lunedì 28 settembre 2009

Danone in Usa 35 milioni di dollari di risarcimento ai consumatori, ritirato dal mercato Danaten in Spagna

Oggi per prima cosa voglio ringraziare i miei commentatori e i miei lettori tutti, non tanti ma buoni, belli intelligenti che aiutano a completare l'informazione, è uno stimolo incredibile per me, è un piacere sentirvi cosi interessati, cerco di rispondere a tutti o per email o sul blog qualche volta in ritardo lo ammetto, ma grazie per dare un senso a questo blog.

Domanda Marta: sei a conoscenza della vicenda Dannon /Danone negli Stati Uniti? Me la potresti spiegare?
Si, l'ho solo accenata in questo post, perchè c'è un procedimento in corso. In parole semplici cosa è succeso a Dannon in Usa, nel 2008 è stata condannata per pubblicità ingannevole per i prodotti Activia e DanActive, sono stati riconosciuti ingannevoli i claims relativi alle promesse di "rafforzare le difese del corpo" e "favorire la "digestione" grazie a particolati batteri", per Danone vuole dire cambiare claims, etichettatura e commercializzazione.

Ma non è finita qui, in Europa si sarebbe conclusa qui con una semplice sanzione amministrativa. Negli Stati Uniti invece invece scattano le sanzioni economiche non pesanti ma pesantissime, con un procedimento che si chiama Class Action consente all'intera collettività di costitutirsi come parte civile contro l'aziende per ottenere una azione collettiva risarcitoria .
In questi giorni è stata fatta filtrare la notizia presumo dalla stessa Dannon dell'offerta alla Corte Distrettuale dell'Ohio di 35 milioni di dollari come risarcimento per la pubblicità ingannevole, la Corte dovrà decidere se tale cifra può essere accettata.

A fare circolare la notizia è una chiara espressione di fare pressione sull'autorità per fare accettare la proposta, alcuni maligni nei quali non mi riconosco, sospettano che Dannon voglia chiudere la vicenda subito perche rischia oltre alla pubblicità negativa, un risarcimento danno almeno del doppio cioè 70 milioni di dollari.


Intano in Spagna nuovo ritiro di Danone dopo Essensis è stato ritirato dal mercato anche Danaten un altro yogurt con probiotico che doveva servire come aiuto per la pressione arteriosa, al momento non si hanno notizie in merito al ritiro dal mercato del prodotto.

In Europa? Invece questo non è possibile la stessa class action, in Italia per esempio il governo Berlusconi ereditata dal precendente governo l'ha ritenuta pretestuosa. nella maggior parte dei casi viene inflitta una sanzione di 30.000 euri o 100.000 euri, la notizia viene poco diffusa, i consumatori non se ne accorgono neanche, come se fosse una cosa normale e lecita, il rispetto dei consumatori è sotto le scarpe. Vedremo cosa deciderà Efsa in merito a Activia e Actimel, su questa vicenda si gioca la sua credibilità i segnali sono poco incoraggianti.

Mentre l'altro giorno sfogliavo Internet ho letto la notizia che ad inaugurare Corso di laurea magistrale di Nutrizione Umana della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università "Federico II" di Napoli è stato invitato Guido Barilla, si proprio lui presidente della Barilla che ha subito negli ultimi anni diversi provvedimenti dall'antitrust, tra cui gli ultimi due per pubblicità ingannevole della linea Alixir e quello per avere tenuto i prezzi della pasta alti in modo artificioso con altre aziende produttrici di pasta. Questo episodio secondo me è esaustivo. Napoli una scelta casuale. Il mese scorso due ricercatori e il capo dipartimento del Politecnico di Zurigo sono stati licenziati per avere falsato dei risutati di ricerca.

Ritengo ma forse mi sbaglio che prendiamo sempre esempio dall'America a volte per delle cose futili, bisogna invece prendere esempio anche dalle cose positive.

Fonte: NewYorkTimes, New York Times Advertising, Adweek, Gazzetta di Parma

giovedì 24 settembre 2009

Viaggiare a olio fritto invece che a benzina?

Fonte immagine Costumzee.com
D’ora in poi chi mangerà patatine fritte aiuterà a salvare l’ambiente, no sono ancora savio o per lo meno non ancora del tutto andato. Una delle novità di cui parla molto a livello internazionale è il riciclo dell’olio utilizzato in cucina delle nostre polpette, delle nostre patatine fritte, delle nostre melanzane, che grazie ad un apposito filtraggio e un kit per l'auto è in grado di alimentare un motore. Olio di cucina si trasforma in un carburante che risulta essere più verde del gasolio e più economico.

Questo 2009 si aperto all’insegna dell’economia verde, proprio l'altro giorno Obama intervendo all'Onu ha parlato senza peli sulla lingua dell'emergenza ambientale. Questo blog non fa politica, ma mi è sembrato strano l'intervento del Sig. Berlusconi , il quale si è dimostrato d'accordo con Obama, peccato che solo qualche settimana fa' ha bloccato una normativa in Parlamento Europeo sull'adeguamento delle aziende europee ai standard richiesti dal trattato di Kyoto per le emissioni di CO2, non posso non fare notare questa contraddizione, anche se qualche blogger si offenderà, mi rincresce ma io scrivo quello che vedo.

Utilizzo degli olii vegetali non sono una novità ne ho gia parlato all'inizio dell'anno della Jatropha, una pianta dai cui semi si ricava un olio per carburanti. Attualmente l’olio fritto viene considerato un rifiuto pericoloso e in particolare quello di fast food e ristoranti necessita di uno smaltimento specifico Pensate. che ogni anno in Italia, si producono 1,4 milioni di tonnellate di oli vegetali, ma solo 280.000 tonnellate vengono recuperate dal C.O.N.O.E. Consorzio che dal 2001 è abilitata al suo recupero. (dati Ansa).

C'è un po' di contraddizione in questo nuovo trend dell' economia verde, mentre il 50% del mondo muore di fame, noi pensiamo di orientare parte della produzione degli alimenti a favore di combustibile, eticamente non credo che sia molto corretto, mi riferisco all'uso del cereali che quet'inverno avevo fatto alzare i prezzi a dismisura. I progetti di biocarburanti ce ne sono diversi in Europa , in Germania e in Belgio non solo olio da cucina ma anche di colza, olio di canula, dai primi studi emerge che l' emissione di anidride carbonica sia leggermente inferiore mentre le emissioni di metalli pesanti particolarmente cancerogeni sia pari allo zero.

