mercoledì 24 dicembre 2008

Mercato dei falsi in crescita del 270%, copia e incolla nel mondo (mi hanno falsificato i Ferrero Rocher!)

Durante le vacanze prospera i traffico illegale di prodotti alimentari in Europa, è notizia recente del sequestro di ben 10 tonnellate di falsi Ferrero Rocher in Francia sul mercato di Rungis (Val-de-Marne). Il caso risale al 28 novembre da un ispezione a sorpresa di alcuni container provenienti dalla Turchia. I falsi Ferrero Rocher erano di pessima qualità, la loro percentuale di cacao era molto bassa. Ma erano perfettamente identici agli originali, mancava solo il bollino Ferrero Rocher. Il valore della merce era di 223 500 euro. Non mancano in questi giorni le notizie di sequestri da tutta Europa, Germania, Italia, Spagna in particolare 179 sequestri di "finto"caviale, se ne era parlato anche lo scorso anno wwf e trashfood. Dietro queste contraffazioni c’è la malavita organizzata, per esempio in Russia, la battaglia infuria tra le mafie nel tentativo di controllare il mercato parallelo delle uova di storione. I truffatori hanno calcolato i loro rischi, che pesano molto poco in termini di guadagni attesi: i profitti dei produttori di contraffazione, in generale, sono stimati a 10 euro per un euro investito. La Direzione Generale delle dogane ha rilevato con preoccupazione il contrabbando di prodotti alimentari sta vivendo un boom, non solo pollo adulterati ma la contraffazione di salmone dalla Scozia o Norvegia, falso marchi di cioccolatini, foie gras , spumante, champagne, vino, formaggi e salumi DOP.

Oggi, tutto è copia e incolla. Abbigliamento e scarpe che sono i più imitati, sono nati all’interno delle aziende dove viene delocalizzata la produzione, si chiama infatti "mercato grigio", che si sviluppa grazie alle tecnologie e al basso costo della manodopera e coinvolge per l'80% la Cina, ma anche India, Thailandia, Pakistan, Turchia e Russia. Il mercato della contraffazione è letteralmente esploso nell’ultimo anno, più di 260%! Ogni genere di prodotto : shampoo, dentifricio, penne a sfera, piatti, ceramica, rasoi, Red bull e whiskey (ai test nocivi), prolunghe elettriche che sviluppavano incendi, antigelo per automobili che non funzionano.

Le contraffazioni di giocattoli di cui abbiamo già parlato, sono raddoppiati in un anno. Essi rappresentano il 7% di tutti gli oggetti contraffatti sul mercato italiano. Il sequestro adoperato dai Nas oggi in Friuli è solo la punta di un iceberg. Nei primi 11 mesi dell' anno, hanno già le loro mani su quasi 5,4 milioni di articoli contraffatti. La contraffazione non è più sinonimo di falsi Vuitton, Rolex, Ray Ban . I prodotti di lusso erano i più rappresentativi dieci anni fa, otto su dieci mentre oggi i prodotti griffati sono solo due su dieci.

La UE dal 29 ottobre 2007 ha portato la sanzione per la violazione delle leggi sull’importazione fino a tre anni di prigione e 300 000 euro in ammende a cinque anni di prigione e 500 000 euro multa. La sanzione può essere raddoppiata in caso di violazione commessa da un sistema organizzato di banda fino a dieci anni di carcere e una multe di milioni di euro.

La responsabilità è delle aziende stesse, sono loro che hanno reso possibile questo tipo di commercio parallelo, hanno delocalizzato la produzione in paesi esteri, per garantirsi margini di guadagno in alcuni casi anche superiori del 50%, hanno fornito il know now e ora producono per loro conto. Dal punto di vista del marketing sono le aziende stesse che hanno sbagliato, non si può sostenere una strategia di prezzo alto e delocalizzare la produzione in paesi terzi che non sono all’altezza della lavorazione, sembrano uguali ma non lo sono. Es. Danone Wahaha.

La distanza che c'è tra prezzo reale di produzione di un prodotto è prezzo di vendita è troppo alta, pertanto diviene conveniente la falsificazione resa possibile anche dai pochi controlli, il mercato unico europeo ha moltiplicato le possibilità d'ingresso di merci falsificate, che ha fatto scendere il livello di rischio di essere scoperti. La confusione presente nel settore della distribuzione sia all'ingrosso che al dettaglio favorisce questo fenomeno. Le aziende stesse sono poco attente alla comunicazione del marchio e della riconoscibilità in modo che i consumatori possano capire la differenza.

Negli ultimi anni la delocalizzazione ha colpito anche il settore alimentare in Italia, nonostante tutti ricorrano alle certificazioni DOP, DOC, IGP, dolci e biscotti fatti in Marocco e Turchia, pane e cracker dall' Egitto ma venduti con il marchio Italiano, bevande, perfino salumi ci sarà un motivo perché aziende hanno stabilimenti di produzione in Asia, Sud America e Europa dell’Est, ultimo caso la Bresaola che ora arriva già pronta dal Brasile, fino qualche anno fa arrivava solo la carne. Spesso si difendono dicendo che sono unità produttive per mercati locali ( 22.000 mq. di stabilimento? ). Segni dei tempi che cambiano, ma in tutto questo chi ci perde non è solo il consumatore ma l'intero sistema economico italiano.

Una precisazione terminologica:

Falsificazione: intesa come un’operazione di conferimento, ad un prodotto di un’identità merceologica, aziendale, geografica, di shell-life non sua.

Adulterazione: trattamenti di un prodotto alimentare che comportano modificazioni nella loro composizione con aggiunta o sottrazione di ingredienti per procurarsi un beneficio economico.

Sofisticazione: operazione fraudolenta di aggiunta ad un alimento di sostanze estranee alla loro composizione, con lo scopo di migliorare il loro aspetto, di occultare i loro difetti o di rendere possibile la loro parziale sostituzione con altri alimenti o prodotti.

Alterazione: modificazione della composizione originaria di un alimento o di una bevanda dovuta non a manipolazioni, ma ad un loro eccessivo invecchiamento o ad una cattiva conservazione

Contraffazione: produzione di alimenti o di bevande dotati di nomi, marchi o segni distintivi illecitamente posti, in quanto coloro che li producono non sono i legittimi proprietari.

Frode commerciale: vendita di un alimento o di una bevanda diversi da quelli che il consumatore crede di acquistare o che egli richiede al venditore

lunedì 22 dicembre 2008

Natale 2008 giochi più etici e meno tossici, vademecum per genitori responsabili

Dopo il massiccio ritiro di giocattoli fabbricati in Cina l'anno scorso, Babbo Natale è finito sotto sorveglianza. Questo anno, Babbo Natale fa un servizio etico ed ecosostenibile per l'ambiente. Pericolosi, i giocattoli? Sì, talvolta. Nel 2007 per esempio, dei 600 analizzati dalla Direzione generale della Anti trust, e dai centro carabinieri per la repressione delle frodi, il 38% sono stati trovati non conformi, tuttavia l'Italia è uno dei paesi dove si esercitano più controlli. Non c'è ancora un elenco di giocattoli che sono senza pericolo per la salute e più rispettosi dell'ambiente, ma possiamo fare di meglio con i nostri figli , cogliere l'occasione per trasformare i giovani in perfetti eco cittadini. Come orientarsi nella giungla degli acqusiti?

A) Niente giocattoli in PVC o plastica morbida, possono contenere ftalati sospettati di essere pericolosi per la salute. Preferire i giochi in legno, se possibile, in etichetta FSC o PEFC - garanzia che il legno proviene da foreste gestite in modo sostenibile.

B) Comprate orsacchiotti e animali di peluche in fibre naturali (mohair, cotone) lavabili. Lavate l'animale di peluche prima di regalarlo al bambino. Asciugatelo bene all'aria aperta

C) Controllare all'acquisto se non sono stati trattati con sostanze chimiche tossiche.

D) Preferire giocattoli senza batterie o a energia solare (es. Inprosolar, Ecotoys, Nickelodeon, Enerpoint, ).

E) Selezionare i giocattoli con l'imballaggio meno ingombrante

F) Cartone riciclato, o riciclabile.

G) Il baratto di giochi tradizionali che possono educare i bambini sia per l'ecologia e la solidarietà.

È inoltre possibile collegare al sito del Centro di Ecologia americano (www.healthytoys.org) che elenca più di 1 500 giocattoli più sani e meno inquinanti.

Un buon esempio i giocattoli Città del sole, Eco-tronic

mercoledì 17 dicembre 2008

Fattoria Scaldasole frutta e verdura da bere. Fattoria Scaldasole abbandona l’agricoltura biologica ?

Si tratta di un nuovo prodotto per il marchio Fattorie Scaldasole, lo storico marchio venduto qualche anno da fa da Roveda al gruppo Heinz, leader in Italia nei baby food con il marchio Plasmon, Dieterba, Nipiol . Il gruppo è lo stesso della salsa Tomato Ketchup più famosa nel mondo. Da qualche tempo ha intrapreso una politica aziendale commerciale specifica sugli heath foods, con prodotti a ridotto contenuto di sale e zucchero e più vicini a uno stile di vita attento alla salute.

