giovedì 29 aprile 2010

Ingredienti del cioccolato di qualità: Burro di Cacao o Burro Concentrato?


Aeroporti gli conosco tutti come se fossero casa mia, sono dei luoghi dannati, non è vero che sono tutti uguali e che sono dei "non luoghi", se gli frequenti spesso, comprendi che ogniuno è diverso dall'altro, quelli che mi piacciono di più sono quelli di Amsterdam e Londra, ci andrei anche solo per fare un giro, gli aerei non sono mai in orario ultimamente e cosi riesco a girovagare, per vedere bene i prodotti alimentari dei negozi.
Ci sono prodotti che trovi solo negli aeroporti o per lo meno io gli vedo solo lì, e mentre guardo che ti riguardo mi cade l'occhio su questo cioccolato della Nestlè, Gran cioccolato al burro di cacao (è mio! ho pensato appena l'ho visto, avevo già il sapore del cioccolato che si scioglieva in bocca), si sa che io sono un gran goloso di cioccolato specie quello fondente con le nocciole, cosi senza accorgermi vado alla lista degli ingredienti, casuale giuro!
E dov'è il burro di cacao? Voglio il burro di cacao, se cioccolato deve essere, lo voglio con tutti gli ingredienti che conosco, quando per di più mi dici cioccolato al burro di cacao. Oh dio una certa percentuale della pasta di cacao c'è di burro di cacao a dire il vero, ma quanta? Vedermi il burro pasticcere, che presumibilmente sarà burro concentrato mi ha lasciato lì per lì un po' stupito e attonito.

Per tutti i golosi come me e anche quelli no, che magari ci vogliono fare come regalo una bella tavoletta di cioccolato, non dico che dovete scegliere una tavoletta di cacao cru del Venezuela o del Madagascar, non dico che è meglio scegliere un cioccolato di commercio equo e solidale, non dico che io preferisco un cioccolato bio, ma ricordate se volete regalarmi una tavoletta di cioccolato, un buon cioccolato deve avere nella lista ingredienti: Pasta di cacao, burro di cacao, zucchero ed emulsionanti e stop. La percentuale di cacao deve essere tra il 56% al 70 massimo 73% altrimenti è troppo amaro, di questo il 31% deve essere burro di cacao.
L'ho comprato ? No, sono corso a prendere l'aereo.

martedì 27 aprile 2010

Nutrimi 2010 e la cacofonia nella nutrizione e nell'alimentazione


Nutrimi nasce da un idea di portare in Italia Dietecom, un evento della Facolta di Medicina dell'Università della Sorbona di Parigi, un successo di carattere internazionale dove ricercatori universitari presentano in anteprima i loro ultimi studi, vengono messi a confronto con un pubblico composto da addetti ai lavori del settore dell'alimentazione, studenti, dietisti, infermieri, medici, buyer, direttori di supermercato, dirigenti delle aziende alimentari. Lo scopo è quello di stimolare la ricerca medico scientifica sull' alimentazione ma sopratutto di comunicarla ad un pubblico più vasto. L'evento originale (non nutrimi) è collegato a un premio economico ai ricercatori più meritevoli tramite una giuria composta da tutti i partecipanti all'evento. In dietecom si è parlato di nanotecnologie, nuovi ingredienti come la stevia, lygomme ACH Optimum, enzima Panamore, diversificazione alimentari e allergie, rapporti lipidi e fertilità.

Nutrimi nato come Dietecom Italia sembra che ha perso tutte le caratteristiche originali dell'evento, da Dietecom a Nutrimi, ha tenuto le Giornate di Nutrizione Pratica, ma ha perso mi sembra il senso dell'evento, è stato come dire un po' banalizzato generalizzato è come se avesse perso originalità, si è trasformato in una sorta di vetrina politica di un "certa" conoscenza medico scientifica sull'alimentazione, un operazione che mi è sembrata ai miei occhi confusa e poco comprensibile, più vicina alle aziende e poco ai consumatori? Sembrava di assistere più a delle autocelebrazioni, ma quanto siamo bravi, interessa a qualcuno? Il settore alimentare che si autopremia a quanto è bravo a fare comunicazione alimentare per poi essere bocciate negli health claims dell'Efsa, dall' anti trust ecc ecc, vi prego anche no!

Ho avuto personalmente l'impressione e la sensazione che questo trasforma la conoscenza medico scientifica in un juke box, una moneta, due monete, tre monete e le canzoni si susseguono senza un senso logico, in una serie di suoni come delle note impazzite e stridenti, rock, pop, raggae, fucky, rap uno dopo l'altro. Ho avuto la sensazione di una confusione che mi ha fatto arrivare un suono disarmonico alle orecchie, come la cacofonia appunto per fare un paragone con la musica.

Questo suono disarmonico invoglia positivamente gli utenti? Si rischia che in persone cattive e malvage, nelle quali non mi riconosco, fa nascere sorrisi dal momento che l'evento è nella città di di Expo 2015 . L'evento Nutrimi prevede una serie di premi per "amici" e simpatizzanti, mettendosi in linea cosi ad altri eventi già noti come il prodotto dell'anno, operazioni di marketing commerciale che poco si allineano a un convegno di nutrizione medico scientifico e di diffusione della cultura dell'alimentazione .

Ho appreso dal blog lifemarketing di Simon che l'azienda Pfizer ha reso noto la cifra ufficiale che risersa ai opinion leader della classe medica per la partecipazione pre e post marketing di un prodotto. Glaxo, Lilly e Merck rendono nota l'attività di formazione organizzata con i medici e la loro partecipazione alle attività di comunicazione e nei processi di R&S e Marketing & Sales. Questa trasparenza da parte di queste aziende mi piace vorrei che fosse estesa a tutte le aziende che si occupano di nutrizione e d'alimentazione, non c'è nulla di male che dei medici partecipino alla formazione, come non c'è nulla di male se qualcuno della classe medica parli a nome di un azienda l'importante è saperlo e non venirlo a conoscere in un secondo tempo, almeno so che chi mi vuole insegnare qualcosa, per cosa parla, a nome di chi e perchè!

