul Hevin, 231 rue saint-honorè, Parigi

Maison Angelina le Tresor
Diversamte da tutti punta sui dessert e torte alla forma di uovo una mousse di cioccolato al latte e crema al caramello con nocciole caramellizate il tutto su un biscuit al cioccolato senza farina per 6 persone 49 €.
Maison Angelina, 226 rue de Rivoli, Parigi


Andiamo a Strasburgo da Mulhaupt dove presenta per il 2014, la nuova tendenza delle uova al cioccolato associato all'arte, un uovo al cioccolato amaro al 61% con zucchero rosso la decorazione 210g a 32 €


Cafè Pouchkine e l'uovo Hermitage
Uno sguardo al passato per la Pasticceria Pouchkine, il tentativo di riprodurre le uova di Fabergè in versione Cioccolato
Cafè Pauchkine  64, boulevard Haussmann, Parigi


Pierre Hermè e Beat Zoderer
Sa sempre stupirci non solo per la vista ma anche per il gusto, il migliore pasticcere da sempre, Uovo di Pasqua in onore dell'artista svizzero Beat Zoderer, nastrini colorati, guscio d'uovo in cioccolato fondente  dal Brasile. dentro il cioccolato  un cassetto segreto contenenti un assortimento di cioccolatini speciali. Edizione limitata a 15 copie, 875g, 210 €




Sicuramente le uova più originali che ho visto in Italia Uovo Rio e l'Uovo Bugs Bunny sono delle idee molto singolari, sono tutte uova da 100g a 25 € 1000g a 180 €
Pasticceria Cova, Via Monte Napoleone 8, Milano


Anche peck gioca offre una collezzione di uova classica e una più divertente con personaggi esotici, Cioccolato fondente da 350g 50 €, cioccolato alle nocciole 580g 62 €.
Peck, Via Spadari 9, Milano


Propone dei bei pulcini di cioccolato, nessuna notizie sul sito on line bisogna chiedere informazioni in negozio non è il massimo .
Ernest Knam via Anfossi 10, Milano



Interessanti le uova che propone noberasco la nota azienda di frutta secca, sono uova al cioccolato decorate di frutta secca, sono molto gradevoli alla vista la decorazione fatta con cura. Peccato anche in questo caso mancano i prezzi in vetrina del negozio, nessuna informazioni sul sito internet dell'azienda, sono dettagli non piccoli d'attenzione nel confronto del cliente.
Noberasco, Via Spadari Milano


Domori
La famosa azienda di cioccolato è presentei in più punti vendita pasticcerie ed Eataly l'uovo al cioccolato fondente a 20 € da 150g più o meno 133,33 € /kg, un uovo molto semplice.


Pasticceria Cucchi Pinguini e Calimero
Originale rappresentazione della Pasqua della Pasticceria Cucchi a Milano in Corso Genova 1 si affida a Pinguini e Calimero, ma anche ad altri classici come l'uovo con le rose di zucchero.


La differenza tra Uova al Cioccolato in Francia e in Italia: la poca attenzione al cliente e alla comunicazione

Quest'anno per accontentare tutti ho messo anche delle Uova in vendita in Italia, lo avevo fatto anche lo scorso anno con i nostri amici di Cacao-lab che saluto, perche ci sono delle Uova molto interessanti anche se è molto difficile avere informazioni dalle aziende italiane, hanno poca presenza sul web, spesso poco curata e non aggiornata o sul sito internet dell'azienda e nel 2014 scusate se non è poco.

Non espongono i cartelli dei prezzi in vetrina, un cliente deve sapersi orientare, non fanno sapere gli ingredienti , rispondono in modo evasivo "i migliori cioccolati del mondo", già del mondo e non dell'Universo è un successo, però se tu mi fai pagare delle uova di Pasqua a più di 100 € al chilo, me lo dovresti dire se te lo chiedo. 

Sono sia andato personalmente a chiedere non vi racconto le risposte molto maleducate del personale, ho fatto anche delle telefonate a questi negozi per sapere il prezzo delle uova che in vetrina che non era esposto, mi ha detto, perchè lo vuole sapere, é della finanza?

