lunedì 22 settembre 2008

Nuove forme di comunicazione e promozione nei punti vendita

Contro la crisi dei consumi molte aziende hanno pensato ad aumentare le forme di marketing e comunicazione direttamente nei punto vendita (supermercato, iper, ecc). Secondo uno studio di ricerca dell'agenzia americana Wpp, c’è una forte tendenza a decidere cosa acquistare direttamente nel punto vendita con una percentuale che tocca il 72% . In Italia si decide al Super perché si valutano il tipo di promozioni e poi si decide in base al proprio rapporto qualità/ convenienza, ma è indubbio che sul luogo di acquisto siamo molto sensibili ai diversi tipi di comunicazione.

Ma quali sono le forme più comuni di marketing e comunicazione in store?
A) Forme classiche come : evidenziatori, box luminosi, cartelli e cartelloni dai scaffali al parcheggio del super, promozioni con test sui prodotti, spot alla radio dello store, ecc. ecc.
B) Forme innovative come : pubblicità attaccate sui pavimenti (floorgraphics), nuove forme d’intrattenimento come show di attori, comici e cantanti e il cosiddetto “guerriglia marketing,” , ragazzi che improvvisano una partita nello store.
Queste forme di comunicazione hanno una loro logica se sono integrate con un offerta promozionale o seguono una compagna di comunicazione. Sono utili per un prodotto nuovo per favorire la sua conoscenza e quindi per stimolare la consuetudine all’acquisto, su un prodotto già noto è un investimento che deve esse valutato con attenzione.

Arrivano due nuove forme innovative: :
1) la TV nei supermercati, sull’esempio di Wal Mart negli Usa, Una tv che integrerà la comunicazione . In Italia sarà Skyrec, il primo esempio con Macdonald (immaginate i programmi, un reality horror su come si fanno i panini da Macdonald?).

2) “Emotional packaging lab”, è un sistema innovativo, prodotto da due aziende del settore la Cean e 1to1lab per studiare le emozioni e il comportamento d’acquisto, all’interno del supermercato, e le reazioni dei consumatori a un determinato tipo di stimolo. Il presidente della società motiva la sperimentazione con la necessita di fornire al consumatore delle emozioni per fare uscire le aziende dalla logica del prezzo (questa motivazione mi sembra di averla già letta da qualche parte, tutto purché non guardiamo il prezzo, cosa non farebbero?)

Qualche anno fa una nota azienda produttrice di latte, mi disse che il packaging della bottiglia era stato studiato cosi perché faceva dilatare le pupille come quando si ha un orgasmo (giuro è vero!! chiedetemelo per e-mail quale era l’azienda non posso pubblicarlo) e irrimediabilmente finire il prodotto nel carrello. Il risultato è che dopo sei mesi il prodotto era indifferente ai consumatori. (In parole povere un fiasco) In sintesi nonostante questo stimolo visivo che poteva ricordare una sensazione di piacevolezza non è bastato per un acquisto. Non sarà stato forse perché il prodotto non rispondeva alle aspettative dei consumatori? Non nego che il consumatore si possa confondere, influenzare o consigliare e io per primo riempio il carrello, tranne poi alla cassa fare la cernita. Queste strategie possono funzionare se solo se hai un prodotto che in grado di soddisfare un aspettativa, se è un buon prodotto, se è un prodotto di qualità al giusto prezzo.
Per chi è interessaro c'è Associazione per la comunicazione diretta nei punti vendita : POPAI
Su flick ci sono alcuni esempi selezionati da Popai, sono molto americani poco in linea con il gusto italiani ma sono un esempio potete accedere clicando qui FlickPopai

9 commenti:

  1. Sei tornato a parlare di marketing, finalmente, la aziende tagliano i budget di comunicazione e si impegnano solo all'atto d'acquisto ma deve essere della comunicazione fatta prima per funzionare

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  2. mandami il nome dell'azienda con il prodotto che ricordava l'orgasmo ho riso troppo

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  3. Da te si imparano veramente tantissime cose!!!
    ;)
    Saretta

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  4. si imparano tante cose veramente, quando torni ad occuparti di vino?
    bel blog ricco di contenuti

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  5. Ciao!
    Hai parecchi Blog!!
    Per ora ricambio qui la vistita da "brava" laureanda (forse!)in Economia Aziendale!!!
    Il Post è davvero interessante.E' bello trovare cose appena studiate.
    :)
    A presto!

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  6. Il nocciolo del problema è che non interessa assolutamente il cliente come soggetto di bisogni da soddisfare, ma solo come erogatore di denaro. E le inventano tutte pur di estorcerlo, anche con prodotti che fanno rabbrividere.

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  7. maurice ha ragione l'emoziona packaging non è una cosa bella

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  8. io spesso faccio la spesa on line, cosi non sono soggetto a influenze nel punto vendita

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  9. Ciao Gunther, con me il marketing nel super non funziona, faccio la lista a casa e poi sgarro pochissimo dal rispettarla. :-)

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