Nutrimi, Milano 28-30 Aprile 2010

Fonte immagine: Coopi Cooperazione Internazionale, se proprio bisogna spendere dei soldi darli a chi ha bisogno è un gesto nobile che serve più di mille parole.

Nutrimi sponsorizzato da: Mulino Bianco Barilla, Lipton, Assobirra, Parmalat, kellog's, Isio 4, Galbusera, Nestle,

Premio migliore comunicazione : Nestle (della famosa serie come autocelebrarsi!)

lunedì 26 aprile 2010

I marchi cercano amici su Facebook e sui social network


Facebook e le altre reti sociali, hanno un numero di appassionati sempre più alto, numeri che iniziano ad essere interessanti, le aziende vedono la possibilità di una modalità di comunicazione più economica ed efficente rispetto alle classiche TV, Stampa, per raggiungere il loro target di riferimento. Infatti secondo l'agenzia Fullsix, un terzo utenti su facebook sono fans di almeno un brand.

Aprire una pagina per immergere gli utenti nel mondo del brand e aumentare i migliaia di appassionati, ha senso se è una tappa intermedia per la vendita on line (le cialde di caffè) o si cerca di fidelizzare in cliente. In un epoca di alta volatilità non è poco, ma non è un operazione renumerativa a livello immediato ma è un operazione per stabilire una relazione con il proprio cliente.

Per fare questo occorre un azienda dove è il cliente al centro della strategia di marketing e comunicazione e non il prodotto, bisogna adoperare un approccio corretto la rete non è lo spot televisivo dove più si urla e più si viene ascoltati.

Comunicazione è partecipazione

Ottimo esempio da Luis Vuitton, la rete contava 800.000 appassionati del marchio, che non potevano ottenere il loro biglietto per la settimana della moda, il brand aveva trovato la soluzione: trasmissione in diretta della collezione e degli eventi con gli spettatori che potevano commentare in tempo reale.

In questo modo il brand è riuscito a tirar fuori un argomento di conversazione e quindi a stimolare la discussione e la visibilità, soddisfacendo così una delle regole da seguire per farsi strada nel mondo delle reti sociali cioè la partecipazione, I social networks sono dei luoghi creati da e per gli utenti e non per l'azienda.

Ricordarsi che la rete è un luogo di condivisione, di ascolto e di conversazione, ascoltano tutti non solo gli appassionati ma anche la concorrenza.

Ho visto in questi giorni diverse pagine di aziende su facebook nessuna mi convince è più un area rivolta all'intrattenimento che alla potenziale relazione di comunicazione,Oltre che alle aziende ci sono anche pagine di chefs come Gualtiero Marchesi (2.204 fans), Alain Ducasse (8.058 fans) Pierre Hermè (8593 fans), riviste di cucina come La cucina Italiana (5.909 fans), Gambero Rosso (7.486) e perfino siti internet di cucina come Giallo Zafferano, ma se non comunichi e non crei partecipazione dal tuo sito internet, dalla tua rivista, dalla tua azienda cosa ci fai su facebook?

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venerdì 23 aprile 2010

Da Haribo Tagada ad Haribo Tagada Pink e il colorante azoico non c'è più!

In arrivo su tutti i mercati europei la nuova caramella alla fragola Haribo tagada non più rossa ma pink cioè rosa, si potrebbe pensare a un nuovo prodotto per festeggiare i 40 anni della caramella, si potrebbe pensare a un restyling di un prodotto di successo invece è l'evoluzione o meglio l'adattamento alle nuove norme dell'Unione Europea sui coloranti e additivi.

La versione classica che noi conosciamo conteneva 3 coloranti, oggi la nuova versione solo un colorante "naturale", ma anche tante altre cose in più come additivi.

Dal 20 luglio 2010, l'etichettatura dei cibi contenenti coloranti azoici dovrebbe includere la seguente dizione "possono avere effetti negativi sull'attività e l'attenzione nei bambini". Questo nuovo prodotto pink dovrà traghettare le vecchie bon bon con i coloranti azoici verso la nuova normativa. Si ha timore dell'impatto negativo della dizione, se i genitori leggono l'etichetta e vedono la dizione le compreranno ancora le caramelle per i loro bambini? Bisogna dire però che questi coloranti sono stati adoperati dalla maggior parte delle caramelle.

L'obiettivo dell'uso di questi coloranti era per creare un immagine attraente, se ad un bambino diciamo di scegliere una caramella come per i giocatoli scegliera quella più colorata, quella più lucida, quella che all'occhio sembra più bella.
Composizione della Tagada Pink: zucchero, sciroppo di glucosio, gelatina, acidificanti: acido citrico, acido malico, correttore di acidità: citrato di calcio E 533 , maleato di sodio E 350 ; aromi; cera carnauba E 903, coloranti: Carminio (lo si ricava dalla cocciniglia)

Composizione Tagada classica: lo zucchero, sciroppo di glucosio, gelatina, acidificante: acido citrico, aromi, coloranti: E104 chinolina, E124 ponceau 4R , E129 allura red


Il nuovo regolamento comunitario (CE) n. 1333/2008 è entrato in vigore nel gennaio 2010, ma è solo dal 20 luglio 2010 che diventerà visibile ai consumatori, prevede che tutti i prodotti alimentari venduti nell'Unione europea contenenti additivi giallo tramonto (E110), giallo di chinolina (E104), cramoisine (E122) rosso allura (E129), tartrazina (E102), ponceau 4R (E124), apportino la frase "il loro consumo possono generare iperattivita nei bambini" non è solo un problema di iperattività ma questi colorati sono sospettati di causare allergie come rash cutanei. E 124 in particolare è sconsigliato ai bambini asmatici e a cho è allergico all'aspirina potrebbe causare reazioni cutanee.