Ma secondo voi uno deve entare in negozio oridinarvi l'uovo e passare alla cassa senza sapere nemmeno quanto costa? Evidentemente questo è un modo di fare consolidato, di clienti che non chiedono il prezzo e di commesse che non lo danno, ma personalmente posso dire che non mi piace?

Se io vado a Parigi, non perchè siano migliori perchè qualcuno che ti riponde male lo trovo anche lì, ma da Fauchon a Pierre Hermè, trovo tutte le indicazioni scritte dagli ingredienti alla qualità e provenienza del cioccolato, le dimensioni del cioccolato e il prezzo cadauno e al €/kg, come le posso trovare online sul web aggiornato, è un questione d'organizzazione del lavoro ma anche di rispetto e di trasparenza nel confronto del cliente, chiunque esso sia dal ricco scialacquone al gourmand squattrinato.

Le uova di Pasqua più originali 2013
Le uova di Pasqua più originali 2012
Le uova di Pasqua più originali 2011
Le uova di Pasqua più originali 2010
Le uova di Pasqua 2008
Come scegliere un cioccolato di qualità
Nuovo marketing del cioccolato

giovedì 10 aprile 2014

Pillole al cioccolato per problemi di cuore?

Maria Antonietta C, Bassano del Grappa: È vero che troveremo a breve delle pillole di cioccolato?

Magari, ci state tutti facendo un pensierino, sicuramente. È un periodo che se ne sentono di tutti i colori, la notizia l'ho letta anche io, ma si tratta di una notizia male riportata ma nel periodo di Pasqua un po' di promozione al cioccolato non guasta.

La realtà però è un po diversa, sarà avviato da JoAnn Manson , un' epidemiologa presso il Brigham and Women Hospital di Boston, un ampio studio clinico che coinvolge 18.000 americani in quattro anni per verificare potenziali benefici di flavonoli (della famiglia dei flavonoidi ) componenti del cacao.

Gli scienziati hanno creato delle pillole contenenti alte concentrazioni di flavonoli con un rivestimento insapore, anche perchè le fave di cacao sono amare, la qualità gustativo del cioccolato viene dato dal rapporto zucchero e cacao.
Un gruppo prenderà due compresse al giorno per quattro anni. Un'altro gruppo prenderà un placebo, al termine della ricerca si confronteranno i due gruppi per vedere se le compresse contenenti i flavonoli derivati dal cacao possono avere avuto un qualsiasi beneficio per la salute in generale e in particolare per i problemi cardiovascolari.

Non è noto quali parametri prenderanno in considerazione mi auguro che prenderenno in considerazione il peso, la dieta, la storia famigliare di predisposizione alla malatie cardiovascolari, un problema cardiovascolare già diagnosticato, lo stile di vita, il fumo, l'attività fisica, il lavoro, lo stress tutti dati che su uno studio sui problemi cardio vascolari non sono di poco conto.

Staremo vedere anche se l'inizio non è promettente perché a finanziare la ricerca sarà la Mars, quella delle famose barrette al cioccolato,.

Inoltre non depone certa a favore di JoAnn Manson uno studio che sta realizzando sulla speculativa e tanto discussa Vitamina D, anche qui il rischio è molto alto.


Fave di cacao impatto ambientale
Questo studio però ha dei forti limiti ancora prima di iniziare, oltre al fatto che i partecipanti allo studio prenderanno compresse insapore, come abbiamo sempre detto la maggior parte dei flavonoli del cioccolato si distruggono nella lavorazione.

Il cioccolato che noi compriamo oltre che essere povero di flavonoli rispetto alla fava di cacao, è ricco di zuccheri e grassi, non si può quindi paragonare le compresse di flavonoli per coloro che hanno problemi vascolari con il cioccolato vero e proprio, cioè non vi curate i problemi cardiologici con il cioccolato.