Sono andato a vedere questa estate l'esperimento di Marsiglia, dove cè un Associazione Roule ma Frite, che da diversi anni ricicla olio dai ristoranti e fornisce carburante miscelato appositivamente a 600 utenti, il progetto vede la partecipazione anche delle autorità locali sia del sindaco che della regione che hanno messo a disposizione i veicoli delle amministrazione per il progetto. Il progetto funziona ma è troppo esiguo il numero delle auto per tracciare delle conclusioni. Segnalo invece il sito Oliomap per ci si vuole rifornire di carburanti da olii vegetali e ricevere assistenza.

Invece di avvalersi di un consorzio, si può fare anche da soli, questo articolo di Repubblica . In italia mi risulta che suddetta pratica sia Illegale, non in Svizzera dove ci sono a Losanna, Trimmis e Altdorf delle officine specializate. Si sa che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare e convertire il vostro veicolo nel rispetto dell'ambiente non è cosi semplice ci vuole :

1.) Impegno Ci sono alcuni costi iniziali, ma ancora più importante è la dedizione di tempo ed energia.
2.) La tecnologia non è nuova quando Rudolf Diesel progettò il suo motore, lo iniziò per farlo funzionare a olio di mais, era solo alla ricerca di un modo più efficiente ed economico per fare andare le sue macchine agricole.

3.) Ci vuole l'olio. Si può utilizzare anche quello di casa ma la produzione è limitata, dovremmo mangiare fritto tutti i giorni, non è il caso, il fegato potrebbe gridare vendetta. Più semplice procurarlo da un ristorante, attenzione olii vegetali non idrogenati, i grassi idrogenati non vanno bene nemmeno per le macchine figuriamoci per gli uomini.
4.) Trasformazione dell'olio. Deve essere riscladato e filtrato, eliminata l'acqua, ci sono kit anche per questo.

5.) Adattamento del veicolo. Si vendono dei kit su internet Greasecar, costa 800 euro poi fatelo montare da un meccanico specilizzato.
6.) Note dolente i costi iniziali e la scia di odore che lascia di patatine fritte o pesce, spero che si inventino qualcosa anche per quello odore di fritto sui abiti non è la cosa migliore!

Un giornale specializzato Autoggi ne ha parlato del numero di ottobre 2008 dove ne rileva la pericolosità dei fai da te, in quanto non tutte le auto sopportano il carburante ed è frequente la rottura del motore, se siete in Italia è illegale, se invece abitate altrove rivolgetevi ad una officina specializzata ed evitate il fai da te altrimenti i costi superano i benefici.

mercoledì 23 settembre 2009

Il ritorno in TV di Colussi e Danacol. La "cacofonia" o meglio "rabadan" della comunicazione alimentare

Domanda : Avevi parlato in post procedenti di Colussi e Danacol, oggetto di provvedimenti per pubblicità "non corretta", come mai sono tornati?

Risposta: si, in questi giorni molti di voi mi hanno fatto presente del ritorno alla comunicazione in TV dei biscotti Colussi l'anno scorso fermato dallo Iap perchè non veritiero e Danacol di recente oggetto di un provvedimento dell'antitrust per pubblicità ingannevole. Il loro ritorno non deve meravigliare più di tanto, i provvedimenti erano rivolti alle comunicazioni dei prodotti, è stato sufficiente modificare la comunicazione.

Più facile dire che le due aziende hanno avuto una comunicazione "poco felice", in genere quando capita di essere oggetto di questi provvedimenti, si tende a modificare la comunicazione in totale, per fare dimenticare "l'involontaria gaffe" in questo caso invece, hanno solo parzialmente modificato il messaggio di comunicazione.
Colussi è gusto leggero è scomparso il senza zucchero in TV nello spot, la recensione di albanesi mi trova molto daccordo. Rimane però secondo me uno "spot" con poco "appeal", probabile che l'attrice sia stata così brava a fare l'antipatica che ha trasferito alla comunicazione questo "valore", lo scambio dei biscotti due per uno è vecchio mi ricorda quello dei detersivi, un po' troppo scontato. Sul sito Internet Prova Gusto Leggero invece il marchio comunica stranamente l'attenzione all'ambiente, ti indica come fare la raccolta differenziata a casa delle confezioni (mi sono commosso!!!) ci sono delle indicazioni sull'importanza del peso corretto, del calcolo del BMI, con dati, come essi stessi ammettono dal sito del ministero, mi hanno fanno molto piangere.


Danacol ha messo ordine nella comunicazione, hanno inserito leggere le avvertenze e la dizione obbligatoria, ma dal mio punto di vista molto discutibile "da associare a un alimentazione equilibrata ed regolare attivita fisica" (con questa dizione contenuta nelle legge entrata in vigore a luglio 2009 sui claim nutrionali e salutari praticamente diventa lecito tutto anche la cicuta, le aziende ringraziano il legislatore i consumatori meno), scomparso tutto il resto ecc ecc, un big spender della pubblicità non può fermarsi però modificare un po' , un informazione che sembra "urlata", spot continui, pagine di giornali, radio, manifesti.... evidentemente Danone è interessato a urlare come fanno al mercato quando ti devono vendere qualcosa a tutti i costi. Sono scelte legittime per l'amore del cielo, ma siamo certi che mandare spot tutti i momenti sia piacevole all'orecchio degli utenti? Personalmente sono scelte che non mi trovano daccordo e sono lontane dal mio concetto di fare comunicazione.

La Cacofonia o meglio il "rabadan" nella comunicazione alimentare

Ci sono delle comunicazioni (non le due del post sopra si intende) nel settore alimentare che rientrano nella cacofonia, il termine è stato negli ultimi anni approfondito dal Prof. Claude Fischer, il termine deriva dal greco kakos, cattivo + phonè, voce, suono, una successione disarmonica, io preferirei chiamarlo "rabadan" (mi sembra più leggero).

Avviene quando arrivano dei messaggi di comunicazione confusi. Il consumatore percepisce il messaggio come un tutt'uno, la musica, il ritmo, la voce, le immagini, il colore, il contesto, a volte arriva solo una successione disarmonica al cervello, come dei messaggi dissonanti. Potrebbero essere molte le cause forse un suono più alto, una voce stridula, un mancanza di chiarezza, una mancanza di coerenza dell'insieme, che contribuisce ad una forte dissonanza cognitiva che può generare diffidenza o comunque suonare male.