Dul sito Haribo , per essere trasparenti ci sono tutte le indicazioni dei loro prodotti e delle possibili allergie cliccate qui

Verso e controverso
è delle ultime ore un attacco di alcuni ricercatori irlandesi che mettono in discussione sull' etichettatura relativa ai coloranti alimentari. Secondo il professor Gibney dell'University College di Dublino, che ha coordinato un gruppo di ricercatori che ha condotto un nuovo studio, mette in discussione i risultati dello studio dell'Università di Southampton (base della normativa per Efsa), il livello di consumo stabilito dallo quello studio alla base della nuova normativa richiedeva che un bambino tra i 7 ei 10 anni consumasse 56g quattro pacchetti di caramelle al giorno per raggiungere tali livelli di esposizione.

La critica potrebbe essere corretta se non tenesse conto del problema delle allergie, inoltre deve essere valutata globalmente l'alimentazione, cioè quanto quel prodotto va ad impattare nell'alimentazione quotidiana. I coloranti non sono solo nelle caramelle, va visto come introito giornaliero, come abbiamo visto si trovano anche nei succhi di frutta. La caramelle è un plus, un qualcosa di più nell'alimentazione e trovo sia corretto il pronunciamento dell'Efsa, perchè sottopone il bambino a un rischio, se abituiamo il bambino a scelte più sane non mi sembra una cosa cosi sbagliata, avremo caramelle più sane e meno colorate, lo spero!

martedì 20 aprile 2010

Allergie Alimentari: i nuovi ingredienti allergeni


Nuovi metodi di preparazione e conservazione dei cibi e dei piatti hanno notevolmente cambiato la nostra alimentazione. Questo ha favorito l'arrivo di nuovi ingredienti ma anche di nuove molecole che il nostro organismo non è sempre in grado di tollerare, questo ha determinato che sempre più persone sono sensibili ad alcuni alimenti o sostanze, questo è il primo di una serie di post sulle allergie sia alimentari che non alimentari.

Per chi ha qualche sospetto come reazioni gastrointesinali : stomatite, gonfiore intestinale, reazioni respiratorie : cogestione nasale, reazioni cutanee: prurito improvviso ,è bene fare un prick test, è un semplice test cutaneo, serve per verificare se si soffre di qualche allergia. Le sostanze allergizzanti alimentari più note devono, secondo una direttiva europea in vigore, essere indicate sulle etichette degli alimenti, così come i loro derivati. Tali ingredienti sono: Latte, Soia, Arachidi, Cereali e loro derivati che possono contenere glutine, Uova, Crostacei, Pesce, Arachidi, Frutta a guscio (noci, nocciole, mandorle, pistacchi).

Ci sono dei nuovi ingredienti allergeni che negli ultimi anni sono utilizzati dall'industria alimentare che possono scatenare delle reazioni allergiche che non fanno parte di questo gruppo.


Lupini



Lupini e in particolare modo la farina di lupini, è ricca di proteine, povera di carboidrati con un basso contenuto di zuccheri e amidi, ma ricca di fibre, viene utilizzata come emulsionante o viene unita alla farina di grano per il contenuto di lisina , spesso la farina di lupini viene utilizzata come sostituto delle uova in alimenti speciali per chi ha problemi di allergia alle uova. L'86% della farina di lupini arriva dall' Australia dove hanno selezionato varieta con basso contenuto di alcaloidi. La produzione europea rappresenta solo il 5/6% tuttavia la produzione negli ultimi anni è raddoppiata, per fare fronte alle richieste dell'industria.


L'utilizzo più comune è nelle preparazioni di pane, derivati del pane come pizza, focacce, panzerotti, fette biscottate, biscotti che li rende più croccanti. La farina di lupini è utilizzata spesso nei prodotti gluten free. Il lupino appartiene alla famiglia delle leguminose che comprende fave, arachidi, soia, fagioli, lenticchie e piselli anzi per meglio dire della sotto famiglia delle Faboidae . Le persone allergiche alle arachidi possono sviluppare reazioni simili ai lupini. Si consiglia nel caso pel pane di chiedere ai fornai se utilizzano farina di lupini. In quanto le nuove norme europee consentono il suo utilizzo dell'1% senza che sia necessario dichiararlo in etichetta e/o nell'elenco degli ingredienti esposto in negozio.

Sesamo



Sesamo, la tradizione di includere i semi di sesamo nelle ricette è antichissima, il Sicilia viene aggiunto al pane per preparare la tipica giuggiulena, la diffusione del suo utilizzo oggi è dovuta in primo luogo perchè è un alimento gluten free, in secondo luogo è diffuso nella cultura araba e la maggior parte dei fornai nelle grandi città sono arabi. Nel settore industriale invece vengono utilizzati per dare più gusto alle preparazioni di pane e dei suoi derivati come fette biscottate e crackers, ma anche patatine fritte, chips salati di vario tipo e genere, zuppe già pronte, dolci. Allergia al sesamo attualmente rappresenta più del 6% delle allergie alimentari negli adulti, contro il 0,5% del 2000.


Le spezie, sono utilizzate dappertutto perchè conferiscono un sapore particolare, spesso utilizzate per la stagionatura di alcuni prodotti ma anche per la conservazione dei cibi, stanno provocando sempre di più molte reazioni allergiche. Si è notato che le persone sensibili al pollini sono sensibili anche alle spezie, tra queste attenzione a semi di senape, non sempre sono indicati in etichetta per esempio molte marche di tonno in scatola per insaporire il tonno utilizzano semi di senape.

Il curry, una miscela di zenzero, coriandolo, peperoncino, pepe è spesso utilizzato nei piatti pronti, è uno tra gli ultimi ingredienti sempre più ad essere coinvolto nelle allergie alimentari.