Al momento dell’acquisto del marchio Fattorie Scaldasole, dichiararono che non avrebbero mai cambiato l’impostazione biologica del marchio, ma intanto gli anni passano e tutto cambia, ed ecco arrivare quello che probabilmente sarà la nuova linea di prodotti non biologici delle Fattorie Scaldasole: Frutta e verdura da bere in due gusti Mela, Carota e Fragola e Carota, Arancia, Banana. In realtà questo prodotto è simile a due prodotti di cui abbiamo gia parlato Knorr vie e Fruiss di Exquisa. A marzo dello scorso anno Knorr mi disse che non erano interessati ad entrate in Italia con Knorr Vie, il pubblico non era pronto ad una Knorr diversa da quella che conosceva, mentre Exquisa di Fruiss ne fa un prodotto top per l'azienda.

Ingredienti di Frutta e Verdura da bere Fattorie Scaldasole



Questi prodotti non sono altro che un mix di puree e concentrati di frutta. I prodotti in linea generale si equivalgono anche se hanno composizione diverse e soprattutto interpretazioni diverse di parole ma non di sostanza, su quanto fabbisogno ricopre 1 bottiglietta di questa prodotto rispetto alle 5 porzioni giornaliere di frutta e verdura, Fruiss per esempio dichiara che aiuta ad coprire il 50% del fabbisogno giornaliero, Fattorie Scaldasole dichiara invece che una bottiglietta ricopre 200 gr di frutta fresca, Io purtroppo non ho idea, o per lo meno non so se questo dato è corretto e se nella lavorazione si riesce a preservare il contenuto di Vitamine e Sali Minerali molto sensibili ai trattamenti, ho qualche dubbio anche sugli zuccheri 14,8 g di zucchero non sono pochi, con questo non voglio dire che vi siano dei zuccheri aggiunti. Io sostengo che il consumo delle 5 porzioni di frutta e verdura vanno considerate diversamente, questo perché la frutta e verdura determinano anche un senso di sazietà che aiutano a regolare i meccanismi della fame, in una società in cui l’obesità è la malattia più rilevante, questi prodotti aiutano?


Tabelle nutrizionali Frutta e Verdura da bere Fattorie Scaldasole.
Intanto ho imparato dagli ingredienti delle Fattorie Scadasole frutta e verdura da bere , che esiste la carota nera, non volendo ero al mercato di Nizza e l’ho vista e fotografata, una carota dimenticata come si dice oggi, in Italia si racconta della Carota Nera di Viterbo, oggi si parla di Beta sweet un incrocio tra la carota arancione e la carota nera che ha generato una carota particolarmente dolce che viene usata nelle lavorazioni industriale. In attesa di un sito con le informazioni sul prodotto, vediamo cosa ne penseranno i consumatori. Perchè le aziende lanciano nuovi prodotti senza un sito internet che dia informazioni sul prodotto? Senza delle indicazioni che spiegano il prodotto ai consumatori, me lo continuo a chiedere da anni, poi spendono milioni di euro per acquistare spazi pubblicitari, è intelligente? Mah!!

Il costo è di 2,99 euro la confezione di 400 gr. al prezzo di 7,48 al litro/kg. La provenienza della frutta non è nota, presumibilmente ma potrei sbagliarmi dal Sud America. Se come affermano equazione 100 ml= 200 gr di frutta, in un litro di sono 2 chili di frutta e verdura, le carote sono al consumatore 1,50 euro al kg, le mele 1.30-1.80 euro al kg. Sono concentrati ma non sul prezzo sicuro. Di certo Frutta e Verdura da bere non è un prodotto derivato da agricoltura biologica.

Ingredienti e tabelle nutrizionali knorr Vie

giovedì 11 dicembre 2008

"Gusto leggero senza zucchero Colussi" promessa pubblicitaria non mantenuta

Grande interesse del pubblico che segnala sempre di più ai comitati di controllo della pubblicità i casi di messaggi di prodotti alimentari che non convincono. Cosi è caduto nella rete dello IAP, lo spot e la comunicazione dei prodotti della linea "gusti leggero senza zucchero Colussi". Chi non ricorda la risata isterica della signora che mangiava biscotti dove una voce le diceva che erano senza zucchero. Chissà perche gli spot dei prodotti che subiscono questo tipo di stop, hanno sempre qualcosa che non va, sono sempre di cattivo gusto, segno evidente della mancata capacità di sapere comunicare.

Con ingiunzione dello IAP n. 101/2008 del 31/10/2008 resa pubblica qualche giorno fa'. I prodotti pubblicizzati come "senza zucchero", in realtà è risultato che lo zucchero c'era. In genere si sfrutta l'appeal della dizione "senza zucchero" per indurre all'acquisto di chi desidera ridurre l'apporto calorico degli alimenti, una qualità che in realtà i prodotti non possiedono. Ne abbiamo parlato spesso di questa tecnica, ma vedo che ne vale sempre la pena, perchè oramai lo spot è passato nelle testa del consumatori.

Il claim "senza zucchero" risulta non veritiero dalle disposizioni contenute nel Regolamento CE n. 1924/2006, che consente l'utilizzo di tale indicazione nutrizionale solo se l'alimento cui si riferisce contiene non più di 0,5 g di zuccheri per 100 g. Dalle pagine Internet relative ai prodotti "Gusto Leggero" emerge invece che essi contengono zuccheri in quantità superiori a quelle previste dal citato Regolamento. Infine il contrasto con l'art. 2 CA è dato dal fatto che il claim "senza zucchero", viene utilizzato in modo fuorviante in luogo della dicitura riportata sulle confezioni dei prodotti, ovvero "senza zucchero aggiunto", che costituisce ovviamente una diversa indicazione nutrizionale.

martedì 2 dicembre 2008

Jianchi, Coca Cola superclassa Alixir di Barilla?

Passando per Milano ho visto che è arrivata la nuova bevanda di Coca cola, nelle farmacie, erboristerie e negozi naturali di cui avevo già parlato in anteprima due mesi fa. Se qualcuno pensava che con la comunicazione Alixir avesse un po esagerato si deve ricredere. Jianchi "la bevanda a base di saggezza antica" inaugura un nuovo segmento di mercato nel settore del food and beverage, non più alimenti funzionali ma alimenti o meglio in questo caso per il benessere psico fisico, cioè bevanda che non dichiarano di avere alcuna proprietà salutistica ma che si presume donano un equilibrio di benessere psico-fisico in virtù del loro mix e della loro associazione all’esercizio fisico e spirituale e/o al legame con le filosofie orientali.
Uno slogan salutistico di comunicazione degli alimenti funzionali, aveva una base scientifica un dato controllabile e verificabile, ora con questa nuovo segmento, come posso io dire che jianchi non può mantenere ciò che promette? Il benessere psicofisico che in questo caso è legato allo filosofia dello Ying e dello Yang, è collegato a fattori che credo sono difficilmente misurabili e soprattutto soggettivi. Questi i prodotti:

Serenità millenaria : una combinazione di pera, litchi, limone, gelsomino e osmanto, per tutti i momenti di intenso relax e per aiutare a ritrovare la serenità quando le giornate si complicano.

Trasparenza millenaria: una combinazione di tè verde, prugna, kumquat, arancia e limone per sentirsi purificati e aiutare a conquistare equilibrio e positività in ogni circostanza

Forza millenaria : una bevanda per sostenere l’energia interiore, aiutare a schiarire le idee e risollevare lo spirito dagli stress quotidiana

Crederci? Faccio un esempio più irriverente mia madre tutti gli anni va a Lourdes, ogni volta porta con se “acqua di Lourdes” che tieni in debito conto e centellina, per me è solo dell’acqua per Lei rappresenta qualcosa di più, che unisce ai suoi esercizi spirituali, difficilmente dimostrabile, la sua fede le permette di vedere in una semplice acqua dei fattori in più che io non vedo. La stessa cosa che provo per jianchi, io vedo solo tanta acqua, con succo di frutta, thè e aromi, e lo trovo un prodotto che mi ricorda Elisir di Rocchetta e Parmalat fruit therapy. In due delle tre prodotti l'acqua è ingrediente principale cioè il primo della lista degli ingredienti in etichetta e il secondo di uno dei tre prodotti dove il primo è succo si mela per il 62%, non viene indicata la percentuale di acqua presente. Si vede che non ho spessore e sono arido come il deserto dei Gobi.