Può dipendere anche da fattori esterni che non hanno nulla a che vedere con la comunicazione ma nel contesto in cui avviene. La comunicazione è un insieme di percezioni. Ho notato che a volte le pubblicità che subiscono dei provedimenti dell'antitrust o Iap, sono delle comunicazioni che potremmo definire cacofoniche o meglio fanno "Rabadan".

Indipendentemente da questo la scelta sta a noi consumatori, nessuno prodotto che è commercializzato in un paese dell'Unione Europea può essere ritirato dal mercato per pubblicità ingannevole, le sanzioni sono esigue, dipende dell'interesse che l'azienda ha nel comunicare con chiarezza. Posso dire che c'è una certa svogliatezza da parte dei responsabili del marketing e delle agenzie di pubblicità. Si sottovaluta la comunicazione per superficialità, il consumatore lo comprende e mette in dubbio la fiducia che lui ripone nella marca e nel prodotto, a livello di vendita non si nota subito, ma è un prezzo che si paga con il tempo.
Post correlato su Danacol

lunedì 21 settembre 2009

I consumatori le mucche da latte del settore alimentare

In questi giorni mi è capitato di vedere i campi del Bresciano «annaffiati», anziché con l'acqua, con 200 mila litri di latte spruzzati direttamente dalle autobotti. Uno spreco mostruoso una protesta degli agricoltori che aderiscono a Copagri (Confederazione Produttori Agricoli). Da giovedì gli allevatori hanno ridotto il conferimento del latte all'industria del 50% e da lunedì non verrà più consegnato. Martedì i produttori bloccheranno le frontiere del Nord.

Solo una mia considerazione personale, ben comprendo la protesta, tutta la mia solidarietà ma forse non era meglio donare quel latte alle associazione umanitarie, invece che buttarlo, la fame nel mondo non è uno spot e quei 200.000 litri sarebbero stati meglio da un altra parte. La protesta avrebbe avuto ugual misura.

Comprendo che deve essere stato un gesto estremo, per arrivare a tanto c'è disperazione, gli agricoltori sostengono che produrre il latte costa 40 centesimi al litro e ci viene pagato invece 28 centesimi al litro». Un crollo dei prezzi del 40% in soli sei mesi che impedisce di fatto perfino la copertura dei costi minimi aziendali. Peccato che questo crollo non c'è stato al supermercato lo paghiamo da 1,29 a 1,80 al litro. Due sono le cose o abbiamo dei distributori di latte che non sanno fare gli imprenditori, dal momento che dichiarano che non ci guadagnano oppure fanno cartello per avere guadagni elevatissimi, tanto che il settore è uno dei più ad alta redditività del comparto alimentare.

Gli agricoltori chiedono interventi di sostegno con la finanziaria e dall'Unione europea, qui però non sono daccordo, l'industria deve dargli un prezzo equo, perchè altrimenti da consumatore mi trovo a pagare due costi quello al supermercato di un euro e cinquanta e attraverso il pagamento delle tasse un sostegno agli agricoltori, ma alla fine quel litro di latte quanto mi costa? Qui, con rispetto parlando, unica mucca che viene munta sono io consumatore, Mister Prezzi dove è finito?

venerdì 18 settembre 2009

Acidi Grassi Trans (TFA) pericolosi per la salute, come riconoscerli in etichetta, come evitarli

Si fa sempre più marcato e netto il cerchio intorno agli acidi grassi trans, i cui effetti negativi sulla salute umana sono noti da tempo, si nascondono negli alimenti come olii vegetali idrogenati, sono utilizzati dall'industria alimentare perché hanno un basso costo, migliorano la struttura e la consistenza del prodotto, quando si adoperano materie prime di bassa qualità, permette di aumentare la durata di conservazione, (aumenta quello che in gergo si chiama shell-life).

Gli effetti degli acidi grassi trans (noti anche come Trans Fatty Acids TFA) sono noti già dall’inizio degli anni novanta, ma sono comunemente usati nell’industria alimentare di tutto il mondo, durante una inchiesta nei supermercati su 600 prodotti analizzati 80% avevano una percentuale "trascurabile" del 2 g sui 100g, ma su molti prodotti i cui grassi sono il 15%, incide molto di più, mentre altri prodotti avevano percentuali più alte. Due ricercatori svizzeri Paolo Colombani e Martin Scheeder del Politecnico Federale di Zurigo, hanno dimostrato di come anche piccole quantità possono essere dannose per l'organismo.

Non esistono valori limiti a livello comunitario, ma molti paesi stanno emanando norme che in qualche modo ne limitano l'uso. Il primo paese ad adottare delle misure restrittive è stata la Danimarca nel 2003 (non possono essere più del 2%, in molti prodotti la componente di acidi grassi trans supera l'8% ), negli Stati Uniti dal 2006 hanno obbligo di essere indicati in etichetta, nel 2008 sono vietati nei ristoranti di New York, recentemente l’Austria ne ha limitato l’uso, al si sotto del 2%. Anche se io personalmente fisserei il limite massimo consentito nei prodotti di 1%.

Ma dove possiamo trovarli? In molti prodotti industriali come : brioche, pane, dolci per la prima colazione, le pizze già pronte, sia al supermercato che nei negozi take away, nei prodotti di pasticceria, paste già pronte arrotolate, biscotti, margarine, salse, patatine surgelate da friggere, grissini, crackers. In alcune creme dolci la percentuale varia dalla 2% al 25%! In Svizzera Coop e Migros vendono solo prodotti con acidi grassi trans sotto il 2%.

Si possono trovare soprattuto in alimenti frequentemente preferiti dai bambini e ragazzi in particolare nei prodotti per la prima colazione e per lo spuntino o la merenda, un invito alle mamme a leggere le etichette. In una ricerca svolta in Francia è stato accertato che i ragazzi dai 11-14 anni consumano in media 8gr al giorno di acidi grassi trans, pertanto i 2 gr. al giorno per questa fasce d'età dovrebbe essere un traguardo da raggiungere molto importante.