Nei prossimi post parlerò dell'allergia agli additivi, aromi, coloranti, gelatina, solfito, tartrazina, il glutammato, tutti ingredienti utilizzati per la conservazione dei prodotti alimentari. Queste sostanze erano negli anni '90 più o meno un centinaio, oggi sono divenute più di mille e sono spesso all'origine di allergie o intolleranze alimentari, ma molto difficili da individuare, parlerò anche delle allergie che potrebbero arrivare nuovi inrgredienti come i prodotti con OGM e nano ingredienti .

Per alleggerire un po' l'argomento una vignetta dal magnifico blog Pupille e Papille allergies




Info: Eufic.org
Fonte foto immagini piante: wikipedia

domenica 18 aprile 2010

Gli health claims di Activia e Actimel di Danone ritirati dalla commissione dell'Efsa

Continua la telenovela della richiesta di convalida delle indicazioni sulla salute depositata all' l'Efsa di Danone, degli health claims relativi a Activia e Actimel. la vicenda dura già da un po' di anni. Periodo non facile per Danone, questa vicenda si aggiunge ai prodotti che la stessa azienda ha ritirato sui mercati internazionali , ed ad altri che invece sono stati già bocciati dall'Efsa. Ora su dichiarazione della stessa azienda alla comunicazione di Activia e Actimel verrà tolto il riferimento dei benefici per la salute (non del tutto).

L'annuncio ha fatto scendere il titolo in Borsa a Parigi. La motivazione ufficiale parla di ritiro preventivo in attesa di attendere regole più chiare (magari scritte da Danone?), che avverrano dopo un incontro tra Efsa e aziende nel mese di Giugno (si ma è la seconda volta!), ma chissà come fanno sempre a sapere in anticipo quello che Efsa fa? Avranno un veggente? Si saranno affidati ad Amelia la strega che ammalia o al mago Otelma?

Danone è il numero uno del mondo dei prodotti lattiero-caseari freschi, Activia e Actimel sono i due prodotti di punta, sono il 25% del fatturato globale, il fatturato nell'ultimo anno è salito del 8,3% . Il gruppo Danone impiega 81.000 dipendenti, opera in 120 paesi e dispone di 160 luoghi di produzione. La crescita però non è sostenuta dai mercati europei o per lo meno lo è solo parzialmente, ma sostenuta dai mercato extraeuropei come quelli asiatici e in una corretta strategia sul prezzo che in paesi più colpiti dalla crisi finanziaria ha visto contenere i prezzi per "venire incontro" al potere d'acquisto dei consumatori.


Ma è tutto casuale quello che capita?

No nulla è casuale nel mondo della comunicazione, in particolare modo quando parliamo di un azienda leader e d'investimenti in miliardi di euro. Non si annuncia che si ritirano gli health cliams è il giorno stesso si hanno casualmente nei principali mercati gli spot già pronti e corretti è un lavoro che si prepara almeno qualche mese prima, il tutto fa parte di una strategia ben precisa e chiara.


Bisogna ricordare che i due prodotti Activia e Actimel non hanno avuto problemi solo con Efsa ma anche con FDA americana e diverse sanzioni e note da diversi mercati da quanto sono apparsi. I prodotti costano cari e il loro prezzo non vale o non valevano le promesse indicate. Tuttavia questo annucio non mi giunge inaspettato, arriva dopo che Danone ha annunciato in una conferenza stampa a Bruxelles, che investira in studi e ricerca più di 30 milioni di euro e che la non approvazione dei un claims si traduce in perdita di innovazione (magari anche in una perdita di fatturato, No?) Il tutto serve per tirare a campare come si dice, tanto prima o poi questi due prodotti saranno sostituiti da altri più innovativi e magari conformi alle direttive dell'efsa. Come tutte le telenovelas come finirà? Scommettete che finirà a baci e abbracci, taralluci e vino tra azienda e Efsa, un po' meno per i consumatori c'è da crederci visto che sono gli unici che pagano sia i tarallucci che il vino.

Tra le aziende bocciate dei loro health claims ricordiamo Ferrero "kinder aiuta a crescere", Oceanspray privo di documentazione di rilevo l' incidenza delle riduzione delle infezioni del mirtillo rosso, le proprietà "non" antiossidanti del thè lipton. Una di questa aziende ha detto "bisogna educare il consumatore" no bisogna prima educare le aziende poi semmai il consumatore ammettendo che debba essere per quale circostanza a me ignota "educato".

NB:
una mia nota molto personale, in quelle persone che a diverso titolo collaborano per Efsa ma che hanno in precedenza lavorato già per aziende agroalimentari, oggetto di health claims da approvare, non è molto trasparente, potrebbe in persone maligne e sospettose, nelle quali non mi riconosco, avanzare qualche sospetto o perplessità. In secondo luogo la renumerazione di coloro che collaborano con Efsa è un rimborso spese più un tot che non è d'uopo dire ma diciamo che una donna delle pulizie a ora prende molto di più , autorevolezza la dà anche un indipendenza economica, non vorrei ma che si creasse un contesto con dei presupposti sbagliati visto che le decisioni riguardano business di miliardi di euro.

giovedì 15 aprile 2010

Masticare ci aiuta a mangiare meno


Sull’Obesità oggi si scrive e si racconta molto anche troppo, spesso per farsi pubblicità, per raccogliere l’attenzione: nuove molecole, nuovi farmaci, nuove teorie. Invece io prediligo un approccio più semplice, meno urlato ma molto ben documentato, per questo ho apprezzato molto la lettura del libro di Dr. A. Cocaul, sull’importanza della masticazione nella prevenzione dell’Obesità "le regime mastication".