Credo che molte altre aziende si apprestano ad entrare in questo nuovo segmento, più allettante degli alimenti funzionali e meno rischioso. Se penso a tutta la fatica e le critiche che si sta facendo Barilla per Alixir mi viene da ridere perché Coca Cola, ha voluto smaccare tutti i problemi legati alla dimostrazione di funzionalità. Non ultimo è piuttosto simpatico che la bevanda è messa in vendita al costo di solo 4 euro la bottiglia da 250 ml, vuole dire 16 euro al litro, mentre per esempio Alixir che prometteva rallentamento dell’invecchiamento cellulare è in vendita a 7,50 a litro! Jianchi costa più del doppio di Alixir.
Io non voglio mettere in dubbio l’importanza dell’equilibrio psicofisico, importanza che il prodotto jianchi riveste, come potrei, chi sono io per farlo? Non sono mica un esperto di filosofia cinese! Ci mancherebbe altro? Ma cosa si può fare oggi con 16 euro:

- 4 litri di 100% di spremuta d’arancia Latte Milano
- 8 confezioni alixir juvenis (+ di 2 litri)
- 8 frullati alla frutta al 100% solo frutta di Dimmidisì
- 8 smoothie al 100% frutta di Chiquita
- 8 litri di succo d'arancia esselunga fresco
- più di 20 kg di arance e ottenere di puro succo d’arancia
- più di 10 litri di acqua Elisir Rocchetta
- più di 10 litri di Fruit Therapy della Parmalat
- più di 10 litri di the verde pronto Sanbenedetto
- la spesa per fare un pranzo per 4 persone
- 100 gr di buon the verde cinese suggerimento di Kja

Ma quello che non capisco è perché se una bevanda millenaria, se da benessere psicofisico se è stata studiata in Cina per dare queste equilibrio psico fisico, per aumentare la compliance di coloro che seguono le filosofie orientali e l'esercizio fisico orientale, perché viene venduta solo in Italia? Mi soggiunge un retro pensiero ma come mai?
Fonte e intervista a C. Santucci di Coca Cola

venerdì 28 novembre 2008

Crisi finanziaria e i consumatori diventano intelligenti, nuovi trends di consumo

In attesa di dati e ricerche di mercato, io personalmente sono un osservatore attento e colgo dalla realtà che io vedo tutti i giorni i segni di questo cambiamento le ricerche di mercato arrivano quando il cambiamento è gia superato, troppo tardi per intervenire, la capacità di buon marketing manager è sapere anticipare. Quello che stiamo vivendo, nonostante lo si analizzi come un fatto nuovo, nella realtà è iniziato diversi anni fa, la perdita di potere d’acquisto è iniziata con l’ingresso dell’euro come moneta unica, l’attuale crisi non arriva pertanto come qualcosa di nuovo, ma amplificherà le strategie che i consumatori mettono in atto per cercare di rimanere invariato o meno evidente il potere d’acquisto. La fine della corsa ai consumi, non ha voluto dire la fine della società dei consumi, ma c’è stato un forte cambiamento di comportamento, tanto che ci sono articoli che si acquistano solo nelle promozioni, le persone riducono il consumo di cibo ma non quello di regalarsi il telefonino di ultima generazione. C’è un forte ritorno ai valori ai valori tradizionali e una forte distanza verso il consumo usa e getta è come se crisi del potere d’acquisto è emergenza ambientale si siano uniti insieme.

W l’hard- discount e i mercati
Dal punti vista alimentare c’è da registrare un forte calo delle vendite, è la prima volta che succede, mai l’italiano aveva risparmiato sul cibo dal dopoguerra, ma non tutto allo stesso modo per esempio si mangia meno carne bovina e più carne bianca di pollame e maiale meno costosa mentre tornano sulle tavole nonostante l’aumento di prezzo riso e pasta, sempre più pasta fatta in casa, cosi come il pane, boom vendite delle macchina del pane. Sono aumentate le vendite delle verdure in conserva e surgelate e diminuite quelle fresche. Torna sulle tavole anche l’acqua del rubinetto, il consumo di vino oramai è sempre più in flessione, riservato per le grandi occasioni. Due milioni di clienti in più per gli hard discount, hanno mantenuto i prezzi bassi ma hanno anche aperto ai prodotti di marca come Ferrero, non sono più solo coppie con figli piccoli ma anche singles, coppie senza figli, over 50. Boom di acquisto ai mercati non solo per frutta e verdura, e dei mercatini del contadino.

Low- cost style
Il settore tessile è da anni in crisi vincono le marche come Zara ed H&M, sono sopratutto le donne che hanno ridotto le spese d’abbigliamento, preferendo acquistare solo qualche capo di qualità, magari in uno spaccio aziendale con un buono sconto. Sono più gli uomini a trascinare i consumi soprattutto gli uomini tra i 35 anni e 55 anni. Grande novità l’acquisto abbigliamento su internet, soprattutto si confrontano modelli, prezzi e prodotti.

Si condivide il dessert
Al ristorante sempre più raro il vino, il caffè e quando si ordina il dessert lo si condivide, gli italiani hanno acquisito una netta preferenza agli apertivi lunghi fatti di assaggi, pizzerie, i menu veloci e combinati piatti e bicchiere di vino e i fast food o self service.

Piccolo è bello
Affermare il proprio status sociale con la propri auto è da mafiosi, i consumatori scelgono macchine sempre più piccole con ridotto emissioni di CO2.

Le vacanze sono sacre?
Si fa sempre vacanza, sempre più brevi periodi però, grazie a internet è possibile trovare le offerte più convenienti è questo il settore che saputo più adeguarsi alla crisi, come quelli di turismo lento d'altronde come rinunciare a delle offerte cosi allettanti, viaggi in treno, weekend romantici, viaggi in bici, vacanza in campagna.

Poor Card altrimenti della Social card. Il settore del turismo e uno dei pochi settori che ha visto la riduzione del prezzo e si è avvicinato ai consumatori, mentre invece altri settori hanno rifiutato di ridurre il prezzo e invitato il governo a aiutare le famiglie più problematiche con la tessera che io chiamo Poor Card, la carta dei poveri, dove avere schedato i sieropositivi ora schedano anche i poveri, 40 euri al mese di bonus non possono colmare il gap che c’è tra domanda/offerta e prezzo, è un intervento che vuole fare finta che nulla è successo, attenzione aziende si rischia di produrre per un consumatore che non c’è più, che non ha più quel potere d'acquisto che voi pensate.

venerdì 21 novembre 2008

Consumo responsabile: nulla è sufficientemente biologico per il mio bambino?

Essere genitori è difficile e tutto inizia presto, spero che queste informazioni siano utili a tutte le neo mamme che mi seguono. Tutti i prodotti per l’infanzia deve essere soggetti a norme piuttosto restrittive, invece sono a sospetto tossicità diversi prodotti , per il contenuto di PVC e PBA, ma sono state riscontrate altre sostanze tossiche nei prodotti da toilette, biberon, pannolini, salviette, tanto che diversi Istituti di Ricerca Medici in Europa hanno lanciato l’allarme per la salute dei bambini minacciata da una quantità di sostanze tossiche poco note ma che possono creare disturbi al sistema ormonale per i più giovani e che un contatto prolungato può favorire perfino lo sviluppo del cancro. Non bisogna però cadere nel panico e farsi prendere dall’ansia ma è sufficiente adoperare qualche precauzione, le soluzioni esistono e sono anche a portata di mano.

Biberon, meglio senza bisfenolo
La plastica del biberon è dura e traslucida? Diffidate e date uno sguardo in fondo alla bottiglia se appare un triangolo accompagnato dal cifra 7 o Pc (policarbonato) vuole dire che non vi è PBA cioè bisfenolo. Tuttavia il consiglio è quello di evitare di metterlo in lavastoviglie, usare dei detergenti troppo corrosivi, l’usare il forno a micronde, cioè tutta quella serie d’azioni che possono liberare sostanze chimiche. Molte aziende producono biberon senza polisfenoli, verificate che nel prodotto vi sia polypropilene o codice 5 o polietilene codice 1, in modo da essere certi che non vi sia bisfenolo, utilizzate per verificare con lo stesso metodo poi altri prodotti come per esempio piatti, forchette ecc ecc. Biberon senza bisfenolo : Mebby

Pannolini
Sono meglio quelli senza cloro e senza profumi, per esempio i pannolini usa e getta sono spesso fatti con pasta di legno sbiancata con cloro, per mascherare gli odori e contenere i liquidi, per alcune ricerche queste sostanze possono essere le basi per generare infertilità. Secondo una ricerca dell’Univeristà della Sorbona i fenomeni di eruzione cutanea nei neonati sono aumentati di dieci volte rispetto ai 20 anni fa’. Il ocnsiglio è quello di usare i pannolini usa e getta in versione bio od eco, dove al posto del cloro viene utilizzato amido di mais no-OGM e un derivato della pianta del tè. Ottima alternativa anche se faticosa sono i pannolini lavabili di cotone, canapa, bambu. Indirizzi utili: Imse Vimse, MoltexEco

Prodotti per l’igiene
A zero Parabeni, EDTA, fenossietanolo, butilidrossianisolo (BHA). Dietro questi nomi si nascondono dei coloranti con all’interno sostanze tossiche, li possiamo trovare nelle salviette usa e getta, shampoo, prodotti per la pulizia, queste molecole chimiche hanno la possibilità di essere più tossiche nei bambini perchè hanno la pelle molto più delicata degli adulti. Recenti studi hanno stabilito che i Parabeni, possono essere causa di una lieve alterazione della funzionalità del sistema endocrino. Consiglio: verificate nell’etichetta la composizione , ricordate che il caro e buon sapore di Marsiglia non ha mai fatto male a nessuno. Evitate di adoperare l'Eau de toilette per bambini, pensate che sia realmente necessario? Lavera prodotti per infanzia bio, Lavera Usa, Weledababy, Saponificio Bignoli

Giocattoli
Particolare attenzione deve essere posto a tutte le cose di plastica in particolare alla presenza di Ftalati che si trovano molto spesso in giocattoli in plastica, anelli di dentizione e sonagli, bambole, hanno un alto indice di tossicità. Gli Ftalati sono oggetto di controversia dal 2003; in quando sembra secondo alcuni studi che possono produrre effetti analoghi a quelli degli ormoni estrogeni, causando una femminilizzazione dei neonati maschi e disturbi nello sviluppo dei genitali,nonostante alcuni ftalati siano stati proibiti dall’Unione Europea tanto che DEHP,DBP, BBP sono vietati in tutti gli articoli dell’infanzia e DINP, DIDP,DNOP sono vietati in qui giocattoli che i bambini mettono in bocca, tuttavia controllate le diciture sono confezione, perché oramai molto aziende fanno realizzare i prodotto fuori dai confini dell’Unione Europea. Recentemente Greenpeace ne ha denunciato l’eccessiva presenza nel mare e perfino nei pesci. Giocattoli naturali : Città del sole

sabato 15 novembre 2008

Bimi, verdura innovativa e frutta e verdura di seconda scelta, il lusso e il low cost, miseria e nobilta in agricoltura.