Tra le principali cause degli effetti sulla salute umana degli acidi grassi trans sono l’infarto, il cancro, il sovrappeso. La sua pericolosità nasce dal fatto che, come è stato ampiamente dimostrato, aumenta il tasso di LDL detto colesterolo cattivo, questo dato è stato dimostrato grazie ad uno studio svolto negli Stati Uniti su 85.000 infermiere, si è potuto rilevare che coloro che assumono regolarmente acidi grassi trans, sviluppano malattie coronaiche.

La relazione con il cancro si è sviluppata dopo il 1996 ed è ancora in fase di studio, tuttavia possiamo dire con sicurezza che gli acidi grassi trans favoriscono lo sviluppo del tumore al seno e al colon.

La situazione è differente per quanto riguarda invece gli acidi grassi trans di origine animale, che comunque non diminuiscono le HDL (colesterolo buono), ma che non bisogna esagerare nel loro uso, sono meno associati al rischio delle malattie cardiovascolari dei acidi grassi trans industriali. Li troviamo nel Burro, Formaggio, Carne, Latte, Pesce, Frutta secca.

Come riconoscere prodotti con Acidi Grassi Trans leggendo le etichette:
Grassi "idrogenati" o "parzialmente idrogenati", oli vegetali parzialmente idrogenati, oli vegetali idrogenati, grassi vegetali idrogenati. Il mio consiglio di un etichetta con questa dizione è di lasciarli al supermercato.

Le alternative :
Sono i prodotto che in etichetta non riportano questi ingredienti oppure consumate prodotti fatti in casa per la prima colazione o la merenda, sostituire una brioche per la merenda con frutta fresca.

Attenzione alla scritta in etichetta "olii vegetali o grassi non idrogenati" può trarre in inganno 1) Se non lo sono dimmi cosa sono, è come scrivere non è farina, che cosa è? Sembra che vogliono farci credere che non ci siano grassi saturi e quindi dannosi(bisogna limitare i grassi saturi secondo OMS a favore di grassi insaturi). 2) Sono forse gli oli di palma , palmisti o cocco per caso ? Eventualmente sembra che l'olio di cuore di palma , palmisti e l'olio di cocco contegono una percentuale di grassi saturi piuttosto alta.

Per un approfondimento medico scientifico su Acidi Grassi Trans Trashfood della D.ssa Gianna Ferretti e Albanesi di Thea

Fonte: Swissinfo, Lefigaro, Guardian Foto: dal sito la Laprovence.com
Fonte relazione acidi grassi trans tumore alla mammella :
V. Chajès; A.C.M. Thiébaut; M. Rotival; E. Gauthier; V. Maillard; M.C. Boutron-Ruault; V. Joulin; G.M. Lenoir; F. Clavel-Chapelon. Serum trans-monounsaturated fatty acids are associated with an increased risk of breast cancer in the E3N-EPIC Study. Am. J. Epidemiol. 2008 (DOI: 10.1093/aje/kwn069)

mercoledì 16 settembre 2009

News : Wwf Suisse, lancia la 1a Giornata Nazionale Vegetariana. Nuova ricerca sui prodotti bio: sono migliori dal punto di vista nutrizionale


Giornata Nazionale dell'alimentazione vegetariana in Svizzera

Ieri 15 Settembre il Wwf Suisse ha lanciato la giornata a favore di un alimentazione più vegetariana che aiuti a diminuire l'impatto negativo dell'ambiente dell'alimetazione carnea. Hanno partecipato 430 istituzioni a "Midi Panda", un programma di servizio ristorazione con piatti vegetariani. Secondo Wwf suisse un terzo dell' inquinamento è riconducibile al cibo, soprattutto per il nostro consumo di prodotti a base di carne. Tuttavia, se si mangia carne solo tre volte a settimana, si possono ridurre del 20% le nostre emissioni di gas serra. Pasti vegetariani sono offerti in case di riposo per anziani, ospedali, asili, scuole dei bambini, mense di servizi sociali. La partecipazione è stata molto sentita in particolare ha visto la partecipazione diffusa nelle città di Ginevra e Zurigo.

Le giornate a favore dell'alimentazione vegetariana non sono una novità, sembrano sempre i parenti poveri o snob di altri eventi, ma diversamente da quelle che ho visto fin ora, in questo caso c'è stata una partecipazione di istituzioni pubbliche e private inclusa la partecipazione di tutto il canale della ristorazione e della distribuzione tanto che Migros, la più grande catena di supermercati in Svizzera è stato lo sponsor della manifestazione, fornendo materiale informativo e prodotti ad hoc in tutti i punti vendita, perchè va anche insegnato a cucinare vegetariano, che non vuole dire privo di gusto e di sapore.

Uno studio francese dice che i prodotti provenienti da agricoltura biologica hanno un valore nutrizionale migliore di quelli provenienti dall'agricoltura convenzionale.

Il rabadan dell’informazione o meglio della disinformazione alimentare continua, se qualche tempo fa era stato diffuso uno studio che tendeva a dimostare che il cibo biologico non è migliore dal punto di vista nutrizionale di cui avevo parlato condotto in Regno Unito per la FDA invece arriva uno studio di D. Lairon, dell’Universita di Aix- Marseille, una ricerca per AFFSA (ente nazionale francese della sicurezza alimentare ) il quale sostiene che i prodotti provenienti da agricoltura biologica hanno più materia secca, più sali minerali come Ferro e Magnesio, più polifenoli antiossidanti come fenoli e acido salicilico, e i prodotti di carne sono più ricchi di acidi grassi polinsaturi.

Al di là della disputa che personalmente mi interessa poco, scelgo bio spesso senza fanatismo, per la sicurezza, il minore trattamento di sostanze chimiche (spero), minore impatto ambientale, maggiore sensazione di gusto.

lunedì 14 settembre 2009

Obesità news: il perchè di una corretta e regolare ripartizione dei pasti durante la giornata e l'importanza dell'attività fisica


Unisco due domande che mi sono arrivate per email a due news del mondo scientifico in riferimento all'Obesità.

D: Perchè è importante una regolarità dei pasti in una dieta ipocalorica
? Lo stress incide in una dieta?
È stato recentemente pubblicato sulla rivista Obesity uno studio firmato da Fred Turek (neurobiologo presso l'Università di Chicago, Illinois), il quale indica che ad alterare i meccanismi dell’assorbimento dei nutrienti potrebbe essere una certa aritmia dell’orologio fisiologico, in sintesi la mancanza di una regolarità dei pasti, dovuto ad stile di vita particolarmente carico di stress, spinge non solo a mangiare di più a qualsiasi ora, ma anche ad uguale introito calorico il nostro corpo reagisce in modo anomalo, tende a preservare l’energia è cosi si aumenta di peso.