Ho diverso volte notato che le persone in sovrappeso o obese mangiano molto velocemente, io sto finendo il primo piatto loro sono già al caffè, alcune letteralmente buttano giù senza masticare, da una parte comprendo che i sentimenti di rabbia, ansia, tristezza ci spingono a rifugiarsi nel cibo e mangiare troppo velocemente e avidamente, ma questo atteggiamento ci impedisce di gustare il cibo.

Il meccanismo che spiega Cocaul si basa sull’'istamina, che è un neurotrasmettitore che invia il messaggio ai neuroni nel cervello di sazietà. Secondo il dottor Cocaul, la masticazione innesca nel cervello attraverso il nervo trigemino, il rilascio di istamina, che causa la sensazione di stomaco pieno, più o meno dopo venti minuti. Più si mastica, più si ha l'impressione di essere sazi. Meno si mastica e minore è la sensazione di essere sazi. (In teoria gomma da masticare sarebbe un buon modo per controllare il suo appetito).

La masticazione oltre a meglio controllare il senso di sazietà e l’introduzione di cibo aiuta ad avere una migliore digestione in quanto una buona masticazione riduce il lavoro del transito intestinale evita quindi il gonfiore, la pesantezza di stomaco e irritazione del colon. Aiuta il sonno, in quanto evita che l’apparato digestivo lavori durante la notte. Questo potrebbe i più indurre a pensare ad una squilibrata con alimenti più duri e fibrosi, invece no è sufficiente associare gli alimenti con un basso indice da masticare e un alto indice di masticare e io aggiungerei anche di imparare a masticare lentamente concentrarsi sul cibo per gustarlo al meglio.

Il consiglio è quello di evitare alimenti troppo morbidi almeno che non vi sia un problema legato ad una patologia, cibi più morbidi, si mangiano più velocemente ma in qualsiasi caso solo dopo venti minuti il cervello riesce a mandare un messaggio di sazietà. Un cibo morbido richiede meno energia al nostro fisico per essere digerito

Alcuni alimenti a basso indice di masticazione : banana, uova, pane bianco, patate, avocado, polenta, scodella di cereali con latte, prosciutto, bastoncini di pesce, lasagne ...

Alcuni moderato indice di masticazione : melone, pesca, uva, pera, pomodori, salsiccia, salmone, sardine, tonno, riso bianco, pizza, torte salate ...

Alcuni alimenti ad alto indice di masticazione: le mele, ananas, prugne, carote crude, cetrioli, fagioli rossi, riso, cereali, bar, pollame, carni bianche, crostacei, fagioli, ...

Sicuramente l’obesità è una patologia complessa, però devo dire che questo approccio non mi dispiace, ha un suo valore, se inserito all’interno di un alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano. Credo se ci si abituerà a mangiare lentamente e scegliendo dei cibi che favoriscano la masticazione, questo in un periodo di lungo termine può portare benefici non trascurabili per il controllo del peso.
Immagine diverterte presa da : mumuland.centerblog.net/selezionata da sabine

martedì 13 aprile 2010

Le 5 porzioni di frutta e verdura, perdono credibilità nella prevenzione del cancro?

È stato pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, il 6 Aprile 2010, uno studio europeo che evidenza che i vantaggi del consumo delle famose 5 porzioni di frutta e verdura nel cancro è modesto e quasi trascurabile.

Mangiare cinque porzioni di frutta e verdura al giorno è lo slogan che ci viene lanciato in ogni dove da qualche anno a questa parte, come un martello pneumatico, ma questo non ha modificato le abitudini alimentari, anzi sono peggiorate, ma è servito a creare dei forti sensi di colpa nei consumatori, che poi aziende senza scrupoli hanno sfruttato per proporre nuovi alimenti che stanno tra il prodotto alimentare e il farmaceutico.

Quando si devono lanciare dei messaggi bisogna utilizzare cautela, avere un maggiore senso di responsabilità, avere anche un minimo ogni tanto di senso critico non fa male, anche nei confronti di ricerche scientifiche, le quali continuamente vengono aggiornate e spesso quello che oggi potrebbe sembrare valido e provato, domani potrebbe non esserlo più.

Lo studio Epic fa parte di un osservatorio vasto che studia il cambiamento delle abitudini alimentari a cui prendono parte ben dodici nazioni europee e consta di 500.000 volontari tra 45 anni e i 65 anni (tra cui Italia e Francia) che si sono sottoposti allo studio. Questa ricerca sulle 5 porzioni frutta e verdura, parte dagli anni '90 dove in diversi studi si era evidenziato che 400 grammi di frutta e verdura la giorno poteva prevenire la formazione del cancro del 30-50%.

Questo ultimo studio ha invece verificato che la riduzione dello sviluppo del cancro incide in virtù del 2,6% negli uomini e 2,3% nella donne. A mio modesto parere la riduzione del rischio del cancro non è molto rispetto al 30% affermato negli anni '90, ma tuttavia l’indicazione delle 5 porzioni rimane valida.

1) In primo luogo perché l’indicazione delle cinque porzioni di frutta e verdura non era solo rivolta alla prevenzione del cancro ma allo sviluppo delle malattie cardiovascolari, diabete, obesità.

2) Il cancro è una malattia multifattoriale, dove si è dimostrato che esistono delle correlazioni tra cancro e alimentazione, ho già precedemente affrontato questo argomento in un intervista con D Schereiben e R. Beliveaur , alcuni tipi di cancro hanno una relazione maggiore con alimentazione rispetto ad altri.

3) Studi sul cancro oltre che analizzare l’alimentazione dovrebbero analizzare anche lo stile di vita.

4) Ci sono alcuni nutrienti nella frutta e nelle verdura che possono essere particolarmente utili come il licopene nei pomodori che secondo alcuni studi ha un ruolo protettivo nel cancro alla prostata o alcuni nutrienti nei broccoli che stimolano un gene protettivo nei confronti del cancro al colon.

5) I risultati possono dipendere dalle caratteristiche delle popolazioni studiate, magari necessita di un intervallo di tempo maggiore per fare considerazioni.