Oggi sono state avviate tecniche più sensibili che aiutano e preservare il contenuti di flavonoli del cioccolato, le stesse compresse sperimentali sono state realizzate con una speciale tecnica per ricavare il maggior quantità possibile dai flavanoli del cioccolato, ci sono anche sul mercato per i maestri cioccolatai un cioccolato più ricco di flavanoli del cacao Articoa della Barry Callebaut, azienda svizzera famosa per il cioccolato, (beh tutta la Svizzera è famosa per il cioccolato), vi ricordate il famoso cacao meravigliao dell'Efsa.


Questo studio non tiene conto del problema ambientale, il prezzo del cacao aumenta sui mercati internazionali non solo per aumento della domanda di fave di cacao ma per la produzione che anno dopo anno diminuisce a causa dell'impatto ambientale del pianeta. Coltivare fave di cacao non è possibile farlo dappertutto.

Un problema anche sociale, in molti degli stati dove si coltiva il cacao, spesso sono delle vere e proprie dittature militari, dove rappresaglie  guerre sono spesse dovute proprie all'interesse delle piantagioni del cacao e dei profitti che se ne possono trarre, temiamo che questa situazione dell'aumento del costo delle fave di cacao rischia di motivare ancora di più rovesci di governo, guerre civili e quanto altro abbiamo già visto.

Se lo studio darà i risultati sperati, la domanda da porsi è :converrà con le fave del cacao fare delle compresse o fare del cioccolato?

lunedì 7 aprile 2014

Lo yogurt, alimento che previene o guarisce il Diabete?

Domanda di Angelica M, Riccione : Speravo che ne parlavi visto la tua sensibilità a trattare il Diabete ma il mese scorso è apparso un articolo su un quotidiano italiano dove si diceva che lo yogurt era alimento giusto per guarire dal diabete, non ne hai parlato ma mi potresti dare un tuo parere in merito?

Cara Angelica, non ho letto l'articolo e nemmeno so dove è stato pubblicato ma vado a intuizione, nessun alimento guarisce dal diabete mi spiace forse hai frainteso le parole del quotidiano, ci sono più che altro prodotti che possono essere più o meno adatti a chi ha il diabete oppure chi ha un pre diabete, non ci sono alimenti che guariscono dal diabete (magari bastasse uno yogurt!).

Non esistono cibi giusti e cibi sbagliati, bisogna imparare a riconoscere i cibi che contengono zuccheri semplici, come distinguere alcuni yogurt alla frutta che nella realtà sono veri e propri dessert con tanto zucchero aggiunto.

Il problema è che questi prodotti contengono zucchero in forma variabile a seconda della marca ricordiamo che ci sono yogurt sul mercato con più di 20 g di zucchero per 100g a cui prestare attenzione, tanto da essere consigliati di consumare occasionalmente anche per coloro che non hanno alcun problema con il diabete.


Yogurt e stile di vita
Penso o credo che l'articolo che non so dove sia stato pubblicato e su quale quotidiano, possa fare riferimento su uno studio fatto in Inghilterra e pubblicato su Diabetologia dove si indicava senza potere dimostrare che il consumo di yogurt diminuiva la possibilità di sviluppare il diabete del 24%, ma sulla popolazione generale.

Io non parlo di tutti gli studi, che vengono pubblicati più di 50 al giorno, ma quelli che in qualche modo sono interessanti che rappresentano una novità a livello terapeutico, oppure che possono fare riflettere e possono contribuire a modificare in positivo la nostra alimentazione.

Il realtà lo studio non è in grado di spiegare perchè, ma lo svilippo del diabete è legato a più fattori che possono direttamente o non direttamente dipendere dall'alimentazione. come lo stile di vita e il movimento fisico, anche se nel Diabete di tipo 2, l'obesità sembra avere un ruolo importante.

Forse chi consuma yogurt ha uno stile di vita più attivo, si muove di più e fa più attività fisica ma vado per ipotesi, ecco perchè gli studi che analizzano solo l'alimentazione sono limitativi per le patologie multifattoriali.


