lunedì 27 aprile 2009

La domanda di energia nucleare cresce e inquieta

Sabato 25 e Domenica 26 aprile 2009 è stato il 23° anniversario della catastrofe di Chernobyl (che si è verificata nella notte del 25 al 26 aprile 1986), non ho letto nemmeno due righe su questo argomento sui quotidiani in questi giorni. Eppure era la giornata internazionale contro l'energia nucleare. Ci sono nel mondo 435 reattori nucleari attualmente in servizio, molti di questi dovranno essere chiusi perchè vecchi, ma sono gia in progetto la costruzione di nuovi nonostante in tutto il mondo c’è una forte richiesta di energia, meglio se questa viene da fonti rinnovabili.

Si apre oggi a Pechino, la seconda conferenza internazionale sulla sicurezza nucleare proposta dalla l'IAEA, l'agenzia internazionale dell'energia atomica, che è preoccupata (sapesse noi!) per l’incremento della richiesta di energia nucleare da un numero di paesi nuovi che non sono tecnologicamente preparati (personamente sono preoccupato anche da quelli preparati).

Si sta assistendo in tutto il pianeta, alla "rinascita" delle centrali nucleari. Sembra che per molto paesi sia l’unica fonte di energia che possa riuscire a sostituire il petrolio, ricordiamo che ci sono 435 reattori nucleari esistenti nel mondo, più 34 sono in fase di costruzione, 10 sono stati avviati nel corso del 2008. Era dal 1985 che non c’erano questi segni, cioe dall'ultimo disastro di Chernobyl. Quello che sconcerta sono i nuovi paesi hanno fatto richiesta, oltre ai paesi in via di sviluppo e industrializzati come India e Cina, hanno richiesto la localizzazione di una centrale nucleare: Tunisia, Egitto, Marocco, Nigeria, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Kuwait, Oman, Yemen, Qatar, Vietnam, Indonesia, Filippine, Bangladesh.

Tutti questi paesi avrebbero la possibilità di utilizzare energia da fonti rinnovabile come l’energia solare, oltre che l’energia eolica. Come per esempio ha fatto l’Algeria, molto più facile anche la gestione dal punto di vista tecnologico, mentre invece l’energia nucleare richiede una base, una conoscenza, delle infrastrutture di base di cui questi paesi sono privi e soprattutto rischiano di creare un pericolo senza precedenti, essendo questi paesi da un punto di vista non solo tecnologico ma anche politico poco affidabili.
Costruire una centrale nucleare è stato stimato costa 3 milioni di euro ma altrettanti servono per la sua manutenzione, un costo però per alcuni di questi stati è irrisorio, visto i profitti che gli genera il petrolio, spero che l’agenzia IAEA possa limitare questa espansione a macchia d'olio non controllata.

7 commenti:

  1. Nonostante i segnali, anche autorevoli, lanciati da più parti riguardanti l'irrimediabile declino cui va incontro il nostro pianeta, la maggior parte delle organizzazioni di potere, governi inclusi ma non solo, continua ad agire in dispregio non solo delle risorse ma del valore della vita umana. E amaramente sostengo che in Italia non siamo messi meglio. La Sardegna è una fra le regioni che potrebbero ospitare una centrale nucleare. Credo che ci opporremo fino allo stremo delle forze e spero di non essere la sola.

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  2. Mi torna alla mente una puntata di Report di un mesetto fa..davvero pazzesca...Mentre si pensa a fonti alternative e pulite sia per l'ambiente che per l'umo, qualcuno anche in Italia pensaa costruire centrali nucleari(ignorando per altro i problemi legati allo smaltimento delle scorie)TRovo retrogrado e tremendo questo modo di pensare.Solo si diffondesse a macchia d'olio il fotovoltaico...
    Grazie Gunther per le informazioni, ancora una volta.

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  3. Dati davvero preoccupanti purtroppo anche perché non esiste neanche una volontà reale di sviluppare la ricerca per trovare energie alternative efficaci e cercare di potenziare quelle già esistenti.

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  4. In casa mia ogni giorno si parla di energia, dato che mio marito si occupa di energia eolica, su scala internazionale. Purtroppo le energie rinnovabili da sole non potranno mai soddisfare completamente il fabbisogno energetico del nostro pianeta. D'altro canto anche se l'Italia non avesse deciso per il nucleare non sarebbe cambiata molto la situazione di pericolo, dato che ne abbiamo una appena fuori dall'italia. Fotovoltaico e solare coprono un bisogno limitato e necessitano di grosse superfici di terreno, per poter produrre una quantità di energia che comunque rimane sempre molto al di sotto di quello che è possibile produrre con l'eolico (a fronte di superfici limitatissime...).
    Quello che mi preoccupa davvero è la mancanza di scrupoli e di serietà dei nostri governi, che non fanno certo una bella figura in quanto a sicurezza e rispetto delle norme. E' vero che il nucleare fa paura, ma se è una necessità dobbiamo almeno pretendere che si adottino misure di sicurezza e tecnologie all'avangardia, e, soprattutto, serietà nella gestione.

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  5. Ci credo poco, purtroppo. qualche anno fa ho letto un libro bellissimo di una scrittrice russa, Svetlana Aleksievich, che ha raccolto le testimonianze dei sopravvissuti a Cernobyl. Sono terrificanti. Basterebbe leggerne anche un quinto per desistere dall'ipotesi di nuove centrali nucleari. Il libro si chiama "Preghiera per Cernobyl". Il problema è che la maggior parte dei governanti non legge. non solo loro, certo, ma sono loro che decidono. noi però qualche pressione possiamo farla.

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  6. Abbiamo una proposta interessante per te

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