Pertanto le porzioni di frutta e verdura rimane ancora un ottimo consiglio, il problema è che questo viene male comunicato o comunicato in modo improprio tante che secondo uno studio GFK Eurisko in Italia uno dei paesi dove il consumo di frutta e verdura è stato sempre alto dal 2000 al 2008 il consumo globale inteso come vendite è sceso del 13%, tenendo conto dell’aumento delle popolazione passata da 52 milioni a 60 milioni l’effettiva diminuzione di frutta e verdura nell’alimentazione individuale potrebbe essere del 18-20% , un dato su cui bisognerebbe riflettere prima di fare campagne di educazione alimentare istituzionali prive di significato.

Le dieci raccomandazioni del World Cancer Research

lunedì 12 aprile 2010

Coca Cola Light by Karl Lagerfeld: il lusso e il low cost si scambiano comunicazione e target?

Crisi economica a parte, inutile negare che è il lusso a continuare ad attirare il consumatore ma è il basso costo quello che seduce. In un mercato in cui la fascia media non esiste più, sembra che lusso e low cost siano facce interposte della stessa moneta. Fanno uso di codici di comunicazione simili e uno si appropria dei valori dell'altro, tanto che un prodotto di lusso è più venduto quando la sua linea base è più attraente, cioè diventa più accessibile al pubblico. Viceversa un prodotto popolare è più venduto quando si appropria d'esclusività (come il caso della Coca Cola light by Karl Lagerfeld).

In questi anni è nato un consumatore edonista che avverte un crescente desiderio di avere il suo piccolo pezzo d'esclusività. Il lusso alla portata di tutti, una rivoluzione non solo nel marketing, nella comunicazione, nel prezzo ma anche nei luoghi di acquisto, come il lusso in vendita su internet a prezzo molto accessibile. Un esempio di quanto il lusso e il low cost sono vicine ci viene offerto dalle compagnie aeree come British Airways, che vendono on line i biglietti low cost, lo stesso vale per la marca di abbigliamento H & M che collabora con stilisti di fama internazionale per le sue collezioni.

LA QUESTIONE DEL PREZZO
In tempi di crisi, il consumatore è più che mai attirato da prezzi bassi, ma 80% dei consumatori ricchi sentono che il lusso è meno importante è che l'ostentazione è volgare . Quindi i marchi di lusso cercano di conpensare la perdita di fatturato creando prodotti che vanno incontro ai consumatori meno ricchi a prezzi bassi, e per i ricchi creano nuovi prodotti più discreti e meno evidenti, esempio le baby rolls della Roll Royce, e la fiat 500 , l'una tende al "popolare" l'altra si appropria d' esclusività.

LA QUESTIONE DELLA COMUNICAZIONE
Andare contro corrente è questo il motto delle azioni di comunicazione dei prodotti di lusso, esempio Mauboussin (famoso gioiellere) ha aperto lo scorso giugno, un negozio nel quartiere di Ginza a Tokyo. In questa occasione, il brand ha offerto 5 000 clienti di un diamante di 0,1 carati, una tipica strategia da low cost. Invece il basso costo deve sorprendente per la filosofia, cosi McDonald's ha organizzato una vendita di beneficenza di guanti Duckie Brown in USA.

LA QUESTIONE DI ECCELLENZA
Oggi, il low cost vuole comunicare la qualità e la perfezione, mentre invece il lusso si impegna a comunicare l' imperfezione, Hotel Rough Luxes di Londra viene proposto un viaggio nella storia, niente è nuovo tutto è riutilizzato, ogni pezzo ha un suo vissuto e una sua storia.

LA QUESTIONE DI TEMPO E DI ABBONDANZA
In lusso lancia i temporany shop come il nuovo negozio Gucci a New York per solo due settimane poi Miami, Los Angeles, London , Tokio, fino a qualche anno fa il concetto di temporaneo era legato alla provvisiorietà e alla difficoltà, Van Cleef & Arpels suggerisce ai propri clienti di riutilizzare le pietre, una strategia da target in difficoltà, il riuso faceva parte della strategia delle famiglie povere per fare quadrare il bilancio. Ikea festeggia in pompa magna il 30 ° anniversario di Billy, il ripiano cheap più famoso del mondo.


Chic and cheap, sembra questo il motto del 2000, il low cost utilizza i codici dei prodotti di marca e di lusso, invece i prodotti di lusso utilizzano codici da prodotto low cost, una confusione?no, ma espressione di un desiderio. In sintesi i ricchi vogliono sentirsi poveri e i poveri ricchi, il ricco ricicla il povero acquista il nuovo. I ricchi fanno spesa alla Lidl i poveri acquistano qualcosa da Peck i confini tra due poli si assotiglia molto, spirito di contraddizione dei tempi moderni, dove tutto è tranne quello che sembra.

mercoledì 7 aprile 2010

Quali biscotti scegliere per il mio bambino?


Domanda di Anna G. : ho letto il tuo articolo degli acidi grassi trans per la scelta delle merendine, ho una certa difficoltà a scegliere i biscotti al supermercato per il mio bambino che ha 5 anni , no so quale sia meglio per lui, li mangia sia la mattina a colazione che a merenda, hai qualche consiglio?

Risposta: certo comprendo che non è facile fare una scelta, le marche e i tipi di biscotti sono tantissimi e spesso a decidere sono i bambini in base a scelte di simpatia e di regalo all’interno della scatola. C’è uno dei miei figli che vuole solo i biscotti con winnie the pooh (non accetta compromessi).
In questa età si formano le cosiddette abitudini alimentari pertanto è importante fornire al bambino dei buoni esempi che potranno aiutarlo a seguire comportamenti alimentari corretti in futuro.