I consumi di yogurt scendono e studi a favore del consumo salgono
Lo scopo dello studio è la promozione del consumo di prodotti lattiero-caseari che fanno bene alla salute, rientra in quel discorso che abbiamo detto nei post  il latte è un veleno?
Cioè studi costruiti ad hoc per promozionare le porzioni di latte e latticini.

Per farlo hanno deciso di dimostrare il coinvolgimento delle persone affette da diabete che riguarda in Europa, 32 milioni di persone, quindi 32 milioni di potenziali consumatori e delle loro famiglie, siamo certi che in futuro saranno coinvolte altre patologie come le patologie cardiovascolari e i tumori, cosi si assicurano la pubblicità con tutte le principali patologie (con l'obesità lo hanno già fatto sostenendo che la causa dell'obesità è nella flora batterica intestinale, che casualmente ha bisogno di essere rinnovata).

Le ragioni sono semplici sono diminuiti i consumi di prodotti derivati del latte i consumatori dimostrano forti perplessità, di conseguenza vuole dire per le aziende trasfomatrici di latte in particolare di yogurt, perdite di milioni di euro di ricavi. 
Nel 2013 - 4% del consumo di yogurt a volume e -7% a valore (nel senso del fatturato) in particolare il settore dei yogurt e latti fermentati funzionali, è diminuito il prezzo medio di vendita dello yogurt per la troppa offerta sul mercato.

Ricordo che lo yogurt è il prodotto industriale di più alta percentuale di ricavi per le aziende, un litro di latte viene pagato 0,30 centesimi di euro al contadino mentre ci sono yogurt che raggiungono e superano anche gli 8,00 euro al litro.

Il bisogno di recuperare le quote di mercato perse spinge le aziende a investire in studi da utilizzare per la pubblicità per alcune patologie a più alta sensibilità nell'opinione pubblica per porre una maggiore enfasi sull'importanza dello yogurt.

Personalmente mi dispiace per le persone assistite con diabete perchè forniscono delle illusioni e non ne hanno bisogno (se mangiavo più yogurt non mi ammalavo di diabete, non è così).

Oltretutto istallano  a livello di comunicazione sulla popolazione generale il pensiero se non mangio lo yogurt mi viene il diabete, non è vero ma te lo fanno pensare è questa lo cosa più subdola che non mi piace.

Lo yogurt fa bene per amore del cielo per tanti motivi, consumatelo stando sempre attenti a leggere etichette e contenuto in particolare di zuccheri e grassi, per le persone più sensibili ad alcune patologie come abbiamo sempre detto magari preferendo lo yogurt parzialmente scremato o magro ma non è che vi guarisce o vi evita da solo di potere sviluppare il diabete.

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giovedì 3 aprile 2014

Pubblicità suonate: Barilla e Star, il mio ragù è più buono del tuo?

Guerra di ragù nei spots in televisione, tutte le aziende che fanno a gara per condirci la pasta, sarà proprio cosi?

Abbiamo già parlato del mega spot del ragù Star "buono come lo fai tu, solo un po più grande" con quell' attrice saputella con la voce un po' stridula che facilmente ti irrita. 



A farli degni compagni sono arrivati quelli della Barilla, che invece che fare una pubblicità differente hanno pensato bene di seguire la stessa strategia esagerando ancora di più con una grandissima enfasi, per raccontare quanto è buono e fatto con attenzione il loro ragù, con i pomodori raccolti a mano uno per uno, con lo chef che ci prepara e assaggia il sugo, la cottura lenta, il ragù slow (oramai è tutto slow. solo io devo correre sempre).
Una domanda sorge d'uopo, non è che per caso non volendo ci state prendendo in giro? La sensazione che traspare è questa amici miei.



Quel guarda tu stesso, è nato in realtà per proporre prodotti nuovi, come ragù ai funghi, ragù alla salsiccia saporita, ragu classico, per intercettare una nuova domanda di ragù di qualità, infatti costano molto di più rispetto agli altri ragù per esempio dai 2,36 al euro/chilo di Barilla sugo all'arrabbiata al 7,23 euro/kg della nuova linea di ragù, tre volte tanto.(invece più un 12% rispetto al Barilla ragù alla bolognese).

