mercoledì 20 giugno 2007

Nuove Tendenze dall’Expo del Vino di Bordeaux

Evoluzione dei consumatori di vino e la concorrenza mondiale hanno accelerato una serie di nuovi tendenze che ho cercato di sintetizzare quelle che ritengo conquisteranno il mercato

I monovitigni in vetrina

La tendenze di produrre dei vini da monovitigno è arrivata dai produttori del Nuovo Mondo come Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Cile da più di venti anni. Questa tendenza si allarga sempre di più tanto che anche in Europa si stanno mettendo sul mercato vini monovitigno e si va alla riscoperta dei vitigni autoctoni. Una nuova filosofia che invita a leggere le etichette, a scoprire la diversità del gusto, i differenti profumi. Finora però questo fenomeno ha riguardato i vitigni di syrah, chardonnay e merlot ma sarebbe interessante scoprire i vitigni autoctoni italiani.

P.S. non ritengo che tutti vitigni possono trasformarsi in un buon vino, che sarebbe lo champagne senza quel mix di chardonnay, pinot nero, pino menuir?

Vini biologici e biodinamici

Una cultura che avanza quellla del biologico anche nel vino, la superficie vitata nel mondo è aumentata del 10% in un anno, certo non rappresenta che il 2% dell’intera produzione mondiale, coltivare la vite senza ausilio di prodotti chimici e seguendo il calendario lunare, solo questo dovrebbe essere un plauso. Il pubblico sembra gradire la qualità non è male. Buona fortuna.Uno dei migliori produttori italiani di vino biodinamico è a Santa Giuletta (PV) Azienda Agraria Marchesi di Daniele Marchesi

Le bollicine volano

Un europeo su tre acquista vino con le bollicine, in alcuni paesi come la Francia addiruttura uno su due. Le bollicine piacciono e seducono soprattutto i giovani. Lo Champagne registra cifre da record, ma anche i spumanti e vini italiani. Rappresentano il 40% del mercato, nessuno ne ha l’esclusiva e tutti i paesi si fanno concorrenza, il produttore più importante resta sempre la Francia dove negli ultimi 15 anni, la produzione di vino con le bollicine è aumentata del 58% e perfino in Borgogna terra di vini rosso registra un aumento del 100% della produzione di vino frizzante.

Il rosè trionfa

Finito il periodo in cui il vino rosè era considerato una bevanda da bere d’estate per un pic nic, oggi è cambaito e ha una sua identità. Fresco, facile da bere, poco complesso conquista i consumatori soddisfasfacendo i palati più esigenti con le sue sensazioni leggere. Oggi rappresentano il 20% del mercato del vino. Un autentico successo lo champagne rosa, tanto che i prezzi in pochi anni sono raddoppiati per la scarsità del prodotto. Conviene investire in vino rosa? Si il consumo si sta diffondendo sia nei mesi estivi che invernali e ha un grande potenziale.

Trucioli nel vino

Dal 2006 è possibile inserire trucioli nel vino, metodo non indicato per i vini doc, ritenuto piacevole perchè rilascia un gusto di vaniglia e torrefazione che esalta il sapore di un vino. Personalmente non trovo tecnica interessante perché ha reso i vini tutti uguali e si notano meno le differenze sia olfattive che gustative, tuttavia se utilizzata con la giusta modalità, può fornire in qualche caso risultati interessanti, ma il mercato accoglie favorevolmente questo tipo di vini.

Sughero, plastica o capsula?

Una volta il tappo si sughero aveva il monopolio, oggi sono arrivate nuove alternative come il tappo sintetico,(usato spesso per i vini giovani) tappo tecnico realizzato con farina di sughero e le capsule a vista. Visto che il mercato del vino e in forte crescita sono iniziati gli studi sulle modificazione degli aromo dle vino a secondo della scelta. Personalmente prerisco stappare un vino che fa “spong” e non “crac”

P.S. non perdonerò mai gli inventori delle capsule e dei tappi di plastica, uno delle poche cose della vita che erano rimaste in appannaggio degli uomini: aprire la bottiglia di vino. Era un affare da uomini, un rito, un movimento, una danza per la conquista!!!

Bag in box

È il nuovo contenitore per il vino, lo preserva dall’ossidazione e dalla luce è può durare anche tre mesi, può contenere dai tre ai cinque litri, la confezione è ben studiata e si adatta a essere messa in mostra

La vite..... sale verso nord

Gli effetti dei riscaldamento del clima, si fanno sentire da diversi anni, tante che tutte le vendemmie in Francia rispetto al 1950 si sono anticipate di un mese questo perché l’uva matura più facilmente e aumenta la gradazione dell’alcool del vino e questo crea una serie di problemi per il lavoro in cantina, per ottenere dei prodotti con delle caratteristiche che fino ad oggi erano diverse. Un gruppo di studiosi stanno cercando delle nuove soluzioni come il privilegiare dei vitigni con maturazione tardiva, modificare la densità dei vigneti, la potatura delle foglie, l’irriguamento, i stessi vitigni rischiano di essere cambiati! Tutto questo sta gettando nel panico i viticoltori francesi che hanno paura di concorrere con gli inglesi per la produzione dello champagne!