Il team americano ha concentrato il suo lavoro sulle interazioni tra i pasti e il peso. Questo lavoro è in linea con altri studi, dove sono stati esaminati i lavoratori a turno, che hanno dimostrato una spiccata tendenza all'aumento di peso in particolare sul turno notturno che gli costringe a un ritmo innaturale con il proprio corpo. Questa irregolarità tra ritmo biologico e aumento di peso ha permesso di stabilire che le persone tendono all'aumento del peso nel 50% dei casi rispetto a chi invece ha una vita regolare.

Pertanto non è solo importante un alimentazione corretta ma un’ adeguata distribuzione dei nutrienti nel corso della giornata, questo studio ci permette di dire che il nostro corpo preferibilmente utilizza più grassi e carboidrati al mattino, di conseguenza è consigliato di mangiare cibi con carboidrati (zuccheri) e grassi durante la prima fase del mattino, mentre la cena deve essere considerata un pasto leggero, al contrario invece di come spesso avviene in molte famiglie dove si trasforma il pasto serale nel pasto principale. Durante il giorno siamo più attivi consumiamo più energia mentre la sera dopo cena abbiamo bisogno di meno energia.

D. Perchè è importante l'attività fisica? Perchè dopo una dieta recupero il peso molto velocemente?

Sentiamo spesso dire dieta ipocalorica equilibrata nei nutrienti in associazione con esercizio fisico sono le modalità più corretta per perdere peso, molti si concentrano sulla dieta alimentare poco sull'attività fisica, che non è meno importante.

L'attività fisica con il tempo aiuta a gestire la sensazione di fame, aumenta la spesa energetica e favorisce la perdita di peso, questo spiega perché la sola dieta spesso è un dimagrimento di tipo transitorio si recupera nel giro di qualche tempo il peso perso.

Scienziati americani sostengono in un articolo pubblicato settimana scorsa sulla rivista della American Physiological Society, che la soluzione si trova nell'attività fisica in particolare modo sia durante la dieta ma ancora di più dopo la dieta.

L'aumento di peso sembra un semplice meccanismo che si verifica quando le calorie della dieta sono maggiori di quelle spese. La realtà non è cosi semplice, poiché dopo una dieta si è più sottoposti e invogliati a mangiare è un processo fisiologico, probabilemente nato dal fatto di essere stati sottoposti ad una carenza di cibo o stress da fame, questa è una delle principali cause di recupero del peso, si mangia di più quasi per premiarsi dei risultati ottenuti. Molte persone non sono in grado di gestire questo segnale fisiologico e recuperano i chili persi.

Questo studio indica che chi è sedentario tende al mattino a bruciare gli zuccheri e inviare grassi al tessuto adiposo contribuendo ad aumentare le riserse caloriche, inoltre la combustione degli zuccheri tende ad aumentare quella sensazione di fame continua, l’attività fisica contribuisce primo a bruciare i grassi perché l’esercizio fisico induce l'organismo al primo utilizzo di grassi per soddisfare il suo fabbisogno energetico, mentre gli zuccheri vengono mobilitati nel corso della giornata, favorendo cosi la riduzione dell’appetito e della quantità di grasso accumulato, (anche se lo studio è al momento teorico e nato dall'osservazione degli animali, credo che possa fornire delle risposte e dei stimoli all'attività fisica durante la dieta la sopratutto adottare uno stile di vita attivo sempre ). Fare attività fisica non vuole dire solo palestra, un ottimo esercizio è la danza, come anche andare in bicicletta.

Spero di essere stato esauriente, con affetto Gunther

NB: Trovate le altre risposte alle domande qui, non è un altro blog ma ho messo le vostre domande più comuni, prometto di farne almeno una a settimana

sabato 12 settembre 2009

Re-Sourse l'acqua minerale Nestlè 100% riciclabile


Sempre di più le aziende distributrici di Acque minerali si preoccupano dell'ambiente, c'è molta concorrenza nel settore, è forse uno dei segmenti di mercato dove è più forte la ricerca di valore aggiunto, di marketing e comunicazione, ci sono aziende che pensano di differenziarsi per il contenuto o meglio per le caratteristiche dell'acqua vere o presunte (Vitasnella, Acqua terapy) altre si rivolgono ad un target mirato (Quinze) chi appoggia progetti di ambiente sostenibile o l e bottiglie eco-frendly di San benedetto (più leggere) che si preoccupa del packaging come (Acqua Sant'Anna).

Il gruppo Nestlè presenta : Re-Source. Sarà a breve sul mercato la sua nuova marca di acqua minerale. La particolarità di questo prodotto, lanciato al momento in 26 negozi di Whole Foods Market, la bottiglia è composta per il 25% da plastica riciclata a al 100% riciclabile. Il gruppo vuole cercare di educare i consumatori al rispetto dell'ambiente e al riciclo. Infatti il consumatore può restituire loro le bottiglie e altri rifiuti riciclabili in una macchina per il riciclaggio Greenop, fornita da un partner della società di gestione dei rifiuti.

Per ogni contenitore di bottiglie riciclate, il marchio Re-Source darà 5 centesimi ad una società di riciclaggio nelgi Usa la Keep America Beautiful. Le bottiglie verranno riciclate per fare nuovi prodotti, come i tappeti, borse o altre bottiglie riutilizzabili. I consumatori vengono informati sulle tecniche di riciclaggio attraverso dei video nei negozi, in collaborazione con Greenop, si intende dare al progetto la massima trasparenza.

Bottiglie Re-Source sono disponibili in 700 ml al prezzo di $ 1.69 o 500 ml di $ 1.29 negli Stati Uniti. In Europa presumibilmente i prezzi saranno inferiori altrimenti si pensa che il riciclo lo debbono pagare i consumatori soltanto. Il gruppo Nestlé ha l'obiettivo di sviluppare un sistema di riciclaggio in 200 negozi inUsa entro la fine dell'autunno 2009 e portarlo in Europa nel 2010.

Intanto in Europa le aziende come Evian per anticipare questa tendenza cercano di commercializzare le bottiglia di acqua minerale con il 50% in plastica riciclata in collaborazione con il gruppo canadese Naya. Il mio pensiero comunque va sempre all'acqua del rubinetto che in Italia e in Svizzera non dappertutto è vero ma in generale è molto buona è la migliore forma per non inquinare l'ambiente.