La Commissione Europea in data 12 Novembre, ha approvato una nuova norma che offre la possibilità a frutta e verdura scartate perchè non ritenute idonee alla commercializzazione di arrivare sulle tavole dei consumatori, per intendersi sono quel tipo di frutta e verdura che non rispettano i criteri di qualità in fatto di calibro, colore, dimensioni, presenza di imperfezioni dovute a grandine ma spesso a malattie o cattiva lavorazione dei campi, difetti non solo estetici. Questa norma è stata varata e sarà effettiva dal 1 Luglio del 2oo9, l'obiettivo è frenare l'aumento dei prezzi.

Il progetto ha visto l'opposizione dei sindacati agricoli. La vicenda è piuttosto controversa nel senso che i parametri di frutta e verdura, determinano anche il prezzo della frutta, non sarà invece che immetendo sul mercato frutta e verdura di scarto quella di qualità A, aumenterà di più di prezzo? Nella pratica secondo me avverrà che succede oggi, i fruttivendoli acquistano una cassa di prima scelta e una di seconda scelta le mistano e le paghiamo come prima scelta, perchè se non sei dei settore riconoscere la prima o la seconda scelta è difficile, si rischia di avere sul mercato della frutta di bassa qualità ma con un prezzo molto alto, perchè in qualsiasi caso la riduzione di 0,20 centesimi al chilo non fa grande differenza per il portafoglio, ma lo fa in termine di sicurezza alimentare intanto...... arriva Bimi, esempio di globalizzazione in agricoltura.

Nei prossimi anni grazie alla tendenza della ricerca per un alimentazione sana, vedremo diversi tipi di frutta e verdura nuovi, alcuni sono frutti di incroci, altri derivanti dall’ingegneria genetica, come il pomodoro di cui si è tanto parlato in questi giorni. Il bimi è frutto di un incrocio tra il cavolo cinese e il broccolo, da parte di una società giapponese, è coltivato in Kenya, Marocco, Guatamala, Egitto, è stato subito classificato come supercibo per il suo contenuto di acidi grassi essenziali, vitamine, proteine e zinco. Finora è divenuto una verdura alla moda in particolare in Inglilterra, ma è diffuso in Nord Europa, venduto da solo non ha avuto molto successo è cosi hanno inserito in sacchetti con altre verdure per la cottura al vapore o al micronde. Il costo di Bimi va dai 2.90 ai 3,45 euro per 200 gr. Si tratta decisamente di una verdura per chi ha un potere d’acquisto alto.

Questa nuova verdura è l’esempio di come oggi funziona il mercato dell’agricoltura, il concept pensato in Giappone, la coltivazione per la manodopera a basso costo nei paesi poveri, il mercato quello europeo perché è quello che assicura una maggiore redditività, una verdura di facile utilizzazione pratica venduta già pronta. Poco spazio viene lasciato all’impatto ambientale, nessun pensiero alla limitazione di CO2 nell’aria, l’impatto sui paesi africani al limite della desertificazione, questo prodotto richiede utilizzo di molta acqua, deve essere subito refrigerato e trasportato con temperatura controllata, nonostante tutto c’è chi lo acquista a qualsiasi prezzo pur di garantirsi una supersalute ma al nostro organismo è sufficiente un alimentazione sana ed equilibrata di nutrienti, vitamine e sali minerali non sono immagazzinabili, pertanto super verdure dai super poteri al momento a casa mia rimangono tra le pagine dei fumetti dei mie figli.

domenica 9 novembre 2008

Nuove tendenze nel settore alimentare - Report Sial Parigi 2008

Quali sono i trends futuri del mercato dei prossimi anni? Ne avevo gia parlato lo scorso anno . Il Sial diviene sempre più affollato di iniziative che è impossibile seguirle non dico tutte ma almeno la metà, non ci sono state quest’anno delle grandi innovazioni a livello tecnologico, la maggior parte della ricerca si è concentrata sul design, sul packaging, nonostante la comunicazione gli alimenti funzionali non hanno trovato i favori del pubblico o per lo meno i risultati sono stati inferiori alle attese così le aziende vanno alla ricerca di nuovi ingredienti naturali. In generale vediamo quali sono le principali tendenze che sembrano muoversi il settore alimentare:

Ultrapraticità
Secondo una ricerca Eurisko sui consumi alimentari l’78% degli europei preferisce alimenti facili da preparare e da cuocere, una tendenza ben recepita dalla aziende, che allo stesso tempo richiede sempre più nuove tecnologie, non sempre salutari per il consumatore. Dai prodotti precotti da scaldare al micronde alla polenta già pronta in monoporzioni della Zini precotta e guten-free, frutta surgelata o preparazioni di frutta in mille modi diversi come per esempio Baci di frutta , ma soprattutto frutta e legumi da preparare subito o gia pronti, una tendenza comunque gia nota da anni, non si può parlare proprio di novità.

Salute e naturalità
Protagonista è stata soprattuto la soia, che ha un immagine sana, è stata declinata in tutte le salse possibile e immaginabili. I prebiotici e probiotici dappertutto, ultima novità dalla Nuova Zelanda nuovo yogurt prebiotico della famiglia L.rhamnorus Hn001, che è in grado di ridurre del 50% eczema dei bambini. Le zuppe dalle fresche a quelle a lunga conservazione, senza aromi, senza glutine, senza conservanti come Zerbinati. Ho trovato interesanti i "Petales" delle Chips di fragola di Moulin de Calanquet, che dire dei fiori secchi per aromatizzare gli yogurt proposti da Terre exotique e personalemente ho trovato interessante la frutta e i peperoncini confit allo zucchero di canna della Guadalupe di Le Fabrique du Dueceurs, Potenze mix e babi mix, frutta e legumi facili da preparare, Bimi una nuova verdura tra cavolo cinese e broccolo. In controtendenza invece Saveoul con i pomodori dai sapori dimenticati "Saveur Anciennes". Novità invece le capsule energizzanti un concentrato di vitamine C, D, E con magnesio, calcio guaranà e ginseng di Idecap.

Cosme nutrizione , mangiare rende belli
È questa ultima tendenza di cui vi avevo gia parlato lo scorso anno, soprattutto succhi di frutta e prodotti derivati del latte che promettono bellezza. In realtà si tratta di una filosofia giapponese per cui mangiando sano si diventa più belli, per un ideale di bellezza più che altro interiore, la bellezza intesa come canoni estetici, del mondo occidentale, l'applicazione di questa filosofia è molto forzata e ho qualche riserva. Ho visto soprattutto yogurt (Essensis), Fauchon lancia i the con il marchio nuovo Fauchon Beautè, la nuva linea di prodotti dedicata alla cosme nutrizione. Ho visto acque aromatizzate, succhi di frutta arricchite con melograno e goji (bacche tibetane ricche di antiossidanti) linee di prodotti da bere e da mangiare come Cojean, una linea di prodotti per nutrire anima e corpo e che rende belli . L'India ha presentato Amul Ice cream un gelato senza zuccheri, senza grassi con prebiotico per la cura del corpo!!!! Aiuto!!

Il biologico diviene chic
Nuova vita del biologico che abbandona l’immagine sempre triste, del parente povero e dello sfortunato, nuovi imballaggi colorati come Les Deux Vaches e accattivanti ma anche prodotti raffinati nati dal sodalizio di due aziende una agricola l'altra di profumi Bonneterre e Lolita Lempicka un sodalizio che apre a nuovi sviluppi sopratutto nel campo del packaging e del marketing. Tra qualche mese le vedrete anche da noi!

martedì 4 novembre 2008

Dimmidisì anticipa Chiquita i smoothie al 100% frutta

Mentre Chiquita annuncia anche in Italia la distribuzione dei smoothie al 100% frutta, Dimminidisi il marchio della Linea verde, anticipa con tre nuovi frullati di frutta fresca - Fragola&Banana, Frutti di bosco e Tropicale, presenti nei supermercati nell'assortimento dei prodotti di IV gamma. Contengono frutta al 100%, sono prive di conservanti, coloranti, concentranti, puree e non sono state sottoposte ai processi di pastorizzazione.
Fragola&Banana, Frutti di bosco e Tropicale, hanno uno tempo di consumo(shelf life) di 10 giorni, e sono disponibili nei banchi frigo dei punti venditain bottiglie da 250ml, al prezzo indicativo di 1,90 euro. Un idea devo dire non male che si affianchera ai nuovi smoothie che nel giro di qualche mese vedremo anche In italia con Pago, Rauch, Chiquita.

