martedì 31 marzo 2009

Guerra al cibo spazzatura nelle scuole


Ha destato un certo stupore in Svizzera la proposta della città di Zurigo di rimuovere i distributori automatici nelle scuole che contengono bevande con zucchero e snack, analoghe iniziative sono allo studio nei cantoni di Vaud e Ginevra. Iniziative di questo stesso tipo sono state intraprese in tutti i stati dell'Unione Europea, in Inghilterra hanno tolto nelle scuole i distributori automatici, in Francia era stato chiesto l'eliminazione di vendita alle casse di snack dolci e salati nei supermercati. In Italia se ne parla spesso, in alcuni casi sono state introdotte iniziative con distributori automatici con alimenti più sani ma sono stati ignorati dai ragazzi.

Il numero di bambini e adolescenti in sovrappeso è in aumento in tutta Europa, nonostate tutti i programmi di educazione alimentare. La decisione di elimininare i distributori automatici per togliere l'offerta del cibo come snack è un po' debole, con cosa fanno merenda? L'intervento deve essere supportato da un programma di promozione alla salute.

Un serio e studiato programma di promozione alla salute e di prevenzione è un processo che deve avere lo scopo di dare ai ragazzi la possibilità di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla. Eliminare i distributori automatici non è sufficiente se non si interviene sulle cause che determinano l'obesità, c'è la necessita di interventi normativi e interventi tecnologici nel settore agroalimentare, interventi economici, interventi educativi che siano in grado di facilitare processi di cambiamento individuale. Intervenire coinvolgendo la famiglia, scuola e la società, è sufficiente guardare le pubblicità dei programmi seguiti dai ragazzi un inno allo snack e alle bevande dolci.

L'esperienza inglese insegna che i ragazzi si mettevano daccordo e andavano a comprare fuori snack e bevande, si era creato un mercato nero dei snack e dei bevande gasate. Qualcosa devono mangiare per merenda sia nella mattina che nel pomeriggio, bisogna dare un alternativa. Tuttavia il fascino delle bevande gasate e degli snack è molto forte sopratutto in questa età dove il piluccamento e il mangiare continuo sono i comportamenti più diffusi. Non venderli a scuola non vuole dire eliminarli anzi ai loro occhi ne aumentiamo il fascino e l'appeal.

I ragazzi ricorrono a questi cibi perchè sono eccessivamente o salati o dolci, simolano le loro papille gustative, e sono a buon mercato. Ci vogliono programmi di educazione alimentare non coercitiva adatti alla loro età, che parli il loro stesso linguaggio, proporre dei stili di vita e dei modelli di comportamento corretti ma vicino alla vita dei ragazzi, per fare in modo che l'offerta di frutta o di merende sane siano scelte con disinvoltura, perchè ora dai ragazzi sono considerati i cibi per gli sfigati, allora dobbiamo dare a questa alternative dei valori positivi in termine di marketing e di appeal.

Vanno coinvolte anche le aziende devono proporre dei prodotti "sani", un esempio è stata proposta da Danone con Dizzy lo yogurt gasato con la bottiglia simile alla Cola Cola, dove però i risultati sono stati un po' sottotono, un po' perchè lo yogurt da bere in Europa, non piace molto, un po' perchè i ragazzi lo hanno subito classificato come un prodotto "fake" perchè imita ma non sostituisce il prodotto che loro desiderano, bisogna muovere altre leve del marketing e della comunicazione.

Un intervista di Gianna Ferretti su Trashfood, sempre su Trashfood negli ospedali in Galles vietano le vendita nei distributori automatici di snack e bibite, esempi di frutta snack,

8 commenti:

  1. jimpactodiretorgeral@gmail.com1 aprile 2009 alle ore 10:17

    I ragazzi imitano modelli di comportamento che trovano altrove, dai divi della Tv ai calciatori, la pubblicità ferrero con il cuoco della squadra di calcio che diveca che ic laciatori fanno colazione con pane e nutella, non è stato un buon esempio

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  2. Dovremmo divulgare maggiormente e sempre più questa ideologia. Io per prima eliminerei distributori nelle scuole, o meglio perchè non riempirli con frutta fresca lavata, tagliata e porzionata in buste? SAREBBE MOLTO MEGLIO!

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  3. Credo che convincere con il dialogo ad un equilibrio tra il non mangiarli ed il fanre incetta sia una difficile ma giusta strada da percorrere per arrivare ad un equo e sano compromesso.

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  4. Purtroppo eliminare i cibi dai distributori o atti simili non credo possano risolvere il problema.Bisognerebbe promuovere seriamente l'educazione all'alimentazione corretta!
    Ma...troppi interessi in gioco.
    A presto!

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  5. Bisogna buttare le tv, le riviste patinate e portare nei fine settimana i figli in campagna a mangiare sano e a fare sport.
    semplice, però vivere cosi come si fa ora è molto più facile
    all'italiano medio pensare costa fatica, è una fatica inutile perchè non porta quattrini in tasca.
    allora accendiamo la tv e votiamo silvio che lui ci da tanti soldini dei suoi!!
    come no!

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  6. Metti il dito in una piaga enorme, quanta poca consapevolezza c'è sull'argomento... Io mi sono scontrata con un muro di gomma all'asilo nido e con un gruppo di genitori che mi guardava come fossi una marziana perchè chiedevo di mettere meno sale nel cibo e chiedevo di visitare la ditta che riforniva la loro mensa e chiedevo di non dare caramelle ai bambini (hanno solo 2 anni e già li inzeppiamo di coloranti e conservanti!!!). Un incubo. E so che man mano che crescerà sarà sempre peggio. Allora bisogna partire dall base, educare, parlarne di più e cercare di diffondere informazione e consapevolezza. E' un'operazione lunga e difficile ma basterebbe la reale volontà di fare qualcosa...

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  7. E secondo me a partire dallo stato, dalle regioni, dalle province non c'è alcuna volontà e di fare qualcosa e allora ci dibattiamo noi ogni singolo giorno in mille lotte quotidiane, come piccole formichine... che rabbia...

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  8. neh allora gli snack negli ospedali nonne vogliamo parlare?

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