Puntano a convincere che tutta carne è italiana, così giurano e noi ci crediamo tantissimo, il pesto con il basilico selezionando foglia per foglia. Al di là ahimè della qualità degli ingredienti è il gusto che non ha mai convinto personalmente dei sughi e ragù pronti di tutte le marche bisogna dirlo.

"Ho fatto di tutto per migliorare il prodotto", dice un tecnico, oggi tesoro ma cosa ci hai fatto mangiare fino a ieri? Si può dare di più .. amico ingegnere del sugo pronto.

In uno spot una voce fuori campo dice " lo facciamo anche con la salsiccia fresca", ma tesoro ci vendi un prodotto a lunga conservazione che ci importa se usi la salsiccia fresca, ha senso se il ragù la facciamo oggi e lo consumiamo subito non tra due mesi! Era sì fresca ma due mesi fa!


Star nel progetto Buono come lo fai tu, ma un po più grande si affida al direttore del ristorante Eataly e ad un avvocato chef!

Barilla nel progetto guarda tu stesso ha inserito il National Geographic, che cosi garantisce il ragu classico? Secondo me avevate più successo con Rocco Siffredi. Qualcuno dirà ma Rocco Siffredi non è famoso per Sughi pronti, ma perchè il National Geografic invece?

Per entrambi i progetti amici miei sembra che state facendo un minestrone più che un ragù dove si mette dentro tutto quello che si può. Progetti devo dire che non mi hanno convinto per nulla, per il troppo di tutto, troppa tecnologia,  troppa aggressività in chi vuole convincerti a tutti i costi, troppa voglia di mostrare trasparenza troppe parole sembrano creare più fumo, ma qualche garanzia?

Tabella nutrizionale Barilla Ragù Classico e Gran Ragù Star Classico 


Problema di tutti i ragù già pronti
Noi consumatori ci fidiamo o perlomeno nonostante tutto ci proviamo a fidarci di questi prodotti ma aziende miei dateci una mano, lanciate un salvagente che la fiducia affonda così.

Dopo il mio test del ragù alla bolognese presenti sul mercato e non apprezzato dalle aziende è seguito casualmente dallo scandalo della carne di cavallo finita a insaputa delle aziende nei prodotti pronti, non in tutte ovviamente, Barilla per esempio no, ma l'attenzione alla qualità e alle materie prime le aziende lo hanno sempre dichiarato, cosa ci assicura oggi che questo è cambiato? 

Tutte queste cose ce le garantivano anche prima con tanto di certificazione e di filiera controllata, sembra di avere di fronte dei progetti che non sono di rottura di un certo modo di fare come il consumatore desidera ma di continuità.

Si, amici miei del club del ragù pronto, se uno guarda questi due spot, la pasta se la mangia in bianco!

Elenco ingredienti Barilla Ragù classico e Gran Ragù Star Classico


Non una strategia concorrente ma complementare
La strategia delle aziende alimentari perchè non è casuale la presenza dei due spot in contemporanea nei stessi tempi, fa parte di una strategia per generare fiducia nel consumatore, più messaggi più attenzione, il solo spot della Star non ha dato alle aziende i risultati attesi così si è provveduto a rafforzare con un doppio spot e doppio messaggio, non è importante se comprano il mio o il tuo ragù ma che tornino a comprare il ragù pronto.

Tuttavia il problema care aziende alimentari, è che vi ponete su un livello superiore a quella della Signora Maria di Vigevano, dove nessuno farà il sugo meglio di lei. 

Sintesi: ragazzi miei si tratta di un prodotto industriale, sulla cui qualità ci sono già molte perplessità ma convincere che si tratta di un prodotto come casalingo o di un prodotto paragonabile a quello di uno chef, oltre che essere una strategia vecchia ed obsoleta, non è molto credibile!

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