Io ho acquistato fragola e banana e devo dire che rispetto ad altri prodotti acquistati come i knorr è più liquido anche se denso, ha una buona palabilità, un apporto calorico di 32 kcal per 100 gr di prodotto, in linea con il contenuto di frutta, ho solo qualche dubbio sulle dichiarazione del contenuto in etichetta (perchè non mi piace quando si mette il numero di frutti contenuti) si dichiara che il frullato fragola e banana è

composto da : 8 fragole,7 fette di banana,14 acini d'uva, 3 spicchi di mela, 2 spicchi d'arancia e una spruzzatina di limone
gli ingredienti : fragola 35% uva mela banana 13%, arancia rossa, succo d'uva limone.
Non ho ben compreso se fragola e uva mela e banana sono il 48% l'altro 52% è solo arancia rossa, succo d'uva e limone cioe due spicchi arancia, qualche acino d'uva e una spruzzatina di limone? Oppure se è solo indicata la percentuale di fragola e banana (48%) e l'altro è uva, mela, arancia rossa, succo d'uva, limone, non comprendo perchè non indicare anche la percentuale dell'altra frutta e ingredienti, posso supporre che queste percentuali variano per equilibrare il tenore di acidità e di zucchero presenti nelle frutta.
Abbiamo gia parlato precedentemente dei nuovi succhi di frutta Fruiss e Frulli e Fragola Knorr-vie articolo collegato Frullati Chiquita
Aggiornamento della primavera 2009, ha ampliato la gamma con arancia e carota e pera e amarena quest'ulimo con pera e amarena al 55%, bravi! e Kcal 48

sabato 1 novembre 2008

Expo 2015 in stallo

Dopo ben sette mesi di litigi e dopo ultimatum dell’organismo internazionale Bie, che minacciava di annullare l’evento con scadenza 30 Ottobre è stato firmato il decreto sul Expo 2015 . Il decreto ha comunque solo istituito la società che gestirà l’evento la SoGe, dove la maggioranza del 50% sarà del Ministero del Tesoro, 20% il Comune di Milano, 10% ciascuno Provincia, Regione, Camera di Commercio. La Moratti si dice contenta del suo 20%, anche noi, anche se non ci convince, tanto che per ripicca ha nominato nuovo Assessore alla Cultura, a dimostrazione di una debolezza, per cui un ridimensionamento sempre di più del suo ruolo, non può non essere letto come una mancanza di fiducia, un fallimento organizzativo e politico. Siamo certi che a breve convocherà Berlu a Milano per rinegoziare sia le percentuali che le nomine della Soge. Intanto dice che regalerà alla citta di Milano nuovi residenti, il doppio dei suo abitanti attuali, sembra sia il completamento dei progetto "verde"che vedrà a Milano scorrere fiumi di cioccolato e fontane da cui uscira direttamente Champagne!

Ma la vera sfida deve ancora partire, in un momento economico dove tutto il mondo è alla prese con una crisi finanziaria e economica senza precedenti che in dieci mesi ha bruciato i profitti di dieci anni, sarebbe stato logico pensare in un ridimensionamento del progetto, soprattutto economico e invece non si vuole rinunciare ai fiumi di cioccolato e le fontane da cui sgorga Champagne…… I primi 133 milioni di euro sono stati gia previsti ma il budget di 4,1 miliardi di euro, come verrà coperto? Inoltre bisogna reperire gli 11 miliardi per finanziare le opere connesse, delle opere essenziali poche sono al progetto preliminare. Ma gli altri paesi hanno mai speso cosi tanto per un Expo? Non mi risulta. Tutti questi progetti con paesi terzi chi li finanzia? Accordi con le città chi promette e che cosa in cambio di che? Può solo la comunicazione supplicare ad una carenza di contenuti? Io fossi nel comitato organizzatori andrei cauto nel parlare di trenta milioni di visitatori attesi, almeno che non si crei un percorso obbligatorio che faccio passare trenta milioni per forza a Milano.

Quello che manca al progetto è la modestia intelletuale e politica, ma sopratutto una “vision” del 2015, quando si programma un evento molto in là nel tempo, bisogna non affrontare problematiche attuali che fra sette anni rischiano di essere superate, bisogno proporre qualcosa che non c’è. Alimentazione ed energie i temi scelti, sono già usurati da diverso tempo, sono attuali oggi ma fra sette anni lo saranno ancora da attirare 30 milioni di visitatori? Da qui a sette anni altri paesi proporranno soluzione e idee, tali da rendere il tema superato, quello che degli eventi successo è l’esclusività dei contenuti non dei metro quadrati di cemento costruiti e degli stanziamenti del governo, che rischia di rimanere noto solo per quello.

giovedì 23 ottobre 2008

“Jìanchì” o jianchi la nuova bevanda di Coca Cola

Una nuova bevanda (un'altra!!) che si rifà alla tradizione cinese anzi all’oriente, sarà a base di frutta, tè ed estratti vegetali, appena sarà distribuita torneremo a parlarne. Tiro a indovinare, dal momento che il prodotto non l'ho ancora visto, ma io sono un segugio, mi diverto troppo, avrà probabilmente il 20% di frutta e quindi 80% di acqua (tiro a indovinare: arancia, limone, kunquait, litchi, pera o mela), thè verde (che non ce lo mettono loro ce lo mettiamo noi, non si parla di altro ) e sicuramente qualche radice indoviniamo (zenzero, ginseng,?) qualche aroma (gelsomino,?) stiamo a vedere, vero CoCa Cola che non è come Fruit Therapy della Parmalat o Elisir di Acqua Rocchetta? Non sono un indovino, per gli ingredienti ma è la tendenza di tutte le aziende, cambiano qualche ingrediente ma la base è sempre la stessa, mancanza di creatività e tendono a copiarsi l’uno con altra tanto che diventano prevedibili.

Quello che mi incuriosisce è che dopo il lancio poco fortunato di Alixir, Vitasnella fit drink, Fitness San Pellegrino , Cola cola fiuta l'umore e decide di cambiare strategia, intuisce che non il momento del mass market e cerca nuovi canali distributivi per garantirsi valore aggiunto, dal momento che il canale tradizionale è guerra sul prezzo, saranno le farmacie, erboristerie e i centri benessere i luoghi di distribuzione. Sicuramente troverà un pubblico più attento ma anche più preparato, bisogna sapere reggere il confronto con la cultura del consumatore. Non è sufficiente dire che una bevanda da benessere se associata a esercizi di cultura orientale.

L'approccio del marketing ultimamente lo trovo discutibile, frutto di una cultura per cui nel marketing vince chi la racconta più grossa, non è cosi, non è cultura di marketing ma cultura dell'improvvisazione del marketing, non a caso abbiamo sempre più frequentemente, resposabili marketing di aziende molto grandi di un età che va dai 24 anni ai 28 anni, nulla da dire i geni qualche volta esistono ma non sempre, occorre capire che dall'altra parte ci sono dei consumatori che sono delle persone non dei beoti, ma a 24 anni non lo si può capire.

Questi canali richiedono preparazione e cultura, ci sono delle signore che sono informatissime e documentatissime, attenzione a cosa si racconta, è un attimo perdere la credibilità, inerboristeria si trovano delle persone molto preparate, il cliente dell'erboristeria è un cliente colto alla ricerca di prodotto che hanno un forte valore aggiunto dalla dalla particolarità naturale o di lavorazione . Spero mi auguro che non diventi un nuovo canale distributivo per alimenti così, perché visto letteralmente la fame di molto aziende che non riescono a rientrare degli investimenti sui alimenti funzionali, sovraccaricheranno le farmacie e le erboristerie del tutto e del più? Che il canale distributivo conferisca valore al prodotto è una teoria originale, a questo punto suggerirei le gioiellerie. Un prodotto venduto insieme ai fiori di bach e alle alghe per dimagrire, non mi convince molto(o forse è la posizione giusta!). Acquisteremo le bevande dal gioiellere, le lavatrici dal salumiere? Io un farmacista che vende una bevanda che si chiama jianchi trasparenza millenaria o Jìanchì serenità millenaria voglio vederlo in faccia e guardarlo negli occhi!!

martedì 21 ottobre 2008

Expo 2015, volano i coltelli?

Leggo dal Il sole 24 ore del dibattito tenutosi a Milano, sulla povertà e alimentazione, quello che mi chiedo è cosa ci fanno Giandomenico Auricchio, Giovanni Rana, Grandi salumifici Italiani, Conad, Lidl, Assica e altri imprenditori del settore alimentare, quanto la fiera più importante del settore è in corso a Parigi? Una nuova strada dal settore alimentare in Italia che pensa meno al mercato e più alla politica, forse si guadagna più facendo politica che facendo gli imprenditori? Visto il numero di associazione cresciute negli ultimi anni, del loro finanziamento e della massiccia presenza dei dirigenti delle aziende, tali che molti si sono assicurati doppio reddito e qualcuno anche un terzo, si abbozza qualche retro pensiero (e pensare che ce l’avevano tanto su con i medici e il doppio ruolo, ci hanno fatto anche una legge!!).

Oramai è divenuto d’uopo che ci siano aiuti al settore sotto varie forme dalla promozione alla comunicazione, tra l’altro strumenti spesso fantasma sulla cui utilità preferisco glissare. In uno stesso giorno a New York tre regioni diverse erano impegnate a promozionare i loro prodotti gastronomici ogniuna per conto proprio, solo con amici e parenti. Pertanto tale presenze al Festival dell’alimentazione, vanno viste come prospettiva della possibilità di "accedere" a Expo 2015, come “Consorzio Italia del gusto”, vedono all’orizzonte un altra occasione per ...come dire.... “aiutare il settore”.