P.S.L'orgoglio francese sta già gridando vendetta

Il vino senza alcool

L’evoluzione delle mode ma soprattutto delle nuove regole severe per la guida in stato di ubriachezza, si stanno creando dei prodotti da bere senza alcool, la società Icone ha lanciato un vino senza alcool con delle etichette molto ricercate, vino che proviene dal sud della Francia, in versione bianco (chardonnay, moscato), rosso (merlot) e rosato (cinsault) petillant (chardonnay, sauvignon). Un'altra casa la Alain Pottier ha lanciato una soda a base di vino. Si tratta di succo d’uva concentrato con aggiunta di acqua gasata in versione "totovino" rosso e rosa con gradazione alcolica 4,5°

Invece a 6°C enologo Michael Paetzold ha creato una nuova categoria di prodotti dei vini senza alcool, tuttavia non potrà utilizzare la dicitura vino, perchè deve avere una gradazione alcolica di almeno 7,5° ma un percorso e iniziato credo che ne vedremo di novità prossimamente legate a questo tema.

http://www.iconeclass.fr/ http://www.totovino.com/


Un nuovo vino locale in Francia

Una nuova normativa dal 2006 semplifica la produzione di vino francese, che permette di assemblare le cuvèe da differenti regioni di produzione. Si potranno fare nuovi vini assemblando i vini dell’atlantico con i vini del beaujolais, oppure i vini della Val della Loira con i Languedoc hanno anche coniato un nuovo marchio per il mercato estero “ vino locale dei viticoltori francesi”.

PS Noi italiani sono anni che autobotti vanno su è giù per l’Italia per produrre vini Doc!

dall'Expo di Bordeaux un saluto a tutti

lunedì 4 giugno 2007

Brasile e il mercato del vino

Brasile

Meno noti dei vini cileni e argentini, i vini brasiliani stanno ottenendo dei riconoscimenti importanti all’interno del settore enologico. Nessuno meglio di Adriano Miolo AM, produttore e enologo di fama internazionale, può raccontarci il Brasile vitivinicolo www.miolo.com.br

Quanta superficie del territorio brasiliano viene coltivata a vite?
AM: All’interno dell’immensità del paese i 94.000 ettari rappresentano solo il 20% della superficie coltivata. La coltivazione dell’uva è ancora poco nota, soprattutto nei brasiliani. Il vino più consumato è il sangue di Boi, un vino dolce, anzi molto dolce e a buon mercato, ma tende piano piano a scomparire dai bar e dai ristoranti per fare posto a vini più pregiati.

In che zona del Brasile c’è la produzione di vino?
AM: La produzione di vino si concentra nella regione del Rio Grande del Sud, una zona montagnosa dove sono presenti il 90% dei viticoltori brasiliani.

Ci sono delle aree riconosciute come in Europa?
AM:Si a Bento Golcaves che è la capitale vitivinicola e dell’enoturismo, si trova nella valle dos Vinhados, nota come la valle dei vigneti, un area tipo la vostra DOC in Italia, a denominazione controllata, riconosciuta anche dall’Unione Europea, noi brasiliani sono stati i primi in Sudamerica a vedere riconosciuto tale diritto.

Quando è avvenuto il più importante miglioramento?
AM: dal 1995 data dell’adesione all’Istituto Internazionale della vite e del vino, ci sono stati dei miglioramenti qualitativi significativi. Soprattutto grazie alla forza di perseveranza di noi immigrati italiani, siamo andati a studiare in Europa, abbiamo appreso nuovi metodi, che hanno permesso un miglioramento qualitativo, che ha portato alla migliore annata del vino brasiliano nel 2005.

Sentiamo cosa ne pensa Ayrton Giovannini, ultimo rappresentante di una famiglia di viticoltori da tre generazioni, una azienda di 50 ettari a 720 m di altitudine www.dongiovanni.com.br

Quanta è la produzione di vino in Brasile?
AG: Nel 2006 217 milioni di litri, solo 4 vitigni, cabernet, pinot, merlot, chardonnay. I nostro vini sono più paragonati ai vini europei che ai vini del Sudamerica per il loro tenore di zucchero e alcool

Che tipo di vino produce?
AG: Io produco dei vini bianchi mossi, come i spumanti italiani, più o meno 80.000 bottiglie all’anno. Riusciamo a creare dei spumanti che possono essere competitivi sul mercato come i prodotti italiani e francesi, ma abbiamo un problema.

Quale?
AG: I brasiliani
Cioè? AG:Vede ma maggior parte del nostro vino viene esportato, i brasiliani sono dei grandi consumatori di birra 50 litri all’anno contro 1,5 litri di vino a persona, la maggior parte della popolazione non conosce il gusto del vino, soprattutto perché è molto caro, rispetto ad uno stipendio medio, senza esportazione il nostro vino rimarebbe in azienda.