Sia ben chiaro io credo che la cosa migliore dei biscotti sia farseli in casa, non sempre è possibile, tuttavia oggi esistono una grande quantità d’offerta dove con qualche compromesso è possibile trovare un biscotto di buona qualità, che aiuti il bambino a seguire un comportamento corretto e non lo abitui troppo al sapore del gusto dolce. (Non mi indichi se ha alcuna intolleranza ed allergia, a 5 anni in genere alcune allergie e intolleranze sono già note, quindi ti darò delle indicazioni generali).

Guardare la lista degli ingredienti:

Ricordate gli ingredienti vengono messi in ordine di quantità, dovrebbero pertanto esprimersi all'inizio con questo ordine : Farina e zucchero che sono gli ingredienti principali, poi i grassi, uova, eventualmente cioccolato e marmellata a secondo del tipo di biscotti (ma anche che no!), ricordate più la lista ingredienti è breve meglio è!

Attenzione agli zuccheri : sciroppo di glucosio-fruttosio, viene utilizzato per sostituire parte dello zucchero, il suo consumo eccessivo favorisce la resistenza all’insulina e l’aumento di peso ( l’obesità). A volte si trova solo lo sciroppo di glucosio, non ha gli stessi inconvenienti, ma ha un indice glicemico molto alto. La cosa migliore è che ci sia solo zucchero e non sostitutivi.

Attenzione ai grassi : la presenza di grassi varia a seconda della ricetta, alcuni prodotti contengono molto poco, come le meringhe, a volte sono quasi esclusivamente presenti da ingredienti come mandorle utilizzati nella ricetta di amaretti. Alcuni grassi sono utilizzati per dare croccantezza altri per dare friabilità. È preferibile scegliere biscotti in cui c’è il burro, piuttosto che grassi vegetali idrogenati, o ricchi di grassi saturi (olio di palma), o ai grassi parzialmente idrogenati come avevo spiegato qui

Purtroppo, questi grassi sono quasi tutti composti da grassi saturi che quando vengono consumati in grandi quantità predispongono all’aumento di peso, inoltre rischiano d' aumentare i valori di colesterolo nel sangue, che possono predisporre al rischio di malattie cardiovascolari.

Perché non utilizzare oli, fluidi come la colza, soia, per una salute migliore? Questi olii sono incompatibili con la consistenza dei biscotti. Infatti, dal momento che contengono acidi grassi polinsaturi si ossidano facilmente e non permettono una buona conservazione.
Il consiglio è di abituare fin da piccoli i bambini a consumarne una quantità ragionevole.

Verificare le tabelle nutrizionali :

Le calorie
Non soffermarsi solo a guardare le calorie per i 100 grammi, ma guardare le calorie a pezzo per biscotto o per porzione ove indicato, perché i bambini guardano il numero di biscotti più che il peso, e il loro peso varia da biscotto a biscotto e da marca a marca.

Le fibre
Più il numero è elevato meglio è, le fibre hanno la caratteristica di indurre a un maggiore senso di sazietà e rallentano l’assimilazione degli zuccheri.

I grassi o lipidi
Noterete dalle confezioni che la forbice è ampia, diciamo che è bene stare al di sotto dei 15 g per 100 g., nel caso dei biscotti al cioccolato che aumentano molto il contenuto di grassi è bene stare al di sotto dei 25 g di lipidi

Glucidi
Questi si dividono in zuccheri e amidi, è cosa buona scegliere biscotti che hanno un ridotto contenuto di zucchero rispetto ai glucidi totali ,esempio 1 : 74 grammi di glucidi o carboidrati e 21 grammi di zucchero, esempio 2 : 54 g di carboidrati totali di cui 45 g di zuccheri. Preferibile scegliere esempio 1 rispetto all'esempio 2. Più è bassa la percentuale del valore degli zuccheri rispetto ai carboidrati totali meglio è.

Tempi e modalità di consumo, suddivisione dei pasti: per quanto riguarda invece i tempi e luogo del consumo dei biscotti, ricordo che è bene dividere l'apporto giornaliero in cinque pasti principali colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena; è bene abituare il bambino a consumare i biscotti al mattino con una bella tazza di latte o tè, alternando magari ogni tanto con dello yogurt e/o con della frutta, per la merenda io proverei all'inizio con metà dose attuale di biscotti e aggiungendo della frutta fresca, per poi sostituirlo solo con frutta fresca in modo da abituarlo a consumare più frutta che da anche un maggiore senso di sazietà e gli permette di arrivare a cena senza la necessità di ricorrere a un nuovo spuntino.


I migliori biscotti sono quelli che fate a casa.
Ho fatto qualche salto al supermercato in Italia esempio Esselunga e Coop e ho notato che un buon 80% dei biscotti contengono sciroppo di gluscosio-fruttosio e olio vegetali non idrogenati (spesso olio di palma o palmisti), due ingredienti a cui invito di stare lontani, fortuntamente ci sono aziende che non usano questi ingredienti è giusto nominarle.

Prodotti dove non trovare lo sciroppo di glucosio-fruttosio o/e i grassi vegetali non idrogenati

1)Biscotti Gentilini
, esempio oswego
Ingredienti : Farina di frumento, Zucchero, Burro, Miele (1,8%), Agenti lievitanti: Carbonato acido di ammonio - Carbonato acido di sodio, Amido di mais, Estratto di malto in polvere 0,6% (malto di frumento, malto d'orzo, mais), Latte in polvere, Destrosio, Sale, Aromi.
Tabella nutrizionale : Valore Energetico Kcal 446 proteine 8,9g carboidrati 72 di cui 23 zuccheri, grassi 12,6 di cui grassi saturi 5,6, fibre 2,3 g,

2)Biscotti Rossi
di Novara,in particolare in biscotti al latte
Ingredienti : Farina di frumento, zucchero, burro, latte intero concentrato zuccherato 9% , latte parz. scremato a lunga conservazione 4% , malto, agenti lievitanti (bicarbonato di sodio) sale marino
Tabella nutrizionale g/100g: Proteine 7,7 g . Grassi 16,7 g, Carboidrati 71 g Cloruro di sodio 0,31
Energia Kcal 466 Kcl/100g Energia KJ 1951 KJ/100g

3) Biscotti Alce nero
all'olio di oliva
esempio i frollini al latte si trovano alla Coop :
Valore energetico: 453 Kcal Proteine: 6.2 g., Carboidrati: 73.0 g., Grassi: 15.1 g.

