venerdì 8 febbraio 2008

Decanto, la sosta "slow food" in autostrada

Dopo Fini, Autogrill arriva Decanto, un nuovo format della ristorazione in autostrada, sull’esempio di Eataly, una collaborazione con Slow Food, per trasformare una sosta in autostrada in un sosta eno-gastronomia di piatti tipici del territorio al posto dei panini preconfezionati e del self-service di piatti pronti.

L'iniziativa che tende a diversificare le soste in autostrada tramite il marchio Decanto. Il marchio è nato come ristorazione business all’aeroporto di Venezia e dopo un attenta ricerca di mercato della Svg di Triete ,che ha individuato una forte richiesta di soste di qualità in autostrada (non è che c’èra bisogno proprio di una ricerca di mercato è ormai noto il basso livello della ristorazione in autostrada), il gruppo Airport Elite, proprietario del marchio, che è gestore di 20 punti di ristorazione in autostrada con il marchio Ristop, è intenzionato alla loro ristrutturazione e trasformazione in Decanto.

Sono previste nuove aperture di Decanto sull’asse autostradale Torino- Trieste attualmente in via sperimentale è aperta l’area di servizio San Zenone sulla Milano- Lodi. Vorrà dire che dovremo dire addio a panini di plastica, alle brioche classificate per annata ai prodotti pre confezionati e ai piatti gia pronti?

Uno di problemi che ho riscontrato nelle soste in autostrada in particolare nei punti di ristoro era la mancanza di una cultura dell’alimentazione e della cucina anche solo di base, in sostanza gli addetti si limitavano a scaldare piatti e pietanza già pronte, avere questa nuova possibilità vuole dire che avremo un servizio qualificato, che avremo degli chef che ci prepareranno dei piatti al momento? Oppure saranno dei prodotti già pronti ma con ricette e preparazioni che si basano su prodotti della tradizione italiana?

3 commenti:

  1. spero che la notizia sia vera....

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  2. non è che slow food ci diventa Barilla?

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  3. nulla di speciale, ci sono passata sabato, è una specie di isola con intorno scaffali di propotti artiginali italiani, un po' meno cari forse dello spazio rinascente a Milano, al centro preparano da mangiare con assaggi gourmand o meglio una selezione di quelli con dei tavoli intorno con sgabelli, più che ristorante è una formula bar, anche piuttosto cara direi

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