Intanto a Roma .........“per me va bene qualsiasi cosa non ci tengo e non ci ho mai tenuto” con questa frase Tremonti ha fatto capire di come il Governo ha delle forti e imbarazzanti riserve sull’Expo 2015 e soprattutto sulla sua gestione, la fiducia che si ha della Moratti è invers. proporzionale alla sua autostima, quello che si avverte è la volontà di disimpegnarsi da parte delle forze politiche del suo stesso partito, un prendere le distanze molto allargato, la firma del decreto è ferma oramai da mesi, ci sarà una ragione?

D'altronde come non capirli, il progetto fa acqua, dietro slogan e pubblicità, c’è solo il vuoto, cosi per mettere dentro si mette dentro quello che già c'è in Italia, dovunque sia, tante “furbate”che accontentano tanti “sostenitori” per nulla interessati, (si sà meglio le briciole di qualcosa dell'Expo che una botta in testa) si allargano accordi con Genova, Firenze, pur di allargare il consenso sono disposti a fare accordi e promettere finanziamenti perfino a Città del Capo, situazione che inizia a imbarazzare più di un componente del Governo. Per fine mese avremo fotografie sorridenti con baci e abbracci e botto di spumante ma intanto consiglio di camminare rasoterra sulla direzione Milano Roma non si sa mai! Anche se sarebbe più sano, fare un fuori gioco e rimettere la palla al centro se posso usare una metafora calcistica, visto l’aria che tira.

domenica 19 ottobre 2008

Sial d'or : Italia presenta Santal Parmalat 5 colori

Come ho gia annunciato in questi giorni sono al Sial, la fiera dell'alimentazione, uno degli eventi più interessanti è il Sial d'or una rassegna dedicata alle ultime innovazioni di prodotto, ogni paese presenta le migliori novità. Quest'anno partecipa anche l'Italia, io non so a chi è venuto in mente, di candidare Santal Parmalat 5 colori, ma se qualcuno mi dice qual' è l'innovazione a livello internazionale lo ascolto.
Il prodotto è stato condannato dallo Iap lo scorso anno per pubblicità ingannevole. A parte il fatto che non sono succhi ma bevande composte alla maggior parte d'acqua al quale oltre che ai succhi di frutta sono state aggiunte altri ingredienti come il licopene del pomodoro, è vero hanno cambiato le diciture in.... favoriscono..., possono offrire un valido aiuto per.... vi siete accorti che si tratta di un prodotto oramai superato?
In tutta Europa da diversi anni ci sono i smoothie a breve anche in Italia Chiquita da gennaio comincerà a distribuirli, avremo i succhi al 100% , in Italia c'è già Zuegg con Frulli, senza aggiunta d' acqua, ma che futuro potrà avere questo prodotto? Forse dieci anni fa poteva essere un innovazione non oggi, Parmalat per favore trovatevi un manager che sia aggiornato sui trend del mercato. Io comprendo le sventure ma non chi se le va cercare!

giovedì 16 ottobre 2008

Dal 16 al 22 ottobre a Milano il Festival dell'Alimentazione

Dal 16 al 22 ottobre ha luogo a Milano il Festival dell'alimentazione, è quanto di più banale si sia visto come programma, se è una preview dell' Expo 2015, non siamo su una buona strada. Un programma che per mancanza di idee è stato fatto con contenuti di altri eventi, che si svolgono altrove da Pavia ad Alba (scusate ma cosa c'entra la fiera del tartufo con la fame nel mondo?), un vuoto di contenuto, tanta presenza politica, tanti ospiti internazionali di terzo livello (chissà chi li paga?) tanti sponsor (in realta sono tutte aziende municipalizzate dove il comune di Milano è unico se non il maggiore azionista) ma le riunioni tra amici al bar sono più entusiaste.
La strategia è chiara dal momento che Milano non ha idee, inglobiamo idee e contenuti che si svolgono altrove, sotto un unico cappello, trattenendosi per se la parte finanziaria me sopratutto l'esposizione politica e cosi più che il festival dell'alimentazione sembra il Festival del presenzialismo dell' Alimentazione.

Il nuovo modo di fare eventi, dove la modalità di comunicazione conta più di tutto il resto, un elenco di nomi, un elenco di numeri, titoli d'argomenti d'effetto, come la fame nel mondo, facendo credere di avere sottomano soluzioni, mangiando e bevendo gratis. Con i soldi dell'organizzazione dell'evento il mondo si sarebbe sfamato! Ci vuole altro di due parole, un sorriso e due tacchi a spillo, l'evento si svolge mentre è in corso a Parigi, l'unica e vera Fiera Internazionale dell'Alimentazione il Sial, e tra qualche giorno inizia Il salone del Gusto di Torino, è sufficiente guardare i loro programmi per rendersi conto della pochezza dell'evento milanese, io non dico che a Milano bisognava fare altrettanto ma almeno evitare questo approccio da sagra di paese, travestito da appuntamento impegnato e solidale, diamine siamo a Milano capitale economica di uno dei paesi più ricchi del mondo. Visto che vi mettete in concorrenza con Parigi e Torino almeno non dico con competenza ma almeno fatelo con più passione e più dignità.

lunedì 13 ottobre 2008

Alixir Barilla contro i Blog (Ma va! Hanno di molto meglio da fare)

Nell’ultimo numero di Mark up, di Settembre 2008, a pagina 70 si parla di Alixir sul web e si parla "non bene" dei blogger, attraverso un' interpretazione di uno “studio” sui commenti web, si precisa che “si è preso un numero limitato di commenti e che quindi non può essere rappresentativo del bacino di utenza”, ma intanto sufficienti a formulare giudizi poco lusinghieri, ringrazio per la gentile cortesia, ma stavamo bene anche senza. Ma perché scomodarsi cosi tanto? Posso solo dire che mi sfugge la logica di questo articolo che indica nei detrattori i blog mentre invece per chiarezza e la profondita dell’informazione, non fa alcuna menzione del provvedimento dell’antitrust sulla pubblicità ingannevole inflitto a Alixir di Barilla, da una rivista che si pone leader del mensile d’economia in Italia, ci si poteva aspettare di meglio.

Si sostiene nell’articolo che l’origine delle critiche sia stato il prezzo, ed elementi aggiuntivi sono stati ricercati appositivamente per pignorare tesi negative.

1. L’antitrust è intervenuta con un procedimento non per il prezzo alto ma per la non sufficiente documentazione presentata in merito al rapporti comunicazione slogan e promesse salutistiche, dubbi espressi dalla maggior parte dei blogger e che l’antitrust con parere documentazione presentata dal Ministero della Salute ha condiviso fino a questo momento.

2. Non abbiamo avuto bisogno di ricercare elementi aggiungiti per pignorare tesi negative, bastavano quelli che c'erano.

3. Nell’articolo dice“ la maggioranza dei detrattori non ha assaggiato il prodotto e che una volta provato in particolare il pane, preoccupa la velocità con cui è consumato”!!! In questo caso voglio difendere Barilla , che il pane in questione non genera alcuna dipendenza di nessun tipo e di nessun genere, può semplicemente piacere magari piacere anche molto, ma non “preoccupare ”.

4. Nella nebbia in cui viaggiava la comunicazione, alixir decide di dedicare una serata ai blogger a Roma, per ricercare commenti più vicini alla filosofia di Alixir, qualcuno poi ci ha preso la mano e ha ricoperto di commenti anonimi e iperpositivi il web, generando in persone sospettose e maliziose più di un dubbio.

5. In merito al fatto che non lo abbiamo comprato, vuole che le mandiamo i scontrini del supermercato? Contrariamente ai giornalisti che ricevono i prodotti in omaggio, ma non c’è nulla di male, i blogger se li devono acquistare, quanti giornalisti farebbero altrettanto? Lei ne ha mai acquistato uno dei prodotto Alixir? Lo ha mai provato? Le piace? Ne ha tratto giovamento? Lei presuppone che i blogger non lo abbiano provato ma non può affermarlo con sicurezza certa.

6. Deve fare uno sforzo per capire i consumatori, abbiamo uno yogurt che fa diventare belli, uno yogurt che fa diventare intelligenti, yogurt brucia grassi , biscotti che fanno diventare alti, l’acqua che è il tuo corpo che te la chiede, l’acqua ricca di fibre per farti bella, non è che si può credere a tutto incondizionatamente, non possiamo avere qualche dubbio? Non è corretto se chiediamo un chiarimento? Se chiediamo di dimostrare quello che ci viene promesso? Non passa giorni che non arrivi notizia di provvedimenti o dello IAP o dell’Antitrust su questo tipo di alimenti, non è mica responsabilità dei blogger.

7. Vorrei cercare di tranquillizzarla Internet in realtà non è un luogo di sedizione e di delinquenti, ma anzi è un luogo dove finalmente le aziende possono ascoltare cosa si dice di loro nel bene e nel male. I bloggers non hanno causato alcun danno anzi senza di loro il prodotto sarebbe passato inosservato, insistere sul fatto che i blogger non lo hanno acquistato, non fa buona comunicazione, per essere cosi sicuri vuole dire che si sono più commenti del prodotto che prodotti acquistati. I bloggers non hanno alcuna influenza un esempio su tutti, le ultime elezioni, nonostante quello che si diceva sul web, il Sig. Berlusconi ha vinto le elezioni .

Leggo la notizia che verranno tolti i fondi all’Antitrust, un vero peccato, ed è probabile la chiusura del call center aperto per le denuncie dei consumatori e un ridimensionamento dell’attività, certo che nella vita a volte le coincidenze sono ben strane.
Cordialmente

giovedì 9 ottobre 2008

Mila Benessere Attivo cade nella rete dell'Antitrust per pubblicità ingannevole

Questa volta Autorità garante della concorrenza e del mercato con il procedimento 1873 del 21.08.08 ha preso in esame la comunicazione dello linea di yogurt mila benessere azione, oltre che a sanzionare di 100.000 euro ha ordinato la rimozione delle seguenti diciture

- “Mila benessere attivo ai frutti rossi - Bruciagrassi”, l’eliminazione delle indicazioni Bruciagrassi”, “interviene sull’assorbimento degli zuccheri e dei grassi”, “può regolare il metabolismo e aiutare il controllo del peso” e “può intervenire sull’assorbimento dei glucidi e facilitare l’attacco delle riserve di grasso” presenti sulle confezioni del prodotto;

- “Mila benessere attivo al the verde - Antiossidante”, l’eliminazione delle indicazioni neutralizzano i radicali liberi rallentando i processi di invecchiamento cellulare” e “molecole responsabili dell’invecchiamento cellulare” presenti sulle confezioni del prodotto.
La Mila potrà fare ricorso.

Cosa dire oramai è una che canzone che sentiamo sempre più di frequente, di prodotti che fanno promesse che in realtà non sono suffragate al momento da alcuno studio che ne dimostri l'efficacia, quello che non capisco è le aziende che insistono su questo tono. Il futuro è degli alimenti funzionali sono daccordo ma di quelli che hanno delle proprietà dimostrabili e certificate che sono utili per l'organismo per quelle promesse che sono indicate nei claim pubblicitari.

martedì 7 ottobre 2008

Nettare di yogurt, Latteria Sociale di Merano

La cooperativa Latteria sociale di Merano è un azienda molto piccola, ma molto attiva e innovativa nel settore dello yogurt. Il latte arriva direttamente dai masi di montagna della zona intorno a Merano, come la Val d'Ultimo, Val Senales, Val Venosta . L'ultima novità che ha colto il mio interesse è "Nettare di yogurt" uno yogurt da latte intero, senza nessun probiotico (meno male non se ne poteva più), ma solo yogurt al quale viene aggiunto il 20% di polpa di frutta e non preparazioni di frutta, che contengono solo frutta in una piccola percentuale. La maggior parte degli yogurt in commercio non raggingono percentuali di frutta sia in preparazione che in polpa del 8-10%. Hanno sostituito lo zucchero, che è presenti in tutti gli yogurt, con zucchero di canna grezzo che ha minore calorie. Uno yogurt per il gusto questa volta, per una buona e sana colazione e merenda.

venerdì 3 ottobre 2008

Sciroppo d’agave



A breve sui mercati europei arriverà lo sciroppo d’agave. In sintesi possiamo definirlo un dolcificante naturale estratto dalla linfa di una pianta, l’agave blu provenienti dal Messico, ha il colore che ricorda il miele, ma meno denso, un discreto potere zuccherino, un basso indice glicemico e ha un gusto neutro che facilita il suo utilizzo e secondo alcuni è il candidato ideale per sostituire lo zucchero raffinato.

Lo zucchero che noi conosciamo deriva dalla lavorazione della canna da zucchero o dalla barbabietola; l’uso eccessivo di zucchero è una delle cause del diabete e dell’Obesità. In questi anni si è andati alla ricerca di alternative allo zucchero sia naturali che artificiali, dal miele allo sciroppo d’acero allo zucchero di palma, di cui vi avevo già parlato. Lo sciroppo d’agave, contiene una grande quantità di fruttosio (90%) e un indice glicemico basso IG 27. (sciroppo d’Agave 27, Fruttosio 32, Lattosio 65, Miele 83) .Neanche lo sciroppo d’agave secondo me sostituirà lo zucchero, ma può costituire un alternativa. Il suo costo non è economico sarà più o meno 10-12 euro al litro. Esistono tuttavia delle riserve per la coltivazione in quanto le foglie d’agave mettono dai 7 ai 10 anni per crescere, è quindi una pianta che non si adatta a un uso intensivo, è la stessa pianta da cui si ricava la Tequila.

Ha un potere dolcificante superiore allo zucchero, anche se meno calorico. Dopo il fruttosio, estratto industrialmente che ha lo svantaggio di elevare a il tasso di trigliceridi nel sangue, lo sciroppo d'agave è un dolcificante adatto per un diabetico, in quanto non contiene saccarosio e presenta una ridottissima quota di glucosio . Bisogna prestare un po di attenzione all'uso perchè non è uguale allo zucchero, risulta un sapore più delicato che alla fine allappa un po' in bocca, è facile da mischiare a freddo, bisogna ricordarsi di usarne meno, un esempio se dovete sostituire 100 gr di zucchero usate 75 gr. di sciroppo d'agave. Per le preparazioni dolci tipo creme e gelati, io consiglio di sostituire solo una parte della quantità con lo sciroppo d'agave magari 50% zucchero 50% sciroppo d'agave.

Chiedo scusa è gia presente sul mercato italiano in piccole quantità, lo trovate nei negozi naturali o biologici, dal 2009 sarà presente in alcuni supermercati.

Tabella indice glicemico per gentile cortesia di Montignac e Natex Ingredient


domenica 28 settembre 2008

La crisi mette in ginocchio i ristoranti! Quali soluzioni

“Un dessert o un caffe? No grazie mi porti il conto per favore”. In questa semplice frase c’è la sintesi dell’umore del momento. La perdita del potere d’acquisto sta cambiando le nostre abitudini a iniziare da queste piccole economie. Il consumo del cafè nei ristoranti è diminuito del 10%, a mezzogiorno si consuma un piatto veloce e la sera si "dimentica" di ordinare l’antipasto, il vino e il dessert ma l’abitudine di uscire è rimasta infatti i locali sono pieni di persone.


Non esistono ancora i dati ufficiali e se esistono non vengono resi noti, perché come qualcuno dice il nostro paese è un paese ricco c’è il numero più alto di telefonini. I proprietari di bar, ristoranti e birrerie, con cui ho parlato, ritengono che il loro lavoro sia diminuito dal 10% al 30%, cha vanno dal meno 10% nei locali del centro al 30% nei locali di periferia ci sono diversi segni come la chiusura dei grandi ristoranti a mezzogiorno. Inoltre negli ultimi due anni sono aumentati i costi fissi del ristorante, il costo delle materie prime, fare i ristoratori non è più così semplice.

In molti il rischio di chiusura è reale e al momento non si vedono segni di miglioramento, si sono modificati i consumi si tende meno a frequentare il ristorante, ma si acquista sempre più piatti pronti in panetteria, al supermercato, fast food; si mangia sempre più spesso a casa e ci si vede a casa da amici.

Un ristoratore che frequenta il blog mi ha chiesto cosa fare?

Ammetto che non ho delle ricette esclusive e che dovrei conoscere il ristorante e la zona, ma qualche piccola cosa si può fare come per esempio quella di premiare la fedeltà dei propri clienti, ricordatevi che il cliente è un patrimonio del vostro ristorante, ha un costo molto più alto cercare nuovi clienti che accontentare i propri, dovete cercare di avere un atteggiamento simile alla grande distribuzione come per esempio premiare la fedeltà con una carta o con scontistica , cambiare spesso menù e dare dei nuovi motivi per venire come: le serata a tema, ospitare uno chef di un'altra città, lanciare una proposta in abbinamento con le sale cinema.

Un altro problema sono gli orari di servizio in genere in ristoranti servono dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 22,00 oggi il consumatore mangia 24 ore su 24, si possono trasformare i ristoranti in cafè per rendere il locale frequentabile più spesso anche alle ore insolite. Innovazione anche nel menu, se la gente spende meno e inutile mettere piatti elaborati con prodotti eccessivamente esclusivi, privilegiate i prodotti del mercato e della stagionalità. Riscuote sempre molto successo l’abbinamento vino e piatto. Un altro possibilità è quella di andare a recuperare quelle che sono le nicchie di mercato, in Italia mancano i ristoranti con menu biologico, ristoranti per vegetariani, i ristoranti a zero impatto ambientale, ristorante con menù light, ristoranti con menù per celiaci, ristoranti con servizio adatti ai bambini, ristoranti con menù per gli over 50, contro la crisi nulla di meglio che la creatività e la fantasia.

lunedì 22 settembre 2008

Nuove forme di comunicazione e promozione nei punti vendita

Contro la crisi dei consumi molte aziende hanno pensato ad aumentare le forme di marketing e comunicazione direttamente nei punto vendita (supermercato, iper, ecc). Secondo uno studio di ricerca dell'agenzia americana Wpp, c’è una forte tendenza a decidere cosa acquistare direttamente nel punto vendita con una percentuale che tocca il 72% . In Italia si decide al Super perché si valutano il tipo di promozioni e poi si decide in base al proprio rapporto qualità/ convenienza, ma è indubbio che sul luogo di acquisto siamo molto sensibili ai diversi tipi di comunicazione.