4) Biscotti Grondona
, un biscottificio genovese, da segnalare i biscotti al lagaccio ,
Ingredienti: farine di grano tenero tipo 00, zucchero, burro, lievito naturale, malto, sale.
Valore energetico: 440 kcal, proteine 11g, carboidrati 72 g, grassi 12 g

5) Biscotti Savoiardi Sardi Pinna cuore di sardegna solo 3 ingredienti, uova, zucchero e farina si trovano alla Esselunga, non hanno un sito internet.

6) Pavesini
, la storia dei pavesini, il celebre biscotto di Novara in verisone industriale
Ingredienti: zucchero, farina di frumento, agenti lievitanti (carbonato acido d'ammonio, carbonato acido di sodio ), zucchero caramellato, aroma vaniglina
Valori nutrizionali : kcal 395 proteine 6,9 g, carboidrati 81g di cui 50 g zuccheri, grassi 3,9 g di cui saturi 1,4, fibre 2,3g, sodio 0,12 g

domenica 4 aprile 2010

Le uova di Pasqua al cioccolato più originali 2010, tanti auguri di Buona Pasqua

Auguri a tutti di buona Pasqua, ho selezionato le uova che ho trovato in giro più originali, sono degli esempi di come si possono riproporre uovo e cioccolato in modo diverso anche per la Pasqua, le figure sono le classiche dal coniglio, al pulcino, al gallo o la gallina, uno mi riguarda anche da vicino perchè ci ho lavorato ma non vi dico quale.

la prima foto, quelli delle ovetti con gli occhietti sono di Dallayou, sono delle uova alte 10 cm, al cioccolato nero, caramello e pistacchio.



Patrick Roger invece fa di questo gallo un divertente uovo al cioccolato con uovo al tegamino su una tavoletta di cioccolato.

Uovo di design invece per Jadisetgourmande inspirato alla collezione di Memphis, colori pop e spirito anticonformista


Roussel chocolatiere invece ha creato proprio un opera d'arte con tre uova di cioccolato e una tavoletta

Queste sono le uova di Chocolat Chapon, ben disegnate con colori pastello come delle opere d'arte.


Fauchon invece si da un immagine nuova ispirata alla cultura pop e punk anni '80



Hediard invece si da all'idea di freschezza e leggerezza per un uovo da fine pasto con la frutta fresca con l''abbinamento cioccolato e frutti rossi


La maison du chocolat invece per questa Pasqua ha creato una linea safari dove le uova sono ambientate in un contesto di fantasia e cartone animato che hanno come tema la giungla e il safari.




La classe di laduree uovo fondente o al cioccolato al latte dipinto in oro rosa con un fiocco


Da uno dei negozi storici di Parigi lameredefamille la collezione dei numeri di cioccolato, fatto con praline croccanti che si sciolgono in bocca.



L'uovo di cioccolato per i clienti russi, fatto con 22 carati di oro e 2,5 kg di cioccolato da Lenotre

Proposta classica per Amedei, un packaging elegante, 115 grammi di pura bontà disponibili in tre sapori: si può scegliere l'ovetto blu, al cioccolato al latte con ripieno di Gianduja, si può decidere di farsi deliziare dal quello fucsia, al cioccolato fondente con ripieno di nocciola.


A Pasqua cioccolato non vuole dire solo uovo ma anche

le mini tavolette di jadisetgourmand


l'idea più divertente questo dell'uovo sul cioccolatino della lameredefamille delle praline alla nocciola e al sesamo

Una poesia per un cioccolato l'iniziativa romantica e raffinata, una scatola con otto cioccolatini al 70% di cacao con 8 poesie da Rouge Papille.

Tanti auguri di Buona Pasqua

News dal mondo della ricerca scientifica sul cioccolato:
Una nuova ricerca dimostra che il consumo regolare di un quadrato di cioccolato al giorno aiuta a ridurre la pressione sanguigna, e quindi le probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. In due gruppi di volontari, quelli che hanno mangiato 7,5 grammi di cioccolato al giorno hanno dimostrato di avere un 39% rischio più basso di avere un attacco cardiaco o ictus rispetto a quelli che hanno mangiato solo 1,7 grammi.

Lo studio, pubblicato sul European Heart Journal, coordinato dal Dr. Brian Buijsse, dell' l'Istituto tedesco di Nutrizione Umana, uno studio su 19.357 tedeschi di età compresa tra 35-65 per almeno dieci anni.

Questo suona come un sogno per gli amanti del cioccolato però bisogna fare attenzione, come sempre ripeto un analisi su un solo alimento non è particolarmente indicativo, il consumo di cioccolato al giorno in media in alcuni gruppi di popolazione è più alto, il cioccolato contiene un numero di calorie alto, contiene grassi saturi, che sono correlati all'aumento di peso e al colesterolo alto - due fattori di rischio per malattie cardiache, prima di buttarsi nella morsa del cioccolato è bene ricordare che 100 g di cioccolato fondente contiene circa 500 calorie.

Mi rendo conto di raffreddare l'entusiasmo ma è bene una dieta equilibrata di nutrienti (in particolare frutta e verdura, pesce), del buon esercizio fisico almeno mezz'ora tutti i giorni e magari perchè non qualche piccolo pezzo di cioccolato, non vorrei che passasse il concetto che siccome il cioccolato fa bene più ne mangio e meno mi ammalo, non è cosi.