Fonte : Re-soursespringewater.com, Nestlè Water Usa, Analisi dell'acqua Resourse in Pdf

mercoledì 9 settembre 2009

Expo 2015 la favola continua: il paradiso terrestre


Presentato il nuovo Master Plan dell’Expo 2015, eliminate le vie d’acqua, via la nuova linea del metro M6, niente torre Landmark, il nuovo progetto prevede la creazione di un' isola circondata da un canale navigabile lungo 1,5 km per visitare tutte le colture del mondo (non costerà nulla la gestione non solo per expo ma per gli anni futuri?), un parco, un laghetto grande (la pianura padana non è nata per le zanzare), un orto botanico, un luogo che dovrà sembrare il paradiso terrestre. Si vede che il vecchio progetto che vedeva fiumi di cioccolato e fontane da cui sgorgava champagne, non sia stato ritenuto all’altezza mentre il paradiso terrestre è in grado di soddisfare le ambizioni della Moratti e di Formigoni (bastava anche meno, no?).

C'è sicuramente lo zampino di Petrini nel progetto sembra la proiezione del salone del gusto di Torino, ma l'Expo deve trovare un suo tema non copiare da altri. Alle domande di come mai un ridimensionamento ? Non ne abbiamo parlato.Il budget? L' Impatto ambientale? Non sono argomenti all’ordine del giorno.Che strano un Expo dell'economia verde senza Valutazione d'Impatto Ambientale e nemmeno e economico! Non aiutano nemmeno le affermazioni dove le aziende e il pubblico "devono partecipare", nessuno riceve gli ordini!

Quello che è dato da sapere è che 900 milioni sono assicurati da Berlusconi (no beh, no da lui personalmente, ma tramite il governo, quindi soldi degli italiani, di tasca sua neanche un centesimo, quando si crede a un idea), mentre fanno fatica i 600 milioni a carico degli enti locali i 500 di finanziamento privato. Le piccole e medie imprese alle richieste di danaro hanno risposto picche! Una ragione ci sarà! La signora Bracco dice "Bisogna lanciare una fund rising a livello mondiale" (Signora Bracco, perchè non lo sponsorizza lei?). Io penso per accontentare la sete di avidità del progetto, la fund rising dovrebbe essere estesa alla via lattea! Si vuole spingere il governo a sgravi fiscali per gli investitori, cioè meno introiti nelle casse, è come se l’Expo lo pagassero tutti i cittadini. Le facce sorridenti di Stanca Moratti e Formigoni sono più che eloquenti, loro ridono felici gli italiani un po’ meno.

Solo un milione di metri quadrati in più, in quello che una zona tra le più urbanizzate d’Italia, questo solo il quartiere Expo ma se invece parliamo di strutture collaterali credo che ci si possa moltiplicare per 3 o max 5 più verosimilmente, sarà pure un paradiso terrestre ma un po' affollato per i miei gusti, Expo dell’economia verde? Fosse stato l’Expo del calcestruzzo e del cemento armato cementificavano da San Remo a Trieste? Alle critiche del Cardinale Tettamanzi, la Moratti risponde io ho parlato con Ruini ed è entusiasta, che Ruini parla per interposta persona è la prima volta che lo sento. Il paradiso terrestre però non ebbe un buon esito e Moratti e Formigoni non sono proprio Adamo e Eva che t' aspetti.

In termine di comunicazione invece ci sono un po' di contraddizioni, durante lo svolgimento dei Stati Generali dell'Expo avevano sostenuti di avere il 90% dei consensi. I milanesi sono contenti, ma se erano cosi contenti milanesi, sponsor e politici perché avete modificato il progetto? Avevano capito che nessuno era disposto a crederli al di là di quello che comunicavano, non è che ora con il "paradiso terrestre" siamo migliorati tanto! Concentriamo la comunicazione sul progetto master plan e poi le aumentare i metri quadrati nelle opere accessorie, che non faranno Master Plan, ma che faranno sempre a Milano e non da un altra parte.

lunedì 7 settembre 2009

Activia di Danone contro Alixir di Barilla, la "guerra" dell’intestino pigro, probiotici contro prebiotici, ma servono a qualcosa?

Il problema della regolarità intestinale, è oramai da diversi anni il tema della comunicazione di Activia di Danone, presente in tutti i canali della comunicazione, con lo yogurt con probiotici che aiuta a regolarizzare l’intestino pigro.

Il problema dell’intestino pigro riguarda circa il 26% della popolazione (secondo Activia il 74% delle donne), di questi ogni anno vengono spesi più di 300 milioni di euro in Italia per affrontare uno dei disturbi più comuni del mondo occidentale. Un tema “banale” nel mondo della comunicazione e della pubblicità, che da diversi anni ha visto diverse aziende proporre “aiuti” dai lassativi agli yogurt a rimedi più o meno scientifici e più o meno validi.

Questa estate a utilizzare il problema della regolarità intestinale nella comunicazione è Alixir di Barilla con la bevanda all’arancia e carota. Dopo la condanna lo scorso anno per pubblicità ingannevole, questa volta puntano sui prebiotici, per fare accettare la linea di prodotti Alixir con un tema già noto e conosciuto dai consumatori che è la regolarità intestinale e rimarcando che il prodotto si trova nel reparto salutistico.(una nota se lo metti tu nel reparto salutistico per darti un valore e sei accanto ad aloe vera e fiori di bach, sei proprio certo che sia il posto giusto?).

Dopo tre anni di comunicazioni a mio parere confuse, il parere dell' antitrust per pubblicità ingannevole non era casuale, non vedo dei segni di cambiamento, da più l'idea di un puzzle che si fa fatica a comporre, in questa nuova strategia sembra che adesso a Barilla si siano chiesti se lo fa Danone, perchè noi no? Non è proprio la stessa cosa e sopratutto mai prendere esempio da chi è peggio di te.

Difficile prendere "spunto", si rischia di omologarsi e non di differenziarsi. sono due strategie simili e non diverse o in competizione, si spalleggiano a vicenda anche se una forse mira ad erodere quote di mercato “prodotti per la regolarità intestinale” e una è arrivata molto prima dell'altra.

È ormai da diversi anni che sentiamo parlare di probiotici e prebiotici cosa sono?
I Probiotici sono batteri vitali in grado di apportare benefici all’ospite attraverso un riequilibrio della microflora intestinale. Sono comparsi sul mercato all’inizio anni ’90 come aiuto a ripristinare la flora batterica intestinale dopo un ciclo di antibiotici. Sono divenuti nel giro di qualche anno uno strumento di marketing, abbiamo visto probiotici per tutti gli usi ( per dimagrire, per diventare intelligenti, per diventare belli)!

I prebiotici sono degli alimenti non digeribili in grado di stimolare la crescita e/o l’attività di un gruppo ristretto di batteri intestinali che esercitano degli effetti positivi sullo stato di salute . I frutto-oligo-saccaridi , la cui fonte più importante è rappresentata dall’inulina ( sostanza presente in molti vegetali ricchi di fibre, cicoria, carciofi, asparagi, cipolla, aglio, ecc. ) al momento sono i soli componenti degli alimenti che soddisfano i criteri di definizione dei prebiotici.

Tuttavia le loro funzioni positive dipendono da una serie di proprietà cliniche e proprietà tecniche dei prebiotici e probiotici tra cui il ceppo, la quantità, la qualità, la possibilità che hanno di arrivare nell'intestino, caratteristiche che non si comunicano "casualmente mai". Sulla loro importanza forse si è esagerato o comunicato male i vantaggi concentrandosi su alcuni poco importanti o come Dr.ssa Ferretti ha sottolineato cercasi prebiotici ma non disperatamente. Chi è interessato ai benefici veri e presunti dei prebiotici e probiotici rimando a questo due vecchi post 1 e post 2 .

Dal punto di vista del marketing oggi il mercato agroalimentare nei paesi occidentali non può crescere più di tanto intermini di volumi, ma può crescere in termini di valore di spesa, come? Ecco l’interesse il marketing dei probiotici e prebiotici, esempio lo yogurt normale, usato da millenni, da pochi margini di guadagno mentre gli alimenti arrichiti con presunte virtù sono dei premium price, (prezzi alti, ma sopratutto maggiore redditività).

Le aziende devono porre attenzione per esempio su 5 claim di alimenti con probiotici esaminati dall’Efsa tutti e cinque sono stati bocciati perché non hanno sufficientemente dimostrato con studi e ricerche le promesse salutistiche indicate nei claim , mentre la FDA inglese con uno studio nel 2007 sui prodotti in commercio sosteneva che la flora batterica si modifica di un non nulla e visto il loro prezzo non giustificava la variazione della flora batterica.
In USA la Dannon (Danone in USA) con i suoi due prodotti Activia e Dan active (equivalente del nostro Actimel ) sono stati condannati per pubblicità ingannevole per promesse salutistiche mancate, un procedimento ancora in corso di Class Action, dove i consumatori hanno chiesti i danni.

Cosa accadra in Europa?A onore del vero bisogna dire che Activia di Danone ha presentato all'Efsa una documentazione molto dettagliata per dimostrare le caratteristiche dei loro prodotti ed è in attesa di un parere, ma c'è stato un incidente di percorso che ha visto prima il ritiro della documentazione e poi la presentazione, molti maligni dei quali io non mi riconosco, sospettono pressioni politiche sull'Efsa, Barilla con Alixir invece non ha dovuto presentare nulla all'esame dell'Efsa in quanto si attende l'elenco che la Commissione europea ha tempo di preparare, su indicazione dell'Efsa entro il 2009 le indicazini ammissibili sui claim, in quanto il prodotti sono stati commercializzati dopo il 2006, come indicato QUI . La linea Alixir (come altre) quindi si giova del periodo di transizione, nonostante questo ha già subito una condanna per pubblicità ingannevole da parte dell'Anti trust.

Ma quale è veramente il modo di risolvere il problema dell’intestino pigro ne parliamo con la D.ssa A. B. Medico Specialista in Scienze dell’ Alimentazione in Milano.
D. Quali sono i motivi che conducono a avvertire un problema di intestino pigro?R. Non è bene generalizzare perché è un problema serio, che richiede una diagnosi e una terapia personalizzata. Tuttavia e in base alla mia esperienza posso dire che il problema adozione di errati stile di vita, stress, cattive abitudini alimentari : diete restrittive, poco acqua, il non raggiungimento delle famose 5 porzioni di frutta e verdura, poco movimento fisico. Tuttavia non va sottovalutato il fatto che il problema della funzionalità intestinale deve essere visto in quadro più ampio dove la dieta è solo una delle cause e una parte della terapia.

D. Quando dobbiamo fare ricorso ad aiuti?
R. Va valutato caso per caso, ma una dieta equilibrata varia associata ad esercizio fisico, in genere è utile, prima di ricorrere ad un qualsiasi prodotto o farmaco è bene consultare il proprio medico di cura, il 50% dei casi è un falso problema, molti si sentono stitici se evacuano infrequentemente o perché avvertono un senso di incompleta evacuazione. Sono cause che vanno indagate, il primo approccio è quello di intervenire sull’alimentazione, con una dieta personalizzata aumentando la frequenza di alcuni alimenti come frutta e verdura, bere almeno due o tre litri d’acqua al giorno, tuttavia bisogna fare attenzione va valutato il quadro clinico di ogni paziente ci sono casi di stipsi cronica in cui alimenti troppi ricchi di fibra possono peggiorare i sintomi.

D. Si può nascondere un falso problema?
R. Si stabilire di avere un intestino pigro deve sempre essere un medico, non è raro in pazienti con problema di disturbi alimentari l'abuso di prodotti che aiutano a velocizzare il transito intestinale.

D. Ci sono alimenti che aiutanoR. Io penso che una dieta equilibrata di nutrienti associata ad esercizio fisico, non tanto a un singolo alimento possa essere utile, tuttavia ci sono studi sui kiwi sulla popolazione anziana e prugne secche probabilmente per la presenza di sorbitolo hanno dimostrato di essere utili.

Tornando al tema del post Activia di Danone e Alixir, arancia e carota ( si sà che arancia e carota non hanno fama di essere alimenti che aiutano a velocizzare il transito intestinale al di là delle fibre prebiotiche), di Alixir nelle indicazioni della pubblicità si avverte che bisogna utilizzare il prodotto in associazione con una dieta equilibrata varia di nutrienti, allora io da persona ignorante e poco informata mi chiedo, ma se la causa del mio intenstino pigro è un alimentazione errata, se devo assumere una dieta equilibrata per risolverlo. Quali sono i vantaggi in più che mi danno tutti questi prodotti e che ne giustificano un eventuale acquisto?

Perchè il fattore economico non è secondario, sono dei prodotti cari, la bevanda con i prebiotici di Alixir costa 8,04 euro al litro mentre Activia di Danone costa da 5,14 a 5,78 euro al litro.
L'indicazione nella comunicazione è di 1 bottiglietta di Alixir al giorno a 2,01 euro e un vasetto di Activia da 1,44 massimo (uno yogurt con la normale 0,30), quindi se vogliamo guardare l'aspetto economico è più conveniente Activia, oppure fate come me non consumo nessuno dei due e pratico una dieta sana ed equilibrata di nutrienti associata ad esercizio fisico.
Fonte: Guardian

giovedì 3 settembre 2009

I prodotti biologici sono più sani?


Ben tornati dalle vacanze, riprendiamo il filo del discorso sull'informazione alimentare. In Agosto mentre ero in vacanza tutti i media hanno parlato di uno studio medico scientifico inglese condotto dal London School of Hygiene and Tropical Medicine per agenzia della sicurezza alimentare inglese (FDA, Food Standards Agency), dallo studio emerge che i prodotti biologici non hanno alcun vantaggio nutrizionale rispetto ai prodotti convenzionali.

Come sempre la stampa poco professionale si è limitata a leggere le prime due righe senza proseguire, sento la necessità di fare un po' di chiarezza. Non sono un fan dei prodotti biologici in assoluto, però se ho possibilità gli compro volentieri, le mie motivazioni d'acquisto non riguardano le proprietà nutrizionali, per lo meno sono ultimo dei miei pensieri, ma le proprietà organolettiche, i prodotti biologici hanno un sapore più accentuato, la differenza tra una pesca biologica e una pesca convenzionale sta nel fatto che mangiando la pesca convenzionale devo cercare di ricordare il sapore della pesca per convincermi che sto mangiando una pesca e non un cetriolo nel biologico no.

I prodotti biologici non hanno alcun significativo vantaggio nutrizionale?
Lo studio inglese è serio, trasparente e basato su un gran numero di test effettuati tra il 1958 e il 2008. Nello studio credo che sia errato il presupposto "alimenti bilogici hanno un maggiore beneficio per la salute", uno studio che non è stato aggiornato e quindi ignora i recenti studi, la nutrizione è una scienza nuova e in evoluzione continua, un anno può essere un intervallo di tempo lunghissimo, questo studio non dice nulla di nuovo, solo che i prodotti sono molto simili dal punto di vista nutrizionale, ci sono tuttavia alcune differenze. Se tutti hanno la stessa quantità di sostanze che chiameremo primarie come Sali minerali, si è evidenziato che ci sono delle sostanze che chiameremo secondarie come flavonoidi e carotenoidi in percentuali più elevate di scoperta relativamente recente e non presi in considerazione dallo studio .

Queste sostanze potrebbero avere un' importanza non trascurabile. La scienza della nutrizione, ha evidenziato che c'è la possibilità che possono essere utili nel limitare i danni provocati dai radicali liberi, potrebbero essere utili contro il cancro e le malattie legate al il sistema cardiovascolare.

Le motivazioni di una scelta di prodotti alimentari da agricoltura biologica

Tuttavia io ho un altro punto di vista. Il principale vantaggio dell'agricoltura biologica è che non fa uso di pesticidi. Scusate non è poco per la salute, ho già parlato del rapporto tra sviluppo del cancro e pesticidi, che personalmente mi preoccupa molto di più del rapporto tra alimentazione carnea e cancro è perfino nata un associazione di consumatori contro uso dei pesticidi in agricoltura! Da una parte è vero che l'agricoltura biologica si basa su un ambiente aperto che non può sottrarsi a un certo livello di inquinamento ma molto meno dell' agricoltura convenzionale.

I prodotti derivanti dall'agricoltura biologica, per quello che noi oggi siamo a conoscenza, dal punto di vista nutrizionale hanno le stesso valore dell'agricoltura convenzionale ma è un prodotto più sano per l'ambiente, per il limitato uso di pesticidi, in quell'ambiente ci siamo anche noi esseri umani, ma sopratutto è un approccio etico ed ecologico. Etico, perché si preoccupa per la dignità degli animali e degli uomini, ecologico, perché tenta di preservare la natura, per quanto possibile ritengo questi valori più importanti delle qualità nutrizionali stesse.

Dal punto di vista della comunicazione è chiaro invece che si è utilizzato malamente lo studio per un attacco per screditare gli alimenti provenienti da agricoltura biologica in Italia nell'ultimo anno il consumo di prodotti bio è aumentato del 5%, di cui il 16% nelle mense scolastiche e il 20% nel canale della ristorazione, (fonte Ismea) nonostante la crisi finanziaria che ha condizionato non poco le scelte dei consumatori. Va sottolineanto che un quarto della superficie bio dell' Unione Europea è in Italia con più di un milione di ettari dedicati all'agricoltura biologica, un primato di cui si parla un po' poco.

Anche il cantone Ticino non sfugge a questa tendenza, c'è anche Bioticino, l'associazione dei produttori del Ticino, che fa parte di Biosuisse, il 12% dell'aziende agricole ticinesi, sono più di un centinaio le aziende, molte hanno uno spazio di vendita diretta, ma anche lo spazio nella grande distribuzione dalla Migros alla Coop ampliano l'offerta.

Sono convinto che se il prezzo dei prodotti provenienti da agricoltura biologica e convenzionale fosse uguale, tutti preferirebbero acquistare prodotti bio, tanto che ci sono i primi segni di offerta di prodotti biologici allo stesso costo dei prodotti da agricoltura convenziale come i distributori automatici di frutta fresca "Frutta Snacks". Il biologico piace perchè evoca idee legate alla sicurezza, alla certificazione della filiera, al risvolto ecologico e ambientale. Sono queste le scelte che fanno preferire il biologico, l'aspetto legato alla salute deve essere visto in un quadro più ampio e non legato solo al prodotto ma all'ambiente.

Un intervista di una blogger galline2ndlife a una coltivatrice di prodotti bio

Fonte: Times, LeTemps