Ma quali sono le forme più comuni di marketing e comunicazione in store?
A) Forme classiche come : evidenziatori, box luminosi, cartelli e cartelloni dai scaffali al parcheggio del super, promozioni con test sui prodotti, spot alla radio dello store, ecc. ecc.
B) Forme innovative come : pubblicità attaccate sui pavimenti (floorgraphics), nuove forme d’intrattenimento come show di attori, comici e cantanti e il cosiddetto “guerriglia marketing,” , ragazzi che improvvisano una partita nello store.
Queste forme di comunicazione hanno una loro logica se sono integrate con un offerta promozionale o seguono una compagna di comunicazione. Sono utili per un prodotto nuovo per favorire la sua conoscenza e quindi per stimolare la consuetudine all’acquisto, su un prodotto già noto è un investimento che deve esse valutato con attenzione.

Arrivano due nuove forme innovative: :
1) la TV nei supermercati, sull’esempio di Wal Mart negli Usa, Una tv che integrerà la comunicazione . In Italia sarà Skyrec, il primo esempio con Macdonald (immaginate i programmi, un reality horror su come si fanno i panini da Macdonald?).

2) “Emotional packaging lab”, è un sistema innovativo, prodotto da due aziende del settore la Cean e 1to1lab per studiare le emozioni e il comportamento d’acquisto, all’interno del supermercato, e le reazioni dei consumatori a un determinato tipo di stimolo. Il presidente della società motiva la sperimentazione con la necessita di fornire al consumatore delle emozioni per fare uscire le aziende dalla logica del prezzo (questa motivazione mi sembra di averla già letta da qualche parte, tutto purché non guardiamo il prezzo, cosa non farebbero?)

Qualche anno fa una nota azienda produttrice di latte, mi disse che il packaging della bottiglia era stato studiato cosi perché faceva dilatare le pupille come quando si ha un orgasmo (giuro è vero!! chiedetemelo per e-mail quale era l’azienda non posso pubblicarlo) e irrimediabilmente finire il prodotto nel carrello. Il risultato è che dopo sei mesi il prodotto era indifferente ai consumatori. (In parole povere un fiasco) In sintesi nonostante questo stimolo visivo che poteva ricordare una sensazione di piacevolezza non è bastato per un acquisto. Non sarà stato forse perché il prodotto non rispondeva alle aspettative dei consumatori? Non nego che il consumatore si possa confondere, influenzare o consigliare e io per primo riempio il carrello, tranne poi alla cassa fare la cernita. Queste strategie possono funzionare se solo se hai un prodotto che in grado di soddisfare un aspettativa, se è un buon prodotto, se è un prodotto di qualità al giusto prezzo.
Per chi è interessaro c'è Associazione per la comunicazione diretta nei punti vendita : POPAI
Su flick ci sono alcuni esempi selezionati da Popai, sono molto americani poco in linea con il gusto italiani ma sono un esempio potete accedere clicando qui FlickPopai

giovedì 18 settembre 2008

Corriere della sera e Il sole 24 ore all’attacco della grande distribuzione

In due articoli diversi ma usciti lo stesso giorno, lunedì 8 settembre (sono un po’ in ritardo con i post) tutti e due i quotidiani sferrano un vero e proprio attacco alla distribuzione alimentare e vanno all’origine dell’aumento dei prezzi e delle speculazioni.

Il corriere della sera parte dall’analisi dei bilanci delle società della distribuzione (Pam, Esselunga, Carrefour, Coop, Unes, Iper,), le quali nonostante la crisi dei consumi, non solo conservano il fatturato ma lo aumentano in modo considerevole, un dato che valutano anomalo, e infatti si pongono il dubbio che la grande distribuzione metta all’angolo sia le aziende produttrici che i consumatori, visto che i ricarichi su prodotti vanno dal 70% al 200% e anche oltre in molto casi. I bilanci delle aziende sono quasi tutti in attivo, tranne pochi dovuti agli alti investimenti in beni immobiliari, dovute alle sempre e nuove aperture di centri commerciali. (Non li mica dobbiamo pagare noi). In Italia c’è una legge sul prestito di danaro che quando supera il 20% di interesse è considerato strozzinaggio, si potrebbe applicare anche in campo alimentare, obbiettivamente non vedo la differenza.

Il sole 24 ore invece sui dati del ministero delle Politiche Agricole, uno studio della Banca d’Italia, Antitrust, pubblica una tabella sui rincari dei prodotti nei diversi passaggi, che in media aumentano del 120%, più del doppio, ma che vanno dal 77% al 300%, mentre in media in Francia e Spagna è del 50% e si scopre che le melanzane vengano pagate al contadino 0,20 centesimo di euro al kg mentre al supermercato sono in vendita a 1,65 euro al kg un rincaro del 725%, anche il petti di pollo un rincaro del 732%, Angurie 600%, Invidia 533%, pomodori 469%, Cavolfiori 333%, limoni 356%, Manzo 547%, Vitellone, 532%, sono solo alcuni esempi. Dati fonte ismea e www.smsconsumatori.it

Ricarichi che su frutta e verdura non trovano alcuna giustificazione ma se in ogni passaggio ogni operatore raddoppia il prezzo, unici che ci perdono sono il contadino e il consumatore, il giornale esorta ad una migliore organizzazione della filiera ed a passaggio più brevi, noi ce lo auguriamo, ma non ne siamo molto convinti che questo sia sufficiente. Capito perchè qualcuno vuole che non si parli più dei prezzi?

martedì 16 settembre 2008

Economia mondiale: tempi duri, 2009 anno del disastro?

L’economia del pianeta è malata, la crisi finanziaria colpisce tutti i settori d’attività, chi prevedeva un breve periodo negativo dovrà ricredersi, non è ancora finito. C’era una fila da dieci giorni davanti alle banche Indymac in California e il panico si stava diffondendo, negli Stati Uniti sono circa 200 le banche che rischiavano di chiudere a seguito della crisi finanziaria dei “suprimes”, la più grave dal crollo della borsa degli anni ‘30. L’intervento per nazionalizzare le due agenzie mutui Fannie & Freddie, varata domenica scorsa, tampona una situazione ma non risolve, le due agenzie garantivano mutui pari 1/3 del reddito nazionale americano. Ben 400 miliardi di dollari che lo stato dovrà pompare nelle casse delle due agenzie, non è noto dove lo stato troverà la copertura finanziaria? Noi, qualche sospetto lo abbiamo. Una crisi iniziata dalla bolla speculativa immobiliare che ha visto incrementare il valore degli immobili del 10% anno per anno, trasformando le città come Miami e Las Vegas, una spinta per volontà politica all’investimento immobiliare senza precedenti, che ho sortito un aumento incontrollato dei prezzi negli Usa ma anche a Londra immobili più del 210%, Spagna 280% e in Italia 150%.

La prima avvisaglia è accaduta il 18 luglio 2007, due fondi di investimenti immobiliare sono falliti e i prezzi della case sono crollati e molti americani cercano di recuperare liquidità dalla vendita degli immobili, colpa di un’ economia cieca che spingeva le persona ad indebitarsi fino all’inverosimile per avere una casa e che ora si ritrovano con una perdita del valore dell’immobile e un debito sempre più alto. Questa bolla speculativa immobiliare ha coinvolto anche l’Europa in quanto molte banche europee cieche hanno investito in fondi immobiliari americani come Spagna, Irlanda, Germania, Regno Unito, Italia e hanno fatto investire i propri clienti spesso ignari del rischio.

Da questa crisi non sono risparmiati nemmeno i paesi emergenti come Cina, India ha già iniziato con la diminuzione degli ordine di esportazione, la borsa di Shangai ho perso il 50% dall’inizio dell’anno. Anche le banche Italiane sono a rischio anche se non forniscono dati, tanto che non sappiamo ancora quali banche sono coinvolte, al fine di evitare sorprese il consiglio è di non indebitarvi con l’istituto di credito, l’abitudine di scaricare sui clienti il frutto delle loro scelte scellerate non è nuovo, consiglio non acquistare obbligazioni e azioni dei istituti di credito fino a quando non renderanno nota la loro posizione.

Nel tentativo di recuperare gli investimenti, la speculazione internazionale si è trasferita dagli immobili e dalla Borsa, al petrolio, al grano e alle materie prime ed ecco che i prezzi esplodono, l’indice del prezzo delle materie prime si è alzato in un anno del 70% senza una evidente causa. Questa è la ragione perché i prezzi degli alimenti salgono cosi tanto voglio dirlo con un termine divertente dopo aversi svuotato le tasche ci svuotano anche la borsa della spesa…….. toc toc sig. Bush ne sa niente?

Domenica borse chiuse e dopo la candidatura del nuovo rappresentante del partito repubblicano, con una mossa politica per nulla casuale, l’amministrazione Bush decide di nazionalizzare le due agenzie americane dei mutui, il tutto era programmato da tempo per avere un effetto sul consenso politico prima delle elezioni, sicuramente a breve darà dei risultati positivi ma alla lunga distanza dovrebbe rivelarsi un abisso senza precedenti, saranno come al solito i contribuenti a pagare ma la continua socializzazione delle perdite questa volta potrebbe fare saltare il banco l’economia cieca…
Oggi la Lehman Brothers, una delle più famose banche d'investimento ha chiuso per mancato intervento dello stato Usa....... siamo certi che non finisci qui, ragazzi occhio a portafoglio e sopratutto attenzione alla Borsa se avete bisogno di danaro nei prossimi mesi andate a vendere azione e obbligazioni di corsa!