giovedì 22 maggio 2008

Il marketing ambientale sostenibile ed ecologico: la coscienza verde in libera vendita

Quando vado in giro o cammino per strada sono circondato da una marea di prodotti e marchi grandi e piccoli che comunicano sostenibilità, attenzione all’ambiente e giurano e spergiurano sulle loro ecologicità, dalla stampanti e inchiostro per il pc, alla carta igienica, ai voli aerei e alla auto. Il dubbio sorge, ma sarà vero? Ma se è tutto cosi ecologico perché non lo certificano? Ecologico ? Dimostratelo!

L’attenzione dei consumatori verso economia e stile di vita ecosostenibili o ecocompatibili, e l’aumento del prezzo del petrolio ha sensibilizzato l’opinione pubblica e molte aziende si sono affrettate nell’includere nella comunicazione la propria attenzione all’ambiente con diverse modalità.

Tra le più diffuse è quella di compensare le emissioni di CO2 con l’acquisizione o la partecipazione in progetti per la riduzione dei gas, questa forma di compensazione permette di avere una buon impatto a livello d’immagine e acquisire una buona coscienza, ma non stimola a modificare il proprio modo di vivere e produrre eco e sostenibile.

Quello che manca è un sistema di controllo e di verifica di queste notizie. Facciamo un esempio nessuna azienda indica come compenseranno le emissioni di gas, che diano informazioni su luogo data e modalità con cui effettuano tale compensazione, per potere misurare l’effettiva riduzione delle emissioni.

È molto difficile dimostrare i cosiddetti programmi di re-forestazione degli alberi, non dimostrano mai di piantarli, ma soprattutto non è sufficiente dire di piantare degli alberi, non compensano le tue emosioni di CO2 subito, bisogna aspettare che gli alberi crescano e che abbiano l’effettiva capacità di contrastare l’effetto del CO2, perchè nel tempo sono a rischio di secchezza, malattie e incendio. Bisogna che tale procedura sia trasparente, flessibile e semplice oltre che vera.

Un aiuto potrebbe venire dalle certificazioni dell’Unione Europea come Ecolabel per i prodotti o Emas che certifica l’efficienza ambientale e anche le cerificazioni Iso. Le certificazioni sono un ottimo strumenti di marketing se adoperato in maniera corretta e possono essere utili a rendere il prodotto e l’azienda più competitiva sul mercato ma sono ignoti ai consumatori, anche perché non si vedono.

In Italia risulta che sono solo 200 le licenze Ecolabel e 800 le aziende certificate Emas. All’estero a queste certificazioni istituzionali si sono affiancate certificazioni private di forte impatto come Climat mundi, Action carbone, che sono in grado di dimostrare che quando asserito nella comunicazione corrisponde a verità. Ottenere una certificazione è importate ma ancora di più è comunicarlo in modo idoneo perché il consumatore diffida sempre e non sempre ha torto.

Info: Apat agenzia governativa

10 commenti:

  1. credo che molte aziende parlano di ambiente ma ne sanno molto ma molto poco

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  2. troppe volte su questo argomento le aziende eclissano a paroel sono tutti ecologici

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  3. mi piacerebbe sapere la coerenza di questo paese dove tutto è ecologico e biologico e intanto si fa stada il nucleare

    marta "sconsolata"

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  4. E' che ormai parlare d'ambiente è diventato una moda; spesse volte però dietro questa parola c'è il vuoto più assoluto. Buona Serata Laura

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  5. Si ha l'impressione che ecologico, sostenibile, siano elementi del packaging un modo per attrarre consumatori e non un gesto di consapevole attenzione all'ambiente. Solo le certificazini possono aiutarci a premiare chi si preoccupa per il futuro.

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  6. Secondo dubitare sempre, anche se dobbiamo imoparare a differenziare le aziende che ci credono e che fanno è quelle che raccontano un mucchio di balle

    marzia ferri

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  7. Interessante il tuo sito, passer; spesso!
    ciao

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  8. sai che mi perdo nella lettura dei tuoi post!?!?!?
    interessantissimi ;)
    buon lunedi

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  9. Blog molto interessante, tornerò a trovarti, magari con la torta di mandorle.
    Ciao heidi

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  10. Molto interessante questo articolo e in generale tutto il sito.